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La fine di un’era: sussurri e grida nel clero di Ivrea

Nuovi equilibri e vecchie tensioni nel clero diocesano di Ivrea, tra riforme imminenti e questionari controversi

Clero Diocesano Ivrea

Clero Diocesano Ivrea

Sono stati resi noti in questi giorni i risultati delle elezioni tenutesi fra il clero diocesano di Ivrea per l'elezione del nuovo Consiglio Presbiterale.

Nel voto segreto dell'urna si sono riflessi assai bene i nuovi equilibri e le nuove geografie che in questi anni si sono consolidati. Viene certificata la definitiva uscita di scena degli epigoni della lunga stagione bettazziana, a salvaguardia della quale rimane, eletto fra i vicari foranei, qualche esponente della gerontocrazia d'antan.

Il consiglio rimarrà in carica per poco, in quanto decadrà con la nomina del prossimo vescovo, annunciato fra qualche mese, salvo improbabili proroghe. In ogni caso non cambierà nulla poiché tutti sanno che il consiglio presbiterale non ha alcun potere reale nelle decisioni ma è spesso soltanto la palestra per gli esercizi della logorrea clericale.

clero diocesano ivrea

E comunque anche il nuovo presule non potrà non tenere conto del risultato di questi giorni, in quanto rappresentativo del polso della diocesi. Circa il nuovo vescovo, sta circolando con insistenza il nome di un presbitero piemontese. Per adesso sono sussurri. Per le grida - parafrasando il famoso film di Ingmar Bergman - c'è ancora tempo.

I preti italiani stanno ricevendo da parte della CEI uno strano - e ridicolo - questionario dove si chiede loro di rispondere a una serie di domande su come vestono abitualmente, perché si sono fatti preti e qual è l'immagine di Chiesa che ha influito sulla loro vocazione. Per dirla con Tacito, l'iniziativa sembra quella di chi viene invitato a fornire il legno al nemico per fabbricare la scure con cui sarà colpito, in questo caso per approntare le liste di proscrizione. Sottovalutando però la furbizia dei preti.

Potrebbe avvenire infatti che - circa l'abito - quelli che circolano in veste talare - che è poi l'obiettivo da colpire - potrebbero rispondere di indossare abitualmente abiti civili, magari stile barbone, etilista di provincia o frequentatore del Gay Pride. Perché, come si sa, le pentole del diavolo sono spesso prive di coperchi.

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