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05 Dicembre 2023 - 17:10
Liceo Botta, Ivrea
Pieno trionfo per le due squadre del Liceo «Carlo Botta» impegnate l'1 dicembre a Torino nella gara conclusiva di public speaking, all'interno del prestigioso contesto del Festival del Classico torinese.
Nell'Auditorium della Biblioteca Nazionale di Torino, alle 10 di venerdì scorso, si sono ritrovate le squadre dei Licei di Italia che avevano superato il turno preliminare per affrontarsi nella finale di Ted Talk. Leggilo e raccontalo. Davanti a una giuria di esperti, composta dalla direttrice della Fondazione Circolo dei Lettori Elena Loewenthal, dalle professoresse Pinuccia Caracchi, Clarissa Forte, Olimpia Imperio, dal direttore di e-REAL by Logosnet Fernando Slavetti, le squadre si sono alternate per raccontare in forma divulgativa e accattivante un libro precedentemente scelto tra quelli proposti e relativo al tema del Festival di quest'anno: «Oriente / Occidente».
Le squadre del Botta hanno gareggiato, una, gli «Hellenopersai», per la sezione del teatro, l'altra, le «Borbottanti», per la sezione della narrativa.
Hellenopersai
La prima squadra, composta dalle studentesse Giorgia Brunero, Camilla Sveva Bruno, Elisabetta Perono Cacciafuoco (5B), guidate dalla professoressa Teresa Skurzak, hanno presentato la tragedia eschilea dei Persiani.
Dopo aver ricordato la coraggiosa scelta dell'autore di mettere in scena nel 472 un recente episodio storico, la vittoria greca a Salamina (480 a.C.), per di più dal punto di vista dei vinti Persiani, le studentesse hanno sottolineato come a essere rappresentata sia una alterità molto sottile. L'attenzione dello spettatore è portata infatti a riconoscere dietro il contrasto tra Oriente e Occidente, tra i valori del lusso e della schiavitù, da un lato, e della misura e della libertà, dall'altro, una più angosciosa alterità: quella presente nel cuore di ognuno di noi.
Le studentesse hanno efficacemente suggerito che i Persiani non sono altro che i Mr. Hyde del nostro animo. Dietro i valori e le pulsioni aberranti dei Persiani gli spettatori sono ancora oggi invitati a identificare quelle intime e pericolose pulsioni che continuamente si affacciano e che devono sempre essere tenute a freno.
Le Borbottanti
La squadra delle «Borbottanti», composta da Erika Bicego, Camilla Mallia, Lara Mastrodomenico (5L), guidate dalla professoressa Simona Enrietti e dai professori Gabriele Tassinari e Michele Zaio, si sono occupate del romanzo Vivere! (1994) dello scrittore cinese Yu Hua.
Anche grazie all'aiuto delle loro compagne Gloria Caria, Chiara Raffa, Gaia Sciammarella (5L), Yasmine Raouji (5I), le studentesse hanno invitato a cogliere, dietro la linearità tragica della trama, una denuncia molto potente e anche un messaggio più generale, che riguarda il lettore di ogni epoca e paese.
La vicenda ruota intorno al personaggio di Fugui, un ricco proprietario terriero che, dopo vari lutti famigliari e disgrazie economiche, perde tutto, affetti e beni, fino a rimanere solo con il suo bufalo. Totalmente immerso nel suo piccolo mondo, Fugui subisce passivamente i grandi e rovinosi cambiamenti storici della Cina a lui contemporanea, quella degli anni della repubblica popolare, cambiamenti che nel giro di poco tempo porteranno a una crisi sociale ed economica molto grave, la cui denuncia, come fanno notare le «Borbottanti», viene affidata dall'autore al nudo racconto dei fatti. Ma la vicenda di Fugui dice molto di più.
La sua capacità, acquisita dopo le tante disavventure, di accontentarsi, di gioire dell'essenziale, di sopportare con forza i rivolgimenti della storia vuole presentarsi come un insegnamento universale, un invito a riflettere su come questo stile di vita, che sbrigativamente potremmo liquidare come rinunciatario, permetta in realtà di preservarsi in un'esistenza sempre molto precaria. Uno stile di vita che opportunamente le studentesse hanno riconosciuto disorientante per chi legga oggi il romanzo, abituato a una vita frenetica e legata all'affermazione di se stessi, ma che induce pure questo lettore a fermarsi e a interrogarsi sul senso ultimo dello stare al mondo.
La preside Lucia Mongiano, si è detta molto soddisfatta dell'esito della gara. Non tanto per la vittoria, comunque sempre gratificante, quanto perché vede una volta di più premiati i frutti di un lavoro avviato ormai da molti anni, che ha fatto del sapere acquisito nelle aule non un qualcosa di autoreferenziale, di fine a se stesso, ma un solido punto di partenza che si presti a un continuo arricchimento.
Un sapere che, grazie anche ai laboratori organizzati al mattino durante le lezioni curricolari o al pomeriggio nei momenti di approfondimento, viene abituato all'approccio multidisciplinare e alla collaborazione tra studentesse e studenti di ieri e di oggi, di classi e di indirizzi diversi. Un approccio fatto di teoria e prassi, di fatica e leggerezza, che, solo, conclude la preside, può permettere di orientarsi in un mondo mutevole e articolato come il nostro.
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