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Sfidando rospi, pipistrelli e zanzare: Apolide torna a casa per un'edizione indimenticabile!

Ivrea nuova capitale della musica indipendente! Tre giorni di concerti, nuovo circo, incontri e scoperta del territorio, con il sostegno di Comune di Ivrea, Ministero della Cultura e Regione Piemonte.

Sfidando rospi, pipistrelli e zanzare: Apolide torna a casa per un'edizione indimenticabile!

Fiato alle trombe, rullo di tamburi: a Ivrea sta per sbarcare l'Apolide Festival. Si svolgerà dal 21 al 23 giugno presso l'area verde del Parco Dora Baltea, ma contaminerà anche il resto della città come un vero e proprio evento diffuso, con concerti, nuovo circo e incontri disseminati in diversi punti.

Cos'è APOLIDE? È uno dei festival più longevi della musica italiana. In 20 anni ha ospitato sui propri palchi oltre 700 progetti artistici nazionali ed internazionali.

Il nome, dato dall'Associazione To Locals che lo organizza, ha però un retroscena e un retrogusto dal sapore amaro.

"Apolide" significa infatti "non avere una cittadinanza", e questo festival si chiama così a partire dalla sua undicesima edizione nel non lontano 2014.

Prima di allora era ARFF, l'Alpette Rock Free Festival. Solo che quell'anno, ad un certo punto, arrivò il diniego dell'Amministrazione comunale di continuare a farlo lì dove si era svolto per 10 anni, in un crescendo di pubblico e di ragazzi. Troppo rumore. Troppo fracasso. Troppo tutto...

Il festival emigrò a Vialfrè, nell'area naturalistica di Pianezze, e qui rimase fino al 2023, per la bellezza di altri 9 anni. Una nuova casa e un nuovo nome, per l'appunto Apolide.

Lo scorso anno, la notizia: l'ennesimo sfratto e la decisione di portare tutto a Collegno, non prima di aver affidato alle rotative un comunicato molto duro…

"Dopo nove anni," scrivevano quelli dell'Associazione To Locals, "si rompe l'illusione di avere trovato ospitalità, comunità, casa tra i boschi che hanno visto crescere il Festival. La comunità di Vialfré che ci accolse nove anni fa, appunto, non è più. Dopo Alpette, trovammo non solo uno spazio isolato in cui fare un festival nel verde senza disturbare, ma anche una progettualità ambientale, sociale e culturale all'avanguardia, che collocava l'esperienza dell'Area Naturalistica Pianezze tra gli esempi di utilizzo consapevole di questo tipo di aree..."

Perché era così importante Vialfré?

"Perché quell'area, utilizzata in passato come circuito per il motocross, era ridotta a discarica, ripulita dalla comunità e destinata alla socialità realizzando servizi permanenti necessari (cabina elettrica, allacciamenti fognari, depurazione acque, docce, servizi igienici, wifi) in grado di rendere utilizzabile l'Area Naturalistica Pianezze per eventi che negli anni hanno spaziato dai grandi raduni nazionali Scout, alle feste della Polizia di Stato, a festival come Gran Bal Trad, Atlas e Apolide. Il meccanismo economico del Comune di Vialfré era semplicissimo: per utilizzare l'area, si paga un affitto al Comune, che andrà a mitigare in parte alcuni costi connessi alle iniziative (tipo maggiori costi di raccolta rifiuti), e il restante viene reinvestito nella manutenzione dell'area…."

Tutto si era deteriorato a causa di una serie di esposti di un consigliere di opposizione di Vialfré, inoltrati a chiunque su qualunque argomento di competenza comunale, tra cui la nostra area.

Montagne di esposti seriali che non hanno prodotto nulla dal punto di vista penale, ma che hanno trovato ascolto presso gli uffici competenti per l'Ambiente della Città Metropolitana, che dal 2017 ha ereditato dalla Regione Piemonte la competenza su questo tipo di aree, tecnicamente definite ZSC (Zona Speciale di Conservazione).

