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Multe da 50 a 350 euro per chi non pulisce cacca o pipì del cane

È partita una campagna di informazione da parte del Comune per mettere un freno al problema delle deiezioni canine

Multe da 50 a 350 euro per chi non pulisce cacca o pipì del cane

L'annuncio comparso lungo il fiume Po a San Mauro Torinese

Io ci sono nel momento del “bisogno”... e tu? Devi pulire!”. È questo il messaggio che è comparso, in questi giorni, nell’area verde lungo il fiume Po a San Mauro Torinese.

È qui, infatti, che tanti vengono a passeggiare con i propri cani e spesso si “dimenticano” di raccogliere la cacca del proprio animale.

È una crociata, per ora comunicativa, quella della Sindaca Giulia Guazzora e della sua Sindaca contro i “zozzoni” di San Mauro Torinese.

È un problema di cui si parla, ormai, da moltissimo tempo.

In via Palestro, per esempio, qualcuno ha pensato bene di lanciare un “messaggio” piuttosto duro ai proprietari dei cani che portano i loro amici a quattro zampe a passeggio in zona. 

I cani - si legge - li fate cagare a casa vostra e non nel cortile degli altri. Se ti becco faccio cagare te! Non il cane!”. 

È un tema vecchio, ma è un problema sempre attuale, quello delle cacche dei cani davanti alle porte delle case.

Arrivano da qui i cartelli attaccati in via Palestro e in via Roma da qualcuno stufo di dover togliere le cacche e lavare via la pipì dei cani.

Cartelli in cui traspare la rabbia per le pessime abitudini di qualche sanmaurese che ancora non ha capito cosa si deve fare quando si fa una passeggiata con il proprio cane. 

Eppure l’amministrazione, alcuni mesi fa, aveva annunciato controlli stringenti sul tema, proprio da parte dei vigili.

A maggio alcuni agenti della Polizia Locale di San Mauro Torinese, in borghese, avevano effettuato controlli alla Pragranda per vigilare sul rispetto delle norme legate alla raccolta delle deiezioni canine.

I controlli, che sarebbe dovuti proseguire (ce ne sono stati altri? Mah), puntavano a controllare due cose: la raccolta delle cacche e l’uso del guinzaglio.

Il Comune aveva chiesto ai “suoi” vigili di effettuare questo servizio due volte alla settimana, per circa un paio d’ore ogni volta. 

“Qualche tempo fa - ci aveva raccontato la Sindaca Giulia Guazzora - c’era arrivata nota della Prefettura che ci sconsigliava di agire con associazioni, le multe fatte da quest’ultime, infatti, potevano poi essere annullate. Da qui l’idea di affidarci alla nostra polizia locale. Non sono state elevate sanzioni perché non c’erano caratteristiche. I controlli comunque continueranno: il guinzaglio è obbligatorio, idem la raccolta, il cane può essere lasciato libero solo nelle aree delicate. Proprio su questo, tra l’altro, c’è l’idea di realizzare una nuova area cani in via 25 aprile”.

Prima dei controlli, dunque, è partita una campagna di informazione che recita chiaramente: “Le mancate raccolte delle deiezioni e delle minzioni sarà punita con sanzioni da 50 a 350 euro”.

È allo studio, poi, un altro metodo per beccare i furbetti che non raccolgono cacca e pipì dei propri cani.

In cosa consiste il progetto? Viene prelevato il tampone salivare e portato all’Istituto Zooprofilattico, da qui si risalirà al dna del cane. 

Lo stesso dna, poi, sarà utilizzato durante l’analisi delle feci non raccolte dai padroni. Una volta rintracciato il dna sarà facile arrivare all’identità del cane e quindi del proprietario.

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