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Per chi suona la campana
03 Dicembre 2023 - 10:11
In foto il cardinale Arrigo Miglio e Padre Enzo Bianchi
Dopo aver assaggiato la «misericordia» di Papa Francesco, Enzo Bianchi si è fatto molto più prudente e dalla papolatria iniziale di quando ancora signoreggiava a Bose è passato a più pacati e anche più obiettivi giudizi sul Successore di Pietro.
In una intervista rilasciata al Corriere della Sera, a commento del suo ultimo pamphlet, alla domanda se da Papa Luciani in poi siano stati compiuti gesti e passi in avanti nel condurre la Chiesa a «camminare accanto agli uomini, con compassione e umiltà, per offrire a tutti la grande speranza della risurrezione», l’ex priore così risponde: «Io li ho conosciuti tutti da vicino e posso dire che sì, Giovanni Paolo I (33 giorni di pontificato) ha compiuto gesti di spoliazione, che poi sono stati del tutto assenti nel pontificato successivo e anche in quello di Ratzinger, che non aveva forze sufficiente, né all’interno della Chiesa né nei confronti del popolo di Dio».
Poi per fortuna è arrivato Francesco ma … «Francesco è isolato, a parte quelli più vicini a lui, non è seguito dai cardinali, dai vescovi, dai preti e lo stesso popolo di Dio sembra sordo alla proposta sinodale, lasciano correre tutto quasi nell’indifferenza. E quindi ci si trova in una sorta di iato, tra un Pontefice profetico e il suo popolo, e questo mi inquieta molto perché poi nella comunicazione attraverso i social media è molto più vivace l’ala tradizionalista».
Stupisce sempre l’astio che Enzo Bianchi continua a manifestare nei confronti di Giovanni Paolo II - che nemmeno nomina - accusato in pratica di non aver fatto nulla di buono per la Chiesa nei suoi 23 anni di pontificato e che inoltre - sulla spinta unanime del tanto da lui venerato popolo di Dio – sia stato elevato alla gloria degli altari. D’altro canto, chi frequentava Bose ai tempi del santo pontefice, ricorda le frecciatine, se non i propri strali, che in privato il priore lanciava contro papa Wojtyla, il quale aveva soprattutto il peccato di non considerare il guru di Bose come un profeta o un oracolo. Ma colpisce ancor di più che l’anziano «monaco» riconosca come oggi nella Chiesa sia l’ala tradizionalista ad essere vivace – e quindi viva – e che ad osannare Bergoglio siano rimasti i grandi media laicisti i quali però, ultimamente, non ne azzeccano più una e - in caduta libera nei lettori - sembrano diventati i bollettini di Santa Marta.
Sabato 9 dicembre il cardinale Arrigo Miglio arriverà a Castelrosso per celebrare la Santa Messa e, successivamente, mettere a disposizione dei fedeli le sue competenze di grande viaggiatore in Terra Santa offrendo una conferenza sul tema «Israele e Palestina: una via per il dialogo di pace tra fede, cultura e storia».
Circolano da un po’ di tempo attendibili voci sul fatto che tra il Santo Padre e l’Eminenza di San Giorgio sia subentrata una certa freddura e che il porporato canavesano stia alla larga da Santa Marta per timore di qualche reprimenda. I motivi sono sconosciuti, ma nel clima da basso impero che connota ormai questa fine pontificato c’è da crederci.
Un «annuncio gioioso» è stato dato invece dal vescovo di Verona, monsignor Domenico Pompili. Il Papa si recherà in visita pastorale nella città scaligera nel maggio del 2024 con un programma che è in corso di definizione. Un omaggio e un riconoscimento a monsignor Pompili, uno dei vescovi più stimati dal papa e futuro cardinale. In Canavese la notizia ha fatto risalire le azioni del prevosto di Chivasso, suo devoto amico. Si può ancora sperare…
* Frà Martino
Chi è Fra Martino? Un parroco? Un esperto di chiesa? Uno che origlia? Uno che si diverte è basta? Che si tratti di uno pseudonimo è chiaro, così com’è chiaro che ha deciso di fare suonare le campane tutte le domeniche... Ci racconterà di vescovi, preti e cardinali fin dentro ai loro più reconditi segreti. E sarà una messa non certo una santa messa, Amen
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