Cerca

Vercelli verso le elezioni comunali

Gli orfani di Corsaro si stanno organizzando

Le segreterie dei partiti di centrodestra hanno scelto Scheda ma molti in città masticano amaro

Gli orfani di Corsaro si stanno organizzando

Andrea Corsaro, sindaco uscente, e Roberto Scheda, candidato dal centrodestra a sostituirlo

VERCELLI. Il problema è convincere Andrea Corsaro, che è uno che si candida soltanto se è certo di sedersi nell'ufficio del sindaco: non si abbassa ad andare in Municipio a fare il consigliere semplice (incarico non retribuito, oltretutto). La scelta delle segreterie dei partiti di centrodestra - Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia - di cambiare cavallo («grazie, Andrea, per questi anni: ora puoi andare») e candidare l'ottuagenario Roberto Scheda a prossimo sindaco di Vercelli ha mandato l'uovo di Pasqua di traverso a molti che, nell'inner circle del primo cittadino uscente, speravano in un Corsaro-quater. Il tempo per comporre una (o più d'una) lista Corsaro per contendere a Scheda i voti dell'elettorato di centrodestra (e così magari andare al ballottaggio) ci sarebbe, ma l'interessato nicchia: Corsaro se non ha alle spalle i partiti che gli assicurano l'elezione, come è già accaduto per tre volte, difficilmente si mette in gioco.
Eppure a tentare di convincerlo stanno provando in molti. A partire dal suo assessore Luigi Michelini, anch'egli avvocato, che insieme a Caterina Politi è l'uomo di fiducia di Corsaro in Giunta, e al redivivo Piergiorgio Fossale.
Gli stessi partiti, peraltro, al di là delle dichiarazioni di facciata, in questo momento non appaiono "monolitici" nel sostegno a Scheda. In Forza Italia alcuni stanno già pensando alle poltrone che l'aspirante sindaco potrà garantire (Antonio Prencipe nel cda dell'Asm, Gianni Marino presidente del Consiglio comunale, Luca Pedrale assessore), ma i “corsariani” di stretta osservanza non nascondono il loro malumore.
Nella Lega - partito che ha proposto e ottenuto la candidatura Scheda - il segretario Gian Carlo Locarni è interessato innanzitutto a confermare un posto in Giunta (per sé, con relativa indennità): gli altri s'arrangino, anche perché i salviniani a Vercelli sono rimasti in quattro gatti. I fuoriusciti - quelli che non hanno traslocato in Fratelli d'Italia nella speranza di una rielezione - sono rimasti fedeli all'ex segretario provinciale Paolo Tiramani, in tour elettorale con il suo neonato movimento "Piemonte al centro", che ad ogni occasione rimarca che quella di sostituire Corsaro è stata una decisione «quasi psichiatrica» e che caldeggia la formazione di una lista a sostegno del sindaco uscente.
Ma nemmeno in Fratelli d'Italia la candidatura Scheda riscuote unanimi consensi. Fino al dicembre scorso, anzi, il segretario locale di quello che attualmente è il maggior partito della coalizione, Emanuele Pozzolo, dava per certa la conferma di Corsaro. Ma dopo lo sparo di Capodanno e la scelta di avere Corsaro come avvocato difensore, Pozzolo è stato scaricato dai meloniani e Corsaro con lui. La commissaria Sara Kelany inviata da Roma si spertica in elogi di Scheda («scelto congiuntamente con gli alleati, con la certezza che sia la scelta migliore per i cittadini e la città»), ma Pozzolo un suo gruppetto di fedelissimi in città l'ha mantenuto, ed è poco probabile che lui e i suoi aficionados a giugno si scapicolleranno ai seggi a votare Scheda.
Ma più forti di tutte le indicazioni di voto - anche di quelle dei partiti - saranno quelle, sotterranee, che proverranno dal deep state vercellese: Corsaro e i suoi emissari si sono creati, in questi anni, una fitta rete di relazioni con alcuni grandi elettori e con il milieu che alligna intorno ad Ascom, Fondazione Crv, studi professionali, associazioni di categoria, alcune frange della Chiesa e vari corpi intermedi ben ramificati in città; un blocco di potere (e di voti) che solitamente tace e non si espone ma che difficilmente si travaserà tal quale su Scheda.
In molti, quindi, tra coloro che in questo momento vedono crollare - per decisioni prese fuori Vercelli da non vercellesi - il “sistema Corsaro” in cui stavano tanto bene, si stanno consultando sul da farsi. Alcuni confluiranno - perlomeno in apparenza - su Scheda, ma c'è un'ampia zona grigia ancora non rassegnata, che nelle telefonate di questi giorni non si limita a scambiarsi gli auguri pasquali.
Intanto, mentre Corsaro medita sulla transitorietà delle fortune umane e resiste - per ora - alle pressioni dei fedelissimi, il candidato sindaco di Azione e Italia Viva, l'ex berlusconiano Fabrizio Finocchi, non ha ancora presentato le liste e parla con tutti, anche e soprattutto con i delusi dalla mancata conferma del sindaco uscente.
Alla formale presentazione di candidature a sindaco e al deposito delle liste manca ancora più di un mese: è probabile che le sorprese, a Vercelli, quest'anno non saranno solo nell'uovo di Pasqua.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori