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L'avvocato risponde

Consigli su eredità e incapacità mentale: quando si ha a che fare con la circonvenzione?

Il nostro ordinamento penale tutela l’incapace

anziano, testamento, eredità, l'avvocato risponde

Buongiorno, io e un mio parente, che da un po' di tempo si trova in condizioni di salute mentale precaria, siamo gli unici chiamati a succedere nel patrimonio di mio zio defunto. Al fine di scongiurare una dissennata gestione della quota di sua spettanza, gli ho suggerito di rinunciare all’eredità; cosa che lui ha fatto.

Potrebbero derivare delle responsabilità per quanto da me consigliato?

Marco, Volpiano

Gentile lettore, Il nostro ordinamento penale tutela l’incapace, e comunque anche solo colui che si trova in uno stato di disagio mentale tale da potersi ritenere suggestionabile, con la previsione della fattispecie delittuosa disciplinata all’articolo 643 c.p rubricato “circonvenzione di persone incapaci”.

Il reato è perseguibile d’ufficio, motivo per il quale chiunque venga a conoscenza di una condotta che ritenga che possa  configurare un abuso dello stato di infermità finalizzata all’ottenimento di un profitto ai danni di colui che non è in grado di autodeterminarsi o ai danni di terzi, può sporgere denuncia alle Autorità.

Si deve, però,  precisare che  la fattispecie in argomento potrebbe da lei essere stata integrata non solo se, al momento della sottoscrizione della rinuncia all’eredità, il Suo parente non era in grado di comprendere pienamente le conseguenze di quanto stava per fare, ma  altresì nel caso in cui  Lei, consapevole delle condizioni mentali precarie del rinunciante, ha posto in essere una attività di induzione di quest’ultimo.

La Suprema Corte ha precisato che tale comportamento può consistere anche in un semplice stimolo nei confronti del soggetto passivo determinante quest’ultimo a compiere l’atto  ( in questo senso, Corte di Cassazione 7 aprile 2023 n 14863).

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