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Ecco come multare chi non raccoglie le cacche dei cani: test del dna sulle feci per rintracciare il padrone

Il progetto potrebbe prendere vita in uno dei comuni della collina

Ecco come multare chi non raccoglie le cacche dei cani: test del dna sulle feci per rintracciare il padrone

Camice bianco, lente di ingrandimento e microscopio: saranno questi gli strumenti per rintracciare i padroni di cane, zozzoni, che non raccolgono le feci dei loro amici a quattro zampe.  Tutto tramite l’analisi del Dna presente nelle deiezioni. Siamo a San Mauro Torinese.

Raccolta delle feci rimaste per strada, analisi del dna e multa al proprietario.

La proposta l’hanno lanciata, i consiglieri Marco Bongiovanni, Paola Antonetto e Daniele Cerrato tramite una mozione che si discuterà stasera in Consiglio Comunale.

Si tratta della mappatura del dna dei cani presenti in città.

Per farlo sarebbe necessario effettuare il tampone salivare ad ogni cane presente in città, in modo da creare una banca dati.  

In cosa consiste il progetto? Viene prelevato il tampone salivare e portato all’Istituto Zooprofilattico, da qui si risalirà al dna del cane. Lo stesso dna, poi, sarà utilizzato durante l’analisi delle feci non raccolte dai padroni. Una volta rintracciato il dna sarà facile arrivare all’identità del cane e quindi del proprietario.

Un progetto già utilizzato altrove...

La città di Carmagnola ha attivato dal 2019 il progetto “Con il DNA di Fido io mi fido!” di “Identificazione genetica canina. Realizzazione della banca dati di genotipizzazione canina ed esecuzione analisi genetiche” finalizzato

all’allestimento di una banca genetica dei cani residenti sul territorio comunale ed

alla creazione di un database in cui ad ogni microchip sia attribuita la genotipizzazione dell’animale al fine di tutelare la salute pubblica attraverso la prevenzione delle zoonosi conseguenti alla contaminazione ambientale dovute all’abbandono delle deiezioni canine per le strade nonché per consentire

l’identificazione dell’animale in caso di furto o smarrimento qualora il microchip o il tatuaggio non fosse più leggibile.

Per attuare il progetto è stato fatto un accordo di collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta per la realizzazione della banca genetica contenente i profili dei cani con un costo per ogni analisi di circa 20 euro.

Per incentivare l’adesione volontaria, il test, obbligatorio, - spiegano i consiglieri - potrà essere gratuito nei primi mesi di raccolta (a Carmagnola hanno fatto 45 mesi e oggi obbligatorio per tutti alla cifra (convenzionata di 40 euro) o gratuito entro 60 giorni dall’adozione/proprietà”.

in foto, l’articolo uscito qualche giorno fa sul quotidiano La Stampa

Per i consiglieri si tratta di una misura necessaria.

Nonostante gli apparenti sforzi la situazione delle deiezioni canine - continuano i consiglieri - risulta sempre peggiorare. La realizzazione di una banca dati di genotipizzazione canina avrebbe un costo a carico dell’ente di poche migliaia di euro per l’attivazione, a fronte di un beneficio per il decoro e la pulizia della Città”.

Una volta fatta la mappatura dei cani presenti in città, infatti, si potrà arrivare anche a multare chi non raccoglie le deiezioni dei propri cani.

Quella è una conseguenza. - precisa Marco Bongiovanni - Prima bisogna partire con la mappatura dei cani. A Carmagnola ci sono voluti un paio d’anni.Poi qualche modifica rispetto Carmagnola la farei, ma ci sarà un regolamento da predisporre”.

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