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La storia

A diciott'anni ha una malattia che la costringe a letto: "Lotterò fino alla fine"

Di lei abbiamo parlato a più riprese: si chiama Rebecca e lotta per stare meglio

Rebecca Caligiuri

Rebecca Caligiuri

Una lettera aperta ad amici, parenti e concittadini che la stanno seguendo nel suo viaggio per stare meglio. Rebecca Caligiuri, diciottenne malata di una patologia "misteriosa" (perché non se ne conosce l'eziologia né la cura) che da anni lotta per tornare a vivere, ha preso carta e penna per aggiornare chi la segue. 

"Cari amici - scrive Rebecca -. Gli ultimi mesi sono stati veramente molto impegnativi per  
me e per la mia famiglia che mia ha supportata in ogni istante. Ho combattuto con tutta me stessa per cercare di capire quale fosse  quella misteriosa patologia che negli ultimi due anni ogni giorno mi sta  facendo la guerra".

La battaglia che sta combattendo la ragazza, come abbiamo raccontato, riguarda la necessità di ottenere una diagnosi: la ragazza, infatti, da due anni ha subito una grave ricaduta nelle sue condizioni di salute, dopo aver affrontato una malformazione di Chiari 1 che l'aveva costretta a viaggi della speranza in cliniche estere per ottenere una cura.

La mamma di Rebecca, Alessia Uifuzzi, sta lottando per trovare una cura

"Ho bisogno di dare un nome e una cura ai miei sintomi - scrive Rebecca - e ho bisogno di investire tutte le mie energie per andare oltre  oceano verso una luce che non riesco più a vedere qua. Voglio vivere,  voglio combattere, voglio un futuro e voglio riprendermi ciò che la vita ha tentato di strapparmi via".

Dopo la pandemia e le tante operazioni subite da Rebecca in seguito alla diagnosi della malformazione, pareva che le cose stessero migliorando, poi qualcosa è andato storto. Uno stato di malessere generale ha fatto riaccendere l'attenzione della mamma Alessia Uifuzzi, che l'ha portata a fare dei controlli.

I controlli non hanno dato l'esito sperato: a Rebecca sono state diagnosticate una serie di condizioni patologiche che richiedono cure e approfondimenti, che mamma Alessia ha provato a cercare rivolgendosi alla sanità pubblica e privata. Ma dopo anni di spese il conto da pagare diventa salatissimo: 240mila euro.

Accanto a Rebecca era sceso in campo anche il consigliere regionale leghista Andrea Cane

Alessia continua a lottare per sua figlia con determinazione, nonostante la difficile situazione.

Rebecca sta per partire per gli Stati Uniti, "oltreoceano", per trovare una nuova normalità e magari anche una diagnosi. "Da poco ho compiuto 18 anni, e vorrei tanto vivere le esperienze che  tutti i miei coetanei sperimentano ogni giorno. Dopo il 14° intervento neurochirurgico avvenuto nel 2020 finalmente ho potuto riassaporare per due anni una quotidianità che mi ha fatto vivere momenti di vera gioia insieme alla mia famiglia e a qualche amica, ma poi qualcosa è andato storto e adesso mi ritrovo a soffrire nuovamente. Voglio crederci e non mi darò pace fino a quando ciò non accadrà. In questi anni la mia famiglia è sempre stata al mio fianco nel bene e nel male, mi ha supportata nei momenti di sconforto e mi ha dato la forza per credere che in fondo al tunnel una luce ci fosse sempre, mi ha accompagnata fino alla maggiore età rendendomi consapevole ed indipendente nelle decisioni che riguardano la mia salute e la mia persona. Voglio riprendermi la salute, voglio stare bene e lotterò fino alla fine perché ciò possa accadere".

Rebecca prosegue la sua lettera aperta con dei ringraziamenti. "Voglio ringraziare pubblicamente tutte le persone che mi hanno supportato in questi mesi difficili. Grazie alle vostre generose donazioni, alla vostra disponibilità e al vostro supporto morale, ho potuto affrontare le difficoltà che si sono presentate in questi ultimi mesi con maggiore serenità e determinazione. In particolare, desidero ringraziare i Comuni che mi hanno offerto il loro aiuto, le associazioni che si sono attivate per raccogliere fondi, le aziende che hanno donato beni o servizi, i locali commerciali che hanno ospitato le mie iniziative e tutte le singole persone che mi hanno offerto un sostegno concreto o un sorriso". 

Infine, una richiesta di aiuto. "Mi rivolgo ancora una volta a voi in cerca di aiuto per poter affrontare il nuovo viaggio negli Stati Uniti per potermi sottoporre a visite mediche, accertamenti ed approfondimenti diagnostici e terapie necessarie. Come già sapete la mia famiglia in questi lunghi anni ha speso tutti i nostri risparmi per potermi curare, ho quindi ancora  bisogno del vostro supporto per poter far fronte a queste nuove spese. Grazie di cuore per la vostra generosità e la vostra solidarietà. Siete  stati un esempio di vera umanità e mi avete fatto sentire parte di una comunità accogliente e solidale".

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