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Eporedia futura
05 Dicembre 2023 - 08:20
Matteo Chiantore, sindaco di Ivrea
Nella seduta del Consiglio Comunale, poco prima di assistere alla brutta scena di una maggioranza che rifiuta in blocco quattordici emendamenti a un testo che, a detta dei suoi esponenti, ambiva a essere condiviso, è stata presentata dall’Assessore Dulla l’ultima (solo per il momento) variazione di bilancio.
La sua sfortuna, come gli ho fatto notare, è stata la successione degli ordini del giorno: si è infatti trovato a esporre il suo operato subito dopo la lunga relazione del Sindaco Chiantore sulle linee programmatiche di mandato. Se, in ogni caso, quando si parla di bilancio ci si espone particolarmente all’opposizione, pronta a sottolineare le scelte politiche ritenute erronee, quando questo accade a seguito dell’illustrazione dei principi fondamentali di una mandato da parte del Sindaco stesso il gioco si complica, e non di poco.
L'ASSESSORE AL BILANCIO FABRIZIO DULLA
Per un Consigliere di minoranza è facile dire “questo secondo me è sbagliato”, come sarebbe altrettanto facile per l’Assessore al bilancio rispondere “secondo noi no”. Peccato però che l’Assessore Dulla, seduto di fianco al Sindaco Chiantore, abbia ascoltato con attenzione quanto detto dal Primo Cittadino, per poi contraddirlo pochi minuti dopo.
Non voglio usare questo spazio concessomi (utilizzando un termine molto caro al Presidente del Consiglio Comunale, novello Sovrano illuminato, nda) per un’analisi delle linee programmatiche o della variazione di bilancio, pur non escludendo di dedicare qualche uscita alle prime, bensì per tracciare quale profilo della maggioranza progressista, pacifista e non so bene cos’altro.
Bisogna riconoscere loro una discreta capacità comunicativa, quando non danno dei terroristi ai governi nostri alleati, infatti, riescono piuttosto bene a sembrare “sul pezzo” e con già almeno due soluzioni alternative in tasca. Ricordiamo tutti l’atteggiamento dell’allora solo Avvocato Chiantore sull’elettrificazione della ferrovia: un sorriso sicuro, una pacca sulla spalle e parole convincenti.
A sentirlo esporre le linee programmatiche sembrava che questi appena sei mesi di mandato avessero già visto un cambiamento radicale in città. Forse i colleghi Gaudino e Vidano, dicendosi così emozionati di vedere il loro programma già in atto, l’avevano creduto per davvero.
Oltre a tanti buoni propositi e nobili scopi abbiamo anche assistito a tanta ideologia propagandistica. Infatti, un tempo, dove governava la Sinistra si vedevano le bandiere rosse e si sentivano discorsi sull’attenzione agli operai e alle fasce deboli; pochi giorni fa, invece, abbiamo sentito parlare di stranieri, carcerati (per i quali sarebbe intenzione dell’Amministrazione fare un consiglio comunale dentro la casa circondariale) e, sulla scia della non discriminazione, del linguaggio inclusivo e non offensivo.
Sebbene non mi sia mai capitato di essere insultato ad un qualsiasi sportello di un ufficio pubblico eporediese, ritengo che per i cittadini sia decisamente più importante poter usufruire di un servizio efficiente rispetto a vedere asterischi, altri simboli come la ∂ (ho impiegato qualche minuto a trovarla su Word e non voglio immaginare cosa potrebbe venir fuori in qualche documento comunale).
Insomma, a conclusione di questo articolo, devo rilevare come alcune, se non molte, premesse siano anche condivisibili, con il solo problema, dovuto anche alla presenza in maggioranza di qualche elemento un po’ più impegnativo, di allontanarsi talvolta dal mondo reale e sconfinare in quello della propaganda sinistra con tinte arcobaleneggianti.
Per intenderci: giusto pensare al clima, all’ambiente e contrastare il surriscaldamento globale, molto meno però lasciare al freddo per sei ore il Consiglio Comunale, procurando ai membri qualche polmonite.
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