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Eporedia Futura
14 Maggio 2024 - 12:08
Ivrea capitale italiana del libro
Scrivo questo editoriale passeggiando tra gli stand del Salone del Libro e, devo ammetterlo, sto provando un’emozione che, in questo contesto, è per me assolutamente inedita in questo contesto: fino all’edizione dello scorso anno prevaleva su tutto l’emozione del bibliofilo in mezzo alla sterminata quantità di carta ma, quest’anno, si unisce anche una forte nostalgia.
Nostalgia per l’anno di Ivrea Capitale Italia del Libro, un periodo colmo di eventi culturali che hanno indubbiamente scaldato gli animi degli Eporediesi. Io l’ho vissuto principalmente da amante della lettura e dell’arte e, solo nell’ultimo periodo, anche da candidato sindaco.
E la mente torna subito indietro, fino ai concitati giorni della campagna elettorale dello scorso anno: mi aveva stupito non poco come gli altri candidati avessero dedicato pochissimo spazio, nel dibattito pubblico, a questa iniziativa di rilevanza almeno nazionale.
Matteo Chiantore ne aveva criticato alcuni aspetti, mentre sembrava che l’allora Sindaco Sertoli non si volesse intestare uno dei più grandi risultati ottenuti dalla propria Giunta, merito dell’Assessore alla Cultura Costanza Casali.
Per questo motivo, in più di un’occasione, è toccato a me evidenziare le potenzialità di quel riconoscimento e l’importanza di progetti culturali di ampio respiro e capaci di innescare un circolo virtuoso di promozione della cultura e dei valori a essa connessi.
A proposito di offerta culturale, tanto scalpore destò la mia affermazione secondo cui l’offerta culturale della nostra Città, legata all’aspetto turistico, fosse quasi inesistente: diversi operatori culturali, persone che privatamente si occupano di organizzare eventi e manifestazioni, fraintesero le mie parole e, anche giustamente, dico io, si sono risentiti e hanno risposto all’articolo incriminato elencandomi tutte le iniziative da loro portate avanti.
Non posso che rispondere “grazie per quello che fate”, poiché si tratta senza dubbio di un importante contributo dato alla Città, a chi la abita e a chi la visita.
Ma non era questo il senso della mia affermazione: un’Amministrazione deve certamente promuovere le iniziative private e provare, quantomeno, a fornire la cosiddetta cabina di regia per coordinarne la promozione ma ciò non basta. Il principale scopo di un’Amministrazione in materia culturale deve essere, in primis, rendere accessibile il maggior numero di beni culturali presenti sul proprio territorio, agevolandone la fruizione e rendendoli sempre più conoscibili.
Il percorso di Ivrea Capitale Italiana della Cultura è stato anche questo - penso, ad esempio, alla Collezione Olivetti – ma si è trattato di un punto di partenza e non certo un finale: occorre proseguire sulla rotta tracciata per rendere Ivrea una capitale permanente, non solo culturale.
Come abbiamo più volte sostenuto, la maggior parte dei problemi che dobbiamo affrontare derivando dal fatto che la nostra Città non riesca a ricoprire il ruolo che le spetta.
Una nota critica, con una punta di amarezza: l’Amministrazione Chiantore sembra essersi già dimenticata del glorioso anno culturale passato, nonostante la grande attenzione riservata dal Sindaco alla materia, motivo per cui ha tenuto per sé la delega alla cultura, dimostrando come, sempre più spesso, si decida di credere, per miopia o per incompetenza, al vecchio “con la cultura non si mangia”.
Non è vero. A Ivrea potremmo viverci.
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