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Eporedia Futura

Un Assessore curioso curioso. Solo gli stupidi non cambiano mai idea e solo i furbi le cambiano quando fa comodo


Il Consigliere Comunale Francesco Comotto, dai banchi di minoranza, non avrebbe verosimilmente avuto problemi a definire “piccolo piccolo”, oltre al Piano Regolatore, anche l’Assessore Michele Cafarelli,

Francesco Comotto

Francesco Comotto

Il Consigliere Comunale Francesco Comotto, dai banchi di minoranza, non avrebbe verosimilmente avuto problemi a definire “piccolo piccolo”, oltre al Piano Regolatore, anche l’Assessore Michele Cafarelli, suo estensore e fermo difensore fin dall’inizio dell’Amministrazione Sertoli.

Io, però, preferisco di gran lunga contestare le scelte politiche e attaccare queste, al posto di colpire la persona che le compie.

Lo scorso Consiglio Comunale, infatti, è stato teatro della più grande messinscena che la storia eporediese recente possa ricordare: chiunque abbia seguito, anche minimamente, le vicende che hanno portato all’approvazione della Variante Generale del Piano Regolatore di Ivrea avrà provato imbarazzo per il neo Assessore all’Urbanistica, Francesco Comotto, passato da più feroce antagonista dell’iniziativa a orgoglioso vincitore che riesce a “portare a casa” un risultato.

Michele Cafarelli

L'ex assessore Michele Cafarelli

Il “nostro” Assessore Comotto un anno fa, quando sedeva a pochi centimetri dalla postazione dove sono io adesso, sulla stessa testata di questo mio editoriale, titolò un suo articolo “un piano regolatore piccolo piccolo”, a riprova di un pensiero – legittimo – sull’operato della Giunta Sertoli.

Scrivo “legittimo” perché ritengo che ogni azione, condivisibile o meno, debba poter essere messa in discussione e perché un sano confronto dialettico, spesso, riesce a renderla migliorabile.

Legittimo ma, in questo caso, probabilmente inopportuno, visti gli elogi con il cuore in mano che lo stesso ha riservato alla Variante Generale e all’Arch. Gian Carlo Paglia, padre tecnico dell’intero lavoro.

Comotto, a differenza di quanto gli ultimi due anni di battaglie consiliari lasciassero presagire, non ha nemmeno provato a sottolineare la lontananza ideologica e la “carenza di visione” che caratterizzavano (almeno fino al giorno delle elezioni) innanzitutto l’Arch. Michele Cafarelli, già Assessore all’Urbanistica e padre politico della Variante approvata la scorsa settimana dal Consiglio Comunale.

Ha preferito, invece, da buon padre putativo, sostenere l’approvazione di un Piano che ha sempre osteggiato ma che, da Assessore in carica, non poteva né modificare né cassare. 

Hanno tentato di motivare l’approvazione da parte della maggioranza, questo va riconosciuto, i Capigruppo Manucci (PD) e Gaudino (Laboratorio Civico), con articolati e rocamboleschi riferimenti al principio di responsabilità che deve guidare un’Amministrazione.

La responsabilità tanto acclamata potrà anche esserci, per la carità. Quello che manca, purtroppo, è la serietà di chi, in minoranza e durante la campagna elettorale, promette stravolgimenti e marce indietro (qualcuno si ricorda le parole del Sindaco Chiantore sul cantiere per l’elettrificazione della linea ferroviaria?) per poi, passato in maggioranza, trovarsi a fare i conti con la realtà e, al posto di confessare al proprio elettorato di aver mentito spudoratamente, si appella al senso di responsabilità. Solo in un contesto totalmente diverso, in cui non si trovassero in maggioranza ben cinque (di cui quattro in Giunta) dei sei Consiglieri Comunali uscenti di minoranza, avremmo potuto credere all’onestà del sentimento di responsabilità con cui è stata approvata all’unanimità la Variante.

In ogni caso, fortunatamente, Ivrea ha il suo nuovo Piano Regolatore – non, certamente, per merito dell’Assessore Comotto che, al tempo, l’avrebbe affossato – e possiamo tutti quanti fare un sospiro di sollievo, con la certezza di avere uno strumento in più che ci aiuterà ad affrontare le numerose sfide del futuro.

La visione di questo Piano e le semplificazioni per la vita quotidiana della cittadinanza saranno presto sotto gli occhi di tutti e, come se ce ne fosse davvero bisogno, le esternazioni dei tempi in cui la Sinistra era in minoranza verranno sconfessate.

Per il momento, in maniera anche piuttosto lampante, possono bastare le parole dell’Assessore Comotto.

Vero è che solo gli stupidi non cambiano mai idea, ma solo i furbi le cambiano quando fa comodo.

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