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Eporedia futura
28 Maggio 2024 - 07:00
Proprio due settimane fa ho dedicato il mio editoriale su questo giornale al tema della cultura e all’anno di Capitale Italiana del Libro, in cui mi sono dilungato sulle grandi possibilità della nostra Città in ambito culturale, con le ovvie ricadute positive in campo turistico, commerciale, eccetera.
Appare piuttosto evidente come la conditio sine qua non di questo lungo ma proficuo percorso sia l’investimento di energie e denari in progetti culturali di ampio respiro, che ben si leghino al patrimonio già esistente nel territorio eporediese.
Ciò a cui mi riferisco non è la mera promozione, termine tanto in voga adesso, né tantomeno il semplice culto delle meraviglie – questo dobbiamo ammetterlo – che la natura o l’ingegno umano ci hanno lasciato.
Occorre, infatti, trovare l’identità culturale della Città e imparare a raccontarla, progettando iniziative e interventi a lungo termine che siano in linea con tutto questo, fornendo ai visitatori e ai cittadini un’impostazione coerente e che tenga ben presente i millenni di storia di Ivrea, che andrebbero conosciuti e rispettati, specialmente da chiunque rivesta cariche pubbliche.
Non a caso, insieme alla coalizione di Centrodestra che mi ha sostenuto nel corso delle ultime elezioni, abbiamo dedicato buona parte della campagna elettorale all’università e alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale – archeologico, artistico, architettonico, e in tutte le altre forme che abbiamo a disposizione.
Ebbene, tale attenzione, che ci sembrava parzialmente condivisa anche dall’Amministrazione Chiantore, si sta dimostrando di natura essenzialmente diversa dalla nostra: oltre al più volte sostenuto disinteresse per il progetto Ivrea Città Universitaria, l’ultima variazione di bilancio ha messo in luce la visione culturale della maggioranza di sinistra che governa la Ivrea.
Sono, infatti, stati destinati 40mila euro alla manifestazione Apolide, peraltro dopo aver quasi svuotato il capitolo delle politiche giovanili, con la motivazione di voler sostenere una manifestazione per i giovani, che sicuramente avrà importanti ricadute sul commercio cittadino.
Allora, bisogna contestare queste affermazioni: posto che si tratterà verosimilmente di ben più di 40mila euro, considerando anche il mancato incasso dell’occupazione del suolo pubblico, Apolide, festival musicale che alcuni frequentatori – tra cui non il sottoscritto – definiscono vicino al rave party, differisce sostanzialmente da quest’ultimo in quanto si tratta di evento a pagamento, con biglietti giornalieri da qualche decina di euro.
Proprio per questo motivo perplime e non poco la scelta dell’Amministrazione di dare una così ingente somma a un evento privato e con scopo di lucro, peraltro senza passare da un bando pubblico.
Indipendentemente, poi, dai miei gusti musicali – cui ha fatto riferimento il Sindaco Chiantore – dubito fortemente in un incremento del fatturato delle attività commerciali eporediesi ma solo il tempo darà ragione a me o a lui. Quello che proprio lascia senza parole, in conclusione, è la politica culturale dell’Amministrazione: siamo messi bene se, con tutto il rispetto, Apolide diventa la punta di diamante. Come ebbe a dire il Sindaco Chiantore – vado a memoria – , citando l’autore di un post su Facebook, “Con la Grande Invasione e Apolide, Ivrea a giugno sarà il luogo dove sognare di vivere”
Ma, ancora una volta, a ciascuno il suo…
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