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Per chi suona la campana
14 Aprile 2024 - 07:00
Monsignor Arrigo Miglio e Papa Francesco
La visita ad limina dei vescovi sardi, terminata con una cordiale udienza dal Santo Padre, ha dato luogo ad un simpatico siparietto che un breve video ha reso in questi giorni virale. Come sempre le immagini, che rendono la fisiognomica dei visi, dicono molto più delle parole e rendono il clima dell’incontro .
Vi appaiono i presuli dell’isola con il loro presidente, il vescovo di Nuoro-Lanusei, monsignor Antonello Mura, il quale inizia la sua concione venendo interrotto dal il papa che si comincia a disquisire sul fatto che i sardi parlino lo spagnolo mentre il cardinale Arrigo Miglio, amministratore apostolico di Iglesias, appare stupefatto e sornione come sempre, mostrando una espressione che tradisce un qualche smarrimento.
Pittoresco (e imbarazzante) nella sua veste talare - che sicuramente gli è stata prestata per l’occasione e che mai più indosserà - è il vescovo super progressista di Tempio Ampurias, monsignor Roberto Fornaciari, già priore di Camaldoli, storico pensatoio dei cattolici di sinistra, il quale invece sfoggia un incredibile colletto doppio romano di foggia antica procuratogli all’ultimo momento e che lo fa assomigliare ad un prelato di anticamera di Pio IX. Tutti si chiedono - e l’ottantaquattrenne Eminentissimo Miglio per primo – fino a quando durerà la sua Amministrazione apostolica di Iglesias.
Lo avrà chiesto al Santo Padre? Ah saperlo! Qualcuno, dopo aver visto il video, ha osservato che quello avvenuto è stato l’incontro tra una volpe canavesana e una faina argentina.
Ma anche per il navigato e scaltro cardinale di San Giorgio capire fino in fondo le logiche del peronismo bergogliano non deve essere facile.
Nell’Annuario pontificio 2024 è ricomparso fra i titoli del papa quello di «Patriarca d’Occidente» che Benedetto XVI aveva omesso. Nessuna spiegazione è stata data in proposito ma è stato osservato che la carica di «Sovrano dello Stato della Città del Vaticano» è quello che Francesco sembra rivestire con più convinzione. Il «processo» al cardinale Angelo Becciu lo dimostra ampiamente.
Come era prevedibile, la fuga di gas alla Veglia pasquale nella chiesa parrocchiale di Pont Canavese e che ha causato 70 intossicati da monossido di carbonio, è sfociata in una inchiesta della Procura della Repubblica per disastro colposo, per adesso senza indagati.
Il pievano di Pont, don Aldo Vallero, che da cinquant’anni regge la parrocchia ed è uno dei più autorevoli «inschiodabili» della diocesi, ha commentato, secondo quanto riferiscono i giornali, che in tale situazione «paradossale» infine, «è ancora andata bene».
E questo è sicuramente vero. Le responsabilità di quella che poteva trasformarsi in una autentica tragedia sarà accertata dalla magistratura ma rimane da chiedersi - e molti se lo chiedono – se il Papa - re di Pont Canavese, pare ancora compos sui – abbia pienamente il polso della situazione.
* Frà Martino
Chi è Fra Martino? Un parroco? Un esperto di chiesa? Uno che origlia? Uno che si diverte è basta? Che si tratti di uno pseudonimo è chiaro, così com’è chiaro che ha deciso di fare suonare le campane tutte le domeniche... Ci racconterà di vescovi, preti e cardinali fin dentro ai loro più reconditi segreti. E sarà una messa non certo una santa messa, Amen
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