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Per chi suona la campana
11 Febbraio 2024 - 08:00
Il settimanale Famiglia Cristiana - meglio conosciuto come «famiglia pagana» e ormai semi- scomparso dalle parrocchie dove un tempo era diffusissimo – ha dedicato nello scorso numero un inserto al tema dei credenti omosessuali con il chiaro intento di sdoganare le benedizioni alle coppie gay per le quali il recente documento papale, Fiducia Supplicans, ha aperto un varco anche se il papa non perde occasione per ribadire che si benedicono le persone e non le coppie irregolari.
Nel 2002, regnante San Giovanni Paolo II, un prete delle diocesi di Ivrea, già docente alla Facoltà teologica di Torino e oggi parroco, pubblicò la sua tesi di dottorato in teologia morale difesa summa cum laude presso la Pontificia università San Tommaso D’Acquino – Angelicum.
Il testo è un trattato completo sulla questione dell’omosessualità, letto alla luce della fede e della dottrina cristiana – che da allora non è cambiata - e con un approccio non solo di rispetto ma anche teso ad evitare e respingere ogni discriminazione o pregiudizio nei confronti della persona omosessuale.
Il libro, dal titolo Le strade dell’amore. Omosessualità e vita cristiana, edizioni Città Nuova - fu presentato in diocesi ma non ebbe l’accoglienza che ci si aspettava e questo non soltanto per il tema affrontato, ma per un motivo molto più inter- ecclesiale.
Lo stesso vescovo emerito del tempo non risparmiò critiche pubbliche al lavoro del suo prete imputandogli di essere partito, nella ricerca, dalla Rivelazione ed essersi attenuto alla Sacra Scrittura e non aver tenuto conto delle «situazioni», del «sentire comune» etc.
Il modo era sempre lo stesso, a parole non si metteva in discussione la dottrina, in realtà non se ne parlava mai anzi, senza dirlo apertamente come nel caso in esame, la si metteva in discussione. Per questo il libro non fu gradito e – diciamolo pure – boicottato. Alla sua uscita si scatenarono – mossi da qualcuno - contumelie e invettive contro il povero prete, accusato di aver scritto un testo « pericoloso e antiscientifico» e addirittura alcuni pseudocattolici ne chiesero il ritiro. Oggi a quasi un quarto di secolo distanza, pur essendo la dottrina sempre uguale, il libro del parroco canavesano è stato messo dai progressisti nel nuovo Indice dei Libri proibiti.
Nei giorni scorsi il Santo Padre ha rilasciato un’intervista in cui ha detto testualmente: «Nessuno si scandalizza se benedico un imprenditore che sfrutta la gente, mentre accade se si tratta di un omosessuale. E’ ipocrisia».
Ecco come Repubblica ha riportato il testo: «E’ ipocrisia scandalizzarsi per la benedizione di una coppia omosessuale quando nessuno si scandalizza se do la benedizione a un imprenditore che sfrutta la gente».
Trovate voi la «leggera» differenza.
* Frà Martino
Chi è Fra Martino? Un parroco? Un esperto di chiesa? Uno che origlia? Uno che si diverte è basta? Che si tratti di uno pseudonimo è chiaro, così com’è chiaro che ha deciso di fare suonare le campane tutte le domeniche... Ci racconterà di vescovi, preti e cardinali fin dentro ai loro più reconditi segreti. E sarà una messa non certo una santa messa, Amen
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