Tra i grandi ostacoli da superare c'era quello del piccolo rospo "Pelobates fuscus insubricus", un raro anfibio della famiglia Pelobatida a rischio estinzione e per questo protetto e osservato dal 2020 dagli studiosi di "Executive Agency for Small & Medium-sized Enterprises".

Apolide Festival

Sistemato il piccolo rospo, ormai diventato amico dell'Apolide, il 2023 si era trasformato nell'anno dei pipistrelli, che pare popolino l'area di Pianezze, anche se a osservazioni empiriche preferiscono il vicino Castello di Aglié.

Ma tant'è. L'Associazione incarica un esperto di pipistrelli che effettua i propri studi, analisi e giunge alla conclusione che i tre giorni di festival gli avrebbero fatto un baffo. Si propone un Piano di Monitoraggio biennale, ma gli uffici di Città Metropolitana lo ritengono inutile.

Morale? Tutto finisce qui in dieci pagine in cui si parla di rospetti, pipistrelli, piante, e che si chiudono con un richiamo alle zanzare… Tutto finiva lì, ripartiva da Collegno, per ricominciare, oggi, a Ivrea.

Insomma, Apolide, dopo un anno di esilio, torna a casa, nel suo Canavese.

E tra l'Amministrazione Comunale eporediese e gli organizzatori To Locals c'è stato sin dai primi contatti un comune terreno di sviluppo (in un "Processo Continuo" come dice il sottotitolo dell'edizione di quest'anno) tra due soggetti che stanno lavorando alla realizzazione della loro visione del futuro nei rispettivi ambiti.

"Abbiamo fortemente voluto questa collaborazione per portare a Ivrea un evento di caratura nazionale in ambito culturale-musicale," sottolinea il Sindaco di Ivrea, Matteo Chiantore.

"Rendere la nostra città più attrattiva per i giovani, evitare che le persone se ne vadano e invogliare chi a Ivrea potrebbe mettere radici, significa continuare a lavorare per mantenere alto il livello dei servizi cercando di rispondere al meglio alle aspettative dei più giovani. Attraverso questo evento speriamo inoltre di promuovere la diversità culturale e musicale, offrendo agli abitanti di Ivrea e ai visitatori un'esperienza unica e coinvolgente. Ci auguriamo che questa collaborazione possa essere il primo passo verso una maggiore valorizzazione della cultura e delle arti nella nostra città, contribuendo a rendere Ivrea un luogo sempre più dinamico e stimolante per tutte le generazioni.".

Bene aggiungere che Ivrea è sempre stata molto presente ad Apolide. Da mesi To Locals sta lavorando per nuove connessioni artistiche, partnership nazionali ed europee e anche, ovviamente, turismo. Il pubblico di Apolide potrà scoprire la storia e le eccellenze della Città di Ivrea e di tutto il circondario, con i suoi bellissimi laghi e l'Anfiteatro Morenico.

“Ringrazio il Sindaco Chiantore, la Città di Ivrea e gli stakeholder del territorio per averci coinvolto e per collaborare in prima linea nel riportare l'evento nel cuore del Canavese,” dichiara Salvatore Perri, direttore artistico di Apolide e Presidente di To Locals ETS.

Apolide

"Dopo i fatti dello scorso anno, abbiamo scelto di approdare qui sulle sponde della Dora, sicuri di trovare un tessuto pronto ad accogliere questa nuova direzione di Apolide Festival. ‘Processo Continuo’ per noi è questo: cambiare, evolvere e crescere, individuando nuovi contesti e plasmandosi su di essi, mantenendo vivo il pensiero di creare una comunità attiva e partecipata volta a scoprire, ad incuriosirsi e ad incuriosire.”

L'evento che sarà organizzato insieme a Hiroshima Mon Amour e sostenuto negli anni da Ministero della Cultura, Regione Piemonte, Consiglio Regionale del Piemonte, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Piemonte Dal Vivo, Fondazione CRT, Camera di Commercio di Torino, Turismo Torino e Provincia e GAL Valli del Canavese, punta al coinvolgimento della collettività con un programma di tre giorni che invita a riscoprire anche la storia, la cultura, i siti UNESCO, l'enogastronomia e le bellezze naturalistiche di tutto il territorio.

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