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Ciriè
20 Gennaio 2024 - 17:11
Alessio La Porta
"Voglio raggiungere presto la seconda fascia, il mio signo è vincere un Open"
Così Alessio La Porta, 20 anni, atleta ciriacese, che, nel 2023, si è laureato campione regionale piemontese di padel in terza fascia.
Si è messo in luce come uno dei più promettenti atleti “nostrani” in quello che è lo sport più in voga del momento.
Quando e come hai iniziato a giocare a Padel ?
La curiosità per questo sport è nata in me soltanto pochi anni fa, nel 2021, al Gonetta Club, dove mi allenavo come tennista. Lì ci sono, oltre ai campi da tennis, numerosi campi ed istruttori di Padel. Ho deciso così, senza particolari pretese di avvicinarmi a questo sport a me quasi totalmente nuovo. Mi allenavo inizialmente con un gruppetto di 5 o 6 ragazzi. Arrivando dal Tennis, ambientarmi non è stato certo facile. Nell’immediato non sono riuscito a calarmi in questa realtà. Ce l'ho fatta grazie ai due allenatori. Il padel è uno sport che non credevo richiedesse lo stesso sforzo fisico che richiede il tennis.
In seguito, dato che la passione stava crescendo, ho deciso di dedicarmici in modo più intenso, iniziando ad allenarmi al “Padel City” di Leinì sotto la sapiente guida di Julian Di Bene, numero 15 del ranking italiano di Padel in Italia. Con lui c'è stata la svolta decisiva. Ho iniziato a vincere partite importanti ed anche alcuni tornei e ho cominciato a prendere consapevolezza del mio livello e degli obiettivi che potevo raggiungere. Ho deciso inoltre, per completare la mia crescita, di allenarmi anche, una volta a settimana, al Palavillage di Grugliasco, dove si allenano i pro e dove, sotto la guida di Licciardi e Zecchinelli mi impegno a limare il più possibile ogni dettaglio del mio gioco.
Perchè secondo te il padel non ha ancora raggiunto in Italia la stessa notorietà che ha raggiunto in altri paesi?
Qui in Italia è arrivato relativamente da poco. Il primo campo è stato costruito solo nel 1991 in provincia di Vicenza da un argentino. Rispetto ad altri paesi, anche europei, come la Spagna, il Padel è ancora visto come troppo legato al tennis oppure, anche a causa della pubblicità che gli viene fatta da ex sportivi, come un “gioco”.
In verità, come quasi ogni altro sport, anche il padel può serenamente essere praticato a livello amatoriale. Non bisogna però fare l’errore di credere che gli agonisti di Padel non siano degli atleti. Prima di poterlo praticare appieno, questo sport richiede una preparazione atletica non indifferente. Credo inoltre che la componente tattica sia più elevata rispetto a quella del tennis. Bisogna essere dotati di buon fiato e di una buona velocità di gambe, oltre che di prontezza di riflessi. Tutte cose che vanno sempre allenate con costanza e dedizione.
Credo però che a breve, vista comunque l’enorme crescita che ha avuto nel giro di pochi anni, ci sarà una grande crescita e che nei prossimi anni si arriverà allo stesso livello di Spagna ed Argentina.
Per quanto riguarda i tuoi obiettivi, ti sei già prefissato qualcosa per il nuovo anno?
Dopo la vittoria in terza fascia, il mio obiettivo primario è di raggiungere la seconda fascia. Per intenderci, seconda fascia vuol dire arrivare alle porte del professionismo. Il livello è molto alto e si può cominciare a vivere di questo sport. Sarebbe una grande soddisfazione personale avvicinarmi all’ elite in Italia e perchè no, uno giorno giocarmela con i professionisti in un Open.
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