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Vercelli: il sindaco uscente si ricandida

Corsaro prova a fare un altro giro di giostra

Scaricato dai partiti di centrodestra, si presenta a capo di una lista civica. Sostenuta da altri due illustri defenestrati: Tiramani (ex Lega) e Pozzolo (ex Fratelli d'Italia)

Corsaro prova a fare un altro giro di giostra

Il sindaco Andrea Corsaro sulla giostra a cavalli allestita in piazza Cavour

VERCELLI. Come ampiamente previsto, ai sei candidati a sindaco già resi noti nei giorni scorsi se ne aggiunge ora un settimo: il primo cittadino uscente, Andrea Corsaro.
I segretari regionali dei tre partiti della coalizione di centrodestra - Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia - hanno deciso, un mese fa, di non ricandidarlo per il secondo mandato da sindaco (meglio: per il quarto, considerando anche i due svolti tra il 2004 e il 2014), sostituendolo con l'81enne Roberto Scheda, che nel quinquennio amministrativo che va concludendosi era all'opposizione: nel 2019, infatti, si era candidato con due liste civiche in alternativa a Corsaro stesso.
Dopo l'annuncio dato dai segretari di partito Corsaro è rimasto a lungo silente, ma i suoi fedelissimi in queste settimane hanno lavorato per costruire una lista a suo sostegno. Ora la lista c'è, ed è stata presentata da Corsaro nella sala Biginelli dell'Ascom.

I voltagabbana. Corsaro non cita mai direttamente Scheda, ma stigmatizza il comportamento dei partiti che «hanno imposto un candidato scelto da Roma: uno che, in cinque anni in Consiglio comunale, ha sempre votato contro, o al massimo si è astenuto, rispetto alle scelte della mia Amministrazione». A proposito della «continuità nella discontinuità» con cui Scheda ha presentato la sua candidatura, ha commentato: «sono parole inadeguate per giustificare ciò che non è giustificabile. Nessuno si è mai fatto vivo per dirmi perché non mi hanno ricandidato». Quanto ai «voltagabbana» che lo hanno abbandonato per candidarsi sotto i simboli di partito, dice: «la delusione c’è: ognuno fa le sue scelte mettendole avanti all’amicizia e a cinque anni trascorsi insieme, mentre altri pongono il partito, o i propri interessi, sopra ad altri valori».

I fedelissimi. Seduti accanto a Corsaro per la presentazione ci sono i suoi “fedelissimi”, i tre (su otto) assessori uscenti che faranno parte della sua lista: Luigi Michelini, Caterina Politi e Gianna Baucero. Michelini, in particolare, è colui che più ha spronato il sindaco uscente a ricandidarsi, e si scaglia contro la decisione dei segretari dei partiti: «Ogni giorno i vercellesi mi chiedono perché Corsaro non sia stato ricandidato; io rispondo che nessuno ce lo ha mai spiegato: non una telefonata, né un messaggio. Il commissario di Fratelli d'Italia, Sara Kelany, ha dichiarato che «lasciamo cinque anni di amministrazione vincente»: e se è vincente cosa fai, cambi il candidato sindaco?»

I fuoriusciti. Nel «gruppo di belle persone, disinteressate, coraggiose» (così le ha definite) che Corsaro ha in lista c'è un solo consigliere comunale uscente: Damiano Maris. Eletto nella Lega, poi passato a Fratelli d'Italia: due partiti che ora sostengono il candidato Scheda.
Ad appoggiare la candidatura Corsaro ci sono però soprattutto due soggetti che nei loro partiti - in cui, a Vercelli, fino a poco tempo fa avevano ruoli di vertice - non sono più, ma che hanno conservato in città molte conoscenze (e voti) tra i militanti. Uno è Paolo Tiramani, ex segretario del partito di Salvini, per cui è stato anche consigliere regionale e deputato. Non ricandidato e poi espulso, l'anno scorso ha fondato l'associazione politica “Piemonte al centro” e ora piazza nella lista Corsaro tre suoi uomini: Edoardo Cottini, Galliano Zenti ma soprattutto Pier Carla Camoriano, già consigliera della Lega a Vercelli poi dimessasi per assumere un incarico politico meglio retribuito.
L'altro è il parlamentare Emanuele Pozzolo, che dopo i noti fatti di Capodanno è stato sospeso da Fratelli d'Italia, ma con i suoi aficionados continua ad appoggiare la candidatura Corsaro (che è anche il suo avvocato nell'inchiesta condotta dalla Procura di Biella): in lista c'è Enrico Maccapani, titolare dell'armeria che ha venduto a Pozzolo la pistola che nella notte di San Silvestro ha sparato nel salone della Pro Loco di Rosazza.

Corsaro con Pozzolo e Tiramani nel corso della campagna elettorale del 2019

Quelli del sottogoverno. In lista ci sono inoltre alcuni di coloro che Corsaro, nel mandato che va concludendosi, ha piazzato in enti controllati dal Comune: Marco Paolo Inglese, membro del consiglio d'amministrazione dell'Azienda Farmaceutica Municipale, e Carmelo Vitellini, che fa parte del cda della casa di riposo comunale.

Establishment vs partiti. Quel che appare chiaro, comunque, è che Corsaro si getta nella sfida elettorale con un disegno ambizioso: dimostrare ai segretari dei partiti del centrodestra che lui, in città, in tre lustri di mandato si è creato legami e appoggi che contano - ed alle urne pesano - più di quelli delle forze politiche. Il suo primo obiettivo è quindi quello di andare al ballottaggio superando Scheda, il «candidato individuato da Roma». Corsaro, presentando la sua lista, ha mandato alcuni messaggi molto chiari: cari segretari, voi avrete i simboli di partito ma io ho con me l'Ascom (candida Antonio Bisceglia, ex presidente della potentissima Associazione Commercianti locale), la Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli (in lista c'è Cristina Casalini, figlia del compianto Dario e sorella di Aldo, entrambi presidenti della Fondazione che annualmente eroga contributi a mezza Vercelli), ho il mondo dello sport (Laura Musazzo, delegata provinciale del Coni, e l'ex atleta paralimpico Claudio Costa), le associazioni della Vercelli “bene” (Rita Buccetti del Soroptimist Club, Renato Bianco del Circolo Ricreativo), i medici (Alessandro Alberati, Luigi Apice, Maria Esposito); più molti liberi professionisti e soggetti vari che fanno parte del “sistema Corsaro”, e che intendono dimostrare che questo sistema è solido e ramificato ed è in grado di sovvertire le decisioni delle segreterie politiche.
Non che Scheda sia l'ultimo arrivato (cinque anni fa, con il solo sostegno di liste civiche, prese il 14%), ma Corsaro stavolta schiera tutti i suoi pezzi da novanta: o la va o la spacca. Per l'81enne principe del Foro è l'ultima occasione di diventare sindaco di Vercelli, il sogno di una vita; per il suo collega e primo cittadino uscente è l'occasione per spazzare via i partiti (di cui si è sempre servito, ma a cui non ha mai aderito) e far capire a tutti chi è che davvero ha le mani su Vercelli.

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