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Per chi suona la campana
18 Novembre 2023 - 23:51
Come avevamo previsto è iniziata la profluvie delle celebrazioni post - mortem dell’indimenticato monsignor Luigi Bettazzi. Ad Albiano d’Ivrea che – anche questo lo avevamo profetizzato – è diventata la Gerusalemme del progressismo cattocomunista, l’iniziativa più importante si tenuta sabato scorso, dove un altro patriarca del progressismo - nientedimeno che don Luigi Ciotti – ha trattato del «Patto delle catacombe. Attualità di una sfida per una Chiesa povera», di cui il 16 novembre 1965 il compianto Bettazzi fu uno dei firmatari.
Di che cosa si trattava?
Alcuni padri conciliari progressisti, ritenendo che le loro istanze non fossero state accolte dal Concilio, manifestarono la loro insoddisfazione e delusione ritrovandosi nelle catacombe di Domitilla e decidendo di portare comunque avanti le loro proposte per una Chiesa povera rinunciando a quelli che venivano identificati come «simboli di grandezza e potere»(abiti, titoli etc..) e incentrando la loro pastorale sulla giustizia sociale.
Helder Pessoa Camara
Il loro ispiratore - e redattore del testo finale - fu dom Helder Pessoa Camara, arcivescovo di Olinde e Recife in Brasile, definito «il profeta della teologia della Liberazione» che fu poi condannata dalla Chiesa nel 1984 con l’ Istruzione Libertatis Nuntius di Giovanni Paolo II, ma anche dall’allora cardinale Jorge Bergoglio nel 2007.
Una curiosità. Influenti correnti progressiste in seno alla Chiesa, stanno spingendo per la beatificazione di dom Helder, ma l’ostacolo da superare è che questi fu, negli Anni Trenta del secolo scorso - quando era già prete - non un militante, ma addirittura il segretario nazionale del partito fascista brasiliano, denominato «Azione Integralista Brasiliana».
Sorprendendo molti e con il solito sistema della risposta alle domande di un vescovo, il prefetto del Dicastero per la dottrina della fede, il cardinale Tucho Fernandez, ha emesso un Responsum, controfirmato per approvazione dal Santo Padre, in cui si chiarisce che: a) l’iscrizione di un cattolico alla massoneria è proibita a causa della inconciliabilità tra la dottrina cattolica e massoneria; b) sul piano pastorale il Dicastero propone ai vescovi di svolgere una catechesi popolare in tutte le parrocchie riguardo alle ragioni dell’inconciliabilità tra fede cattolica e massoneria. Ricordiamo che, in base alle norme richiamate nel Responsum, «i fedeli che appartengono alle organizzazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione».
Da che cosa deriva la sorpresa?
Dal fatto che negli ultimi anni non sono mancati vescovi e preti che, nel clima relativistico che si è ormai insinuato nella Chiesa, non solo dialogano con esponenti massoni ma hanno anche auspicato un superamento delle condanne del passato nello spirito di una superiore «unità trascendente delle religioni».
La massoneria – ricordiamolo – non è una dottrina, ma un metodo che propone la libera discussione dei problemi secondo quanto sembra vero e giusto alla maggioranza dei fratelli e che concepisce la Divinità in senso deista e cioè non rivelato.
E’ a tutti noto come spesso le logge massoniche presenti nelle nostre cittadine piemontesi, frequentate da professionisti, imprenditori e dirigenti - il Canavese non fa eccezione - si dedichino non soltanto a lavori di studio e di approfondimento speculativo o a riti esoterici ma siano – anche, e qualcuno dice soprattutto – dediti a coltivare la «fratellanza massonica» degli affari e delle sponsorizzazioni nei posti che contano. O no?
* Frà Martino
Chi è Fra Martino? Un parroco? Un esperto di chiesa? Uno che origlia? Uno che si diverte è basta? Che si tratti di uno pseudonimo è chiaro, così com’è chiaro che ha deciso di fare suonare le campane tutte le domeniche... Ci racconterà di vescovi, preti e cardinali fin dentro ai loro più reconditi segreti. E sarà una messa non certo una santa messa, Amen
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