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Vercelli verso le elezioni comunali
30 Marzo 2024 - 21:47
Andrea Corsaro, sindaco uscente, e Roberto Scheda, candidato dal centrodestra a sostituirlo
VERCELLI. Il problema è convincere Andrea Corsaro, che è uno che si candida soltanto se è certo di sedersi nell'ufficio del sindaco: non si abbassa ad andare in Municipio a fare il consigliere semplice (incarico non retribuito, oltretutto). La scelta delle segreterie dei partiti di centrodestra - Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia - di cambiare cavallo («grazie, Andrea, per questi anni: ora puoi andare») e candidare l'ottuagenario Roberto Scheda a prossimo sindaco di Vercelli ha mandato l'uovo di Pasqua di traverso a molti che, nell'inner circle del primo cittadino uscente, speravano in un Corsaro-quater. Il tempo per comporre una (o più d'una) lista Corsaro per contendere a Scheda i voti dell'elettorato di centrodestra (e così magari andare al ballottaggio) ci sarebbe, ma l'interessato nicchia: Corsaro se non ha alle spalle i partiti che gli assicurano l'elezione, come è già accaduto per tre volte, difficilmente si mette in gioco.
Eppure a tentare di convincerlo stanno provando in molti. A partire dal suo assessore Luigi Michelini, anch'egli avvocato, che insieme a Caterina Politi è l'uomo di fiducia di Corsaro in Giunta, e al redivivo Piergiorgio Fossale.
Gli stessi partiti, peraltro, al di là delle dichiarazioni di facciata, in questo momento non appaiono "monolitici" nel sostegno a Scheda. In Forza Italia alcuni stanno già pensando alle poltrone che l'aspirante sindaco potrà garantire (Antonio Prencipe nel cda dell'Asm, Gianni Marino presidente del Consiglio comunale, Luca Pedrale assessore), ma i “corsariani” di stretta osservanza non nascondono il loro malumore.
Nella Lega - partito che ha proposto e ottenuto la candidatura Scheda - il segretario Gian Carlo Locarni è interessato innanzitutto a confermare un posto in Giunta (per sé, con relativa indennità): gli altri s'arrangino, anche perché i salviniani a Vercelli sono rimasti in quattro gatti. I fuoriusciti - quelli che non hanno traslocato in Fratelli d'Italia nella speranza di una rielezione - sono rimasti fedeli all'ex segretario provinciale Paolo Tiramani, in tour elettorale con il suo neonato movimento "Piemonte al centro", che ad ogni occasione rimarca che quella di sostituire Corsaro è stata una decisione «quasi psichiatrica» e che caldeggia la formazione di una lista a sostegno del sindaco uscente.
Ma nemmeno in Fratelli d'Italia la candidatura Scheda riscuote unanimi consensi. Fino al dicembre scorso, anzi, il segretario locale di quello che attualmente è il maggior partito della coalizione, Emanuele Pozzolo, dava per certa la conferma di Corsaro. Ma dopo lo sparo di Capodanno e la scelta di avere Corsaro come avvocato difensore, Pozzolo è stato scaricato dai meloniani e Corsaro con lui. La commissaria Sara Kelany inviata da Roma si spertica in elogi di Scheda («scelto congiuntamente con gli alleati, con la certezza che sia la scelta migliore per i cittadini e la città»), ma Pozzolo un suo gruppetto di fedelissimi in città l'ha mantenuto, ed è poco probabile che lui e i suoi aficionados a giugno si scapicolleranno ai seggi a votare Scheda.
Ma più forti di tutte le indicazioni di voto - anche di quelle dei partiti - saranno quelle, sotterranee, che proverranno dal deep state vercellese: Corsaro e i suoi emissari si sono creati, in questi anni, una fitta rete di relazioni con alcuni grandi elettori e con il milieu che alligna intorno ad Ascom, Fondazione Crv, studi professionali, associazioni di categoria, alcune frange della Chiesa e vari corpi intermedi ben ramificati in città; un blocco di potere (e di voti) che solitamente tace e non si espone ma che difficilmente si travaserà tal quale su Scheda.
In molti, quindi, tra coloro che in questo momento vedono crollare - per decisioni prese fuori Vercelli da non vercellesi - il “sistema Corsaro” in cui stavano tanto bene, si stanno consultando sul da farsi. Alcuni confluiranno - perlomeno in apparenza - su Scheda, ma c'è un'ampia zona grigia ancora non rassegnata, che nelle telefonate di questi giorni non si limita a scambiarsi gli auguri pasquali.
Intanto, mentre Corsaro medita sulla transitorietà delle fortune umane e resiste - per ora - alle pressioni dei fedelissimi, il candidato sindaco di Azione e Italia Viva, l'ex berlusconiano Fabrizio Finocchi, non ha ancora presentato le liste e parla con tutti, anche e soprattutto con i delusi dalla mancata conferma del sindaco uscente.
Alla formale presentazione di candidature a sindaco e al deposito delle liste manca ancora più di un mese: è probabile che le sorprese, a Vercelli, quest'anno non saranno solo nell'uovo di Pasqua.
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