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Per chi suona la campana
02 Giugno 2024 - 07:30
Una proroga per la Diocesi di Ivrea?
Nei giorni scorsi, al palazzo del Quirinale, il nuovo nunzio apostolico in Italia, monsignor Petar Rajic, ha presentato al presidente Sergio Mattarella le lettere credenziali come rappresentante diplomatico della Santa Sede. Lo attendono numerosi dossier circa le sedi episcopali che si renderanno presto vacanti, prime fra tutte la nomina (o l’eventuale proroga) dei vescovi di Novara e di Ivrea.
A breve partiranno dalla Nunziatura di via Po le lettere per il sondaggio circa il profilo idoneo a ricoprire gli importanti ruoli, indirizzate ai vescovi piemontesi, ad eminenti presbiteri diocesani e a qualche laico esemplare per dottrina e costumi. In più occasioni, l’arcivescovo di Torino, monsignor Roberto Repole, ha già fatto sapere che, in merito alle due nomine, saprà far pesare la propria opinione.
Frociaggine e lobby gay in Vaticano
Dal «chi sono io per giudicare un gay?» alla «c’è già troppa frociaggine, non ammettete checche in seminario», di acqua ne è passata tanta sotto i ponti di Roma. Questo linguaggio, più consono al trivio che a un romano pontefice, ha letteralmente mandato in tilt la sinistra catto-comunista che ha sempre avuto in Francesco il suo idolo. Così, d’altronde, si è espresso anche qualche settimana fa il loquace cardinale Tucho Fernandez besame mucho, prefetto del dicastero per la Dottrina della fede, che ha ridotto a cazzate le visioni promosse da certe veggenti, secondo cui la Madonna passa il tempo a moltiplicare gnocchi in padella. Il papa è comunque colui che, davanti a una delegazione di preti sudamericani, ammise l’esistenza di una «lobby gay» in Vaticano, promettendo rapidi provvedimenti che però non si sono mai visti. Anzi, da monsignor Battista Ricca al cardinale McCarrick, passando per monsignor Gustavo Zanchetta, padre James Martin e suor Jeannine Gramick, fino alle benedizioni delle coppie gay con “Fiducia supplicans”, il pontificato presente ha avuto come punto fermo proprio la promozione di persone dal comportamento non proprio in linea con la morale ufficiale.
E nelle diocesi piemontesi, come vanno le cose sotto questo profilo, e cioè l’egemonia in molte diocesi della «lobby gay» nostrana?
Il tema è delicato, ma non mancheremo, con il dovuto rispetto e le opportune cautele, di affrontarlo. Una domanda rimane però senza risposta: è se il problema morale che la questione dell’omosessualità riveste interessi veramente o se, in fondo, l’importante sia fare le cose per bene e non farsi scoprire.
* Frà Martino
Chi è Fra Martino? Un parroco? Un esperto di chiesa? Uno che origlia? Uno che si diverte è basta? Che si tratti di uno pseudonimo è chiaro, così com’è chiaro che ha deciso di fare suonare le campane tutte le domeniche... Ci racconterà di vescovi, preti e cardinali fin dentro ai loro più reconditi segreti. E sarà una messa non certo una santa messa, Amen
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