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Rotto un cavo, un intero quartiere protesta: "Siamo senza telefono da una settimana"

Telefoni fissi fuori uso e cittadini in rivolta

Verolengo

La rottura a Verolengo, avvenuta otto giorni fa, ha paralizzato le comunicazioni personali e professionali degli abitanti, già esasperati per il disagio

I residenti di Via Augero a Verolengo stanno vivendo un vero incubo: da più di una settimana sono privi dei servizi di telefonia fissa, e la situazione sembra lontana dal risolversi.

Un cavo rotto ha lasciato gli abitanti della via senza telefoni fissi da oltre sette giorni ormai, generando frustrazione e rabbia.

"Nessuno sa cosa sia successo o quando il problema verrà risolto", lamentano i residenti, ormai stanchi della mancanza di risposte da parte delle autorità locali.

Una veduta di via Augero a Verolengo

La rottura, avvenuta otto giorni fa, ha paralizzato le comunicazioni personali e professionali degli abitanti, già esasperati per il disagio. Si sospetta che l'incidente sia stato causato da alcuni lavori infrastrutturali nella zona: "Dopo la prima segnalazione di giovedì, non rispondono più, ma inviano solo solleciti automatici. Ieri sono riuscito a parlare con un operatore che mi ha detto che il guasto è probabilmente dovuto a un cavo tranciato durante alcuni lavori in via Thaon di Revel, ma non ha fornito tempi certi di risoluzione. Mia mamma vive sola e con il cellulare non riesce a fare molto, anche a causa dei suoi problemi di vista", spiega, visibilmente irritato, il figlio di una residente.

La lunga interruzione ha creato enormi disagi, soprattutto per le persone anziane che dipendono dal telefono fisso per rimanere in contatto con familiari e amici. "Ho chiamato in comune, ma nessuno sa niente di questo cavo rotto. Non abbiamo ricevuto nessuna notizia concreta. Spero che facciano qualcosa presto", dichiara un altro residente.

I cittadini colpiti chiedono a gran voce un intervento immediato delle autorità competenti. "Speriamo che i nostri servizi vengano ripristinati al più presto per poter tornare alla normalità", affermano unanimi, in attesa che qualcuno prenda finalmente in mano la situazione.

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