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22 Luglio 2024 - 17:46
Non è infrequente imbattersi in esemplari di lupi nelle nostre campagne
Dal Basso Canavese giungono nuove segnalazioni riguardanti i lupi, alimentando una crescente inquietudine già percepita a Borgofranco d’Ivrea l’anno scorso.
Negli ultimi giorni, almeno due lupi sono stati avvistati tra le campagne di Caluso e Foglizzo, e un esemplare è stato investito e ucciso da un’auto a Mercenasco. Questo incidente è stato confermato dal servizio veterinario dell’Asl/To4, anche se la gestione della fauna selvatica ricade sotto la competenza del servizio flora e fauna della Città metropolitana di Torino.
Un agricoltore ha riferito che due lupi hanno raggiunto una cascina lungo la strada provinciale per Foglizzo, dove hanno attaccato e ucciso un vitello.
La presenza di caprioli, prede facili per i lupi, sembra essere un fattore attrattivo nella zona. I sindaci locali esprimono preoccupazione e chiedono maggiori controlli e monitoraggi da parte delle autorità per prevenire situazioni pericolose.
Già l’anno scorso, con i primi avvistamenti, il servizio tutela di flora e fauna della Città metropolitana di Torino aveva diffuso linee guida per comportarsi in caso di incontri con lupi. È evidente che la popolazione di lupi si sta espandendo anche in aree collinari e di pianura, più densamente popolate rispetto alle zone montane. Gli avvistamenti possono avvenire anche durante il giorno, soprattutto in inverno.
Le raccomandazioni in caso di avvistamento includono evitare di avvicinarsi ai lupi, non lasciare cibo all’esterno delle abitazioni, tenere i cani dentro casa o in recinti sicuri durante la notte, e portare i cani al guinzaglio durante le passeggiate. Se si avvista un lupo da lontano, è importante mantenere la distanza. Se l’animale si avvicina, alzare la voce e agitare le braccia per spaventarlo, quindi indietreggiare lentamente. È essenziale segnalare l’avvistamento ai carabinieri del nucleo forestale chiamando il 112.
I primi avvistamenti di lupi risalgono a due anni fa nei pressi del Comune di Fiorano e in Valchiusella, seguiti da altre segnalazioni a Borgofranco d’Ivrea, Villareggia e Maglione.
Anche nel chivassese non sono mancati avvistamenti, come a San Sebastiano da Po e a San Raffaele Cimena.
Secondo il servizio veterinario, non è escluso che si possa trattare di ibridi, incroci tra cani randagi e lupi, che potrebbero rappresentare un pericolo, soprattutto se malati o affamati. A Caluso si sta valutando l’installazione di gabbie e telecamere mobili a infrarossi per i controlli notturni.
L'avvistamento di lupi nelle pianure del nord Italia non è così raro per una serie di motivi ecologici e comportamentali legati alla specie.
Ecco alcune delle ragioni principali:
1. Espansione della popolazione: Negli ultimi decenni, la popolazione di lupi in Italia è aumentata grazie a politiche di conservazione e alla protezione legale della specie. Questo aumento ha spinto i lupi a colonizzare nuove aree, comprese le pianure e le zone collinari, oltre ai loro habitat tradizionali montani.
2. Dispersione naturale: I giovani lupi, una volta raggiunta l'età di dispersione, lasciano il branco di origine per cercare nuovi territori dove stabilirsi e riprodursi. Questa dispersione li porta a esplorare e occupare aree più basse e densamente popolate.
3. Adattabilità: I lupi sono animali estremamente adattabili e opportunisti. Possono vivere in una varietà di habitat, inclusi quelli modificati dall'uomo, come le aree agricole e le periferie urbane, dove trovano risorse alimentari abbondanti.
4. Disponibilità di prede: Le pianure e le aree agricole del nord Italia ospitano una buona quantità di fauna selvatica, come caprioli, cinghiali e lepri, che rappresentano una fonte di cibo per i lupi. La presenza di queste prede attrae i lupi in queste zone.
5. Meno competizione: Nelle aree montane, la competizione tra lupi per il territorio e le risorse può essere intensa. Le pianure offrono nuovi spazi con meno competizione, facilitando l'espansione territoriale dei lupi.
6. Corridoi ecologici: La presenza di corridoi ecologici, come fiumi e zone boschive, facilita lo spostamento dei lupi dalle montagne alle pianure. Questi corridoi offrono rifugio e percorsi sicuri per gli spostamenti.
In sintesi, l'aumento della popolazione di lupi, la loro adattabilità, la disponibilità di prede e i corridoi ecologici sono fattori chiave che spiegano perché non è infrequente avvistare lupi nelle pianure del nord Italia.
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