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Ivrea

La dermatologia non c'è più. Visita specialistica tra un anno a Domodossola

Tra benzina e tempo perso, costa di meno rivolgersi ai "privati"

Visita dermatologica. Controllo nei

Controllo nei

Siamo tutti d'accordo che attendere un anno e poi essere costretti ad attraversare il Piemonte per una visita medica o un esame di laboratorio è il fallimento totale "senza se e senza ma" del sistema sanitario italiano e regionale. 

Eppure è questo che capita ad un cittadino che contatta il Cup unico regionale per prenotare. Nella metà dei casi si sente rispondere che “non c’è posto”, nell’altra metà che deve pazientare anche un anno oppure accettare di attraversare tutto il Piemonte.

Sta succedendo anche ad un cittadino di Ivrea. Tutti gli anni, insieme alla moglie, si recava al reparto dermatologico dell’ospedale a due passi da casa per la mappatura dei nei.

“E’ da un mese che cerco di prenotare ma il call center dice che non sono ancora aperte le liste per il 2024….” ci racconta.

Armato di santa pazienza si reca direttamente al reparto e scopre che è stato chiuso. 

Un’infermiera gli consiglia di recarsi al Poliambulatorio di via Ginzburg, sempre a Ivrea, ma lì, con gran stupore gli dicono che di visite dermatologiche non se ne fanno più.

Prova con il "Super" Cup (Centro unico prenotazioni) e cosa viene fuori? Che la visita gliela fanno sì, ma il prossimo autunno a Domodossola o nel cuneese.

“Io non voglio affrontare un viaggio che mi costerebbe di più che andare privatamente  - stigmatizza - ma è possibile una cosa del genere?”.

Beh! Sì! Che ci va...? Due ore per andare e due per tornare, una macchina e circa 60 euro tra pedaggi e benzina calcolati dalla guida Michelin.

Insomma, nonostante i tanti annunci e la retorica del governo regionale sui risultati ‘straordinari’ raggiunti quando parliamo di liste di attesa, la fotografia è ben diversa. Ci abbiamo provato anche noi e quel che ne è venuto fuori è molto più di drammatico.

Ecografia muscolotendinea: c’è un solo posto a Rivarolo il 29 ottobre del 2024 e nessun altro posto prenotabile in tutto il Piemonte. Colonscopia: a Torino non c’è posto, bisogna andare a Verbania (il 20 novembre del 2024) oppure a Chieri, ma il 3 marzo del 2026!. Visita dermatologica: a Condove il 7 novembre dell’anno prossimo.

Gastroscopia (EGDS): un posto a Rivoli il 27 maggio del 2024, oppure il 30 ottobre del Mauriziano sempre nel nuovo anno. Eco transvaginale: al Mauriziano il 15 febbraio del 2024, nient’altro. Visita oculistica: bisogna aspettare il 9 aprile del 2024 ad Avigliana oppure il 23 ottobre alle Molinette. Ecocolordoppler TSA: c’è posto al Mauriziano il 29 ottobre del 2024 e stop.

Altro che servizio sanitario universale.  Se non è questa una Caporetto della sanità pubblica diteci voi che cos’è. Di contorno, ma neppure poi tanto, la fuga del personale, e una sanità privata sempre più forte. 

E sugli ospedali ce n’è ormai da vendere e da pendere tutti i giorni. Solo qualche settimana fa la denuncia, a caratteri cubitali su tutti i giornali di Torino, per quelle persone ammassate, in barelle, nelle stanze e nei corridoi dell’ospedale Maria Vittoria mentre il personale sanitario stremato faceva i salti mortali per garantire cure e assistenza.

Un film già visto decine e decine di volte anche a Ciriè, Chivasso e Ivrea. 

ospedale pronto soccorso in coda

Parcheggiati, senza diagnosi, in attesa di un posto in qualche reparto. Uno scenario infernale che purtroppo si ripete ogni inverno quando i Pronto Soccorso “scoppiano”.

Di decisioni se ne sarebbero potute prendere mille e cos’han fatto al Maria Vittoria? In via straordinaria... han chiuso i ricoveri ordinari nell’area medica e chirurgica e pure le visite specialistiche. 

Se questa è la ricetta siamo rovinati, e non stupiamoci poi se il primo posto disponibile per un semplice, semplicissimo controllo dei nei, è a Domodossola tra un anno....

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