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Vaccinazioni Covid, fioretto dell'Asl: "Riaprirà il centro per i fragili in città"

Dopo il nostro servizio, l'Azienda Sanitaria si impegna... Staremo a vedere

Chivasso

Stefano Scarpetta, direttore generale Asl To 4

È in fase di organizzazione da parte del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (SISP) anche un Centro vaccinale anti Covid a Chivasso, sulla base del numero delle preadesioni dei cittadini dell’area tramite il portale regionale”.

Poche righe, ma tant’è. Quel che conta è il succo: e, forse, grazie alle segnalazioni raccolte e all’articolo pubblicato la scorsa settimana dal nostro giornale, potrebbe arrivare quello che i chivassesi chiedono. Un centro vaccinale per i fragili.

Ma facciamo un passo indietro.

La campagna vaccinale stagione 2023/2024 è iniziata a rilento in tutta Italia. Ma nell’Asl To 4 ancora di più che altrove. 

Il motivo? Semplice: non c’è più un hub vaccinale, nonostante le richieste indirizzate all’azienda sanitaria locale da professionisti del settore, cittadini, fragili e familiari di soggetti fragili. Niente.

Per la stagione 2023/2024 il centro del PalaLancia, tornato a disposizione delle società sportive, non verrà più utilizzato per le vaccinazioni di massa così com’è stato durante l’emergenza pandemica.

Il PalaLancia ai tempi delle vaccinazioni Covid

Ma nessun altro locale idoneo alle vaccinazioni è stato individuato, fino ad oggi, nell’ospedale della città: i cosiddetti “fragili”, perché sofferenti di altre patologie più o meno gravi, più o meno impossibilitati a muoversi perché anziani o sofferenti e più a rischio in caso di contrazione del virus che, ricordiamo, non possono essere vaccinati nelle farmacie come da disposizioni, devono correre o farsi “scarrozzare” a Settimo Torinese, Castellamonte o Ivrea, dove invece sono stati mantenuti gli hub vaccinali.

In un bacino di 90 mila residenti, tra la città di Chivasso e i comuni limitrofi, non s’è dunque individuato un sito idoneo.

Chiaro che lo “sbattone”, per chi arriva da Verrua Savoia, Brozolo, Saluggia, Vische, ecc… ecc…, è di diverse decine di chilometri. Senza contare che per alcuni il viaggio può essere un’insopportabile sofferenza.

Perché questa disparità di trattamento tra i chivassesi e tutti gli altri?

L’abbiamo chiesto dalle colonne del nostro giornale all’Asl To 4. 

Ed oggi è arrivata la risposta:un Centro vaccinale anti Covid a Chivasso è in fase di organizzazione. 

Bene. Come dicono a Striscia la Notizia, facciamo un fioretto e attendiamo fiduciosi.

Anche perché il tema è delicato.

A Chivasso al problema della mancanza di un punto vaccinale s’aggiunge quello del ritardo generale nella campagna delle vaccinazioni.

Vaccinazioni anti Covid-19

Tanto che il Ministero della Salute con una circolare a inizio novemvre chiedeva alle Regioni di accelerare con i medici di famiglia, i pediatri e le farmacie le procedure per le vaccinazioni Covid.

Tenuto conto che l’andamento dell’attuale campagna vaccinale anti Covid-19 vede ancora un ridotto numero di vaccinazioni” e che arrivano alla Direzione Generale della prevenzione del ministero della Salute, sin dall’inizio della campagna 2023-24, segnalazioni da parte dei cittadini di “difficoltà di accesso alla vaccinazione”, il ministero con una circolare raccomanda di “implementare le più opportune misure organizzative” in particolare chiamando in causa la collaborazione operativa dei Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta e delle Farmacie.

Nella circolare si chiede anche di rafforzare le attività di comunicazione e informazione e di rendere possibile ai cittadini la prenotazione della vaccinazione anti Covid-19 tramite piattaforma regionale online. 

Dal 25 settembre (quando è partita la nuova campagna vaccinale) al primo novembre, risultano 254.554 le dosi somministrate in Italia di vaccino anti covid (Comirnaty XBB 1.5).

Le regioni dove compaiono il maggior numero di vaccinati sono la Lombardia (101.783 pari all’1,02% della popolazione), seguita dall’Emilia Romagna (38.856, lo 0,88%) la Toscana (35.276, lo 0,97). Segue il Piemonte, la Puglia e la regione Lazio. Negli ultimi posti compaiono la Calabria (con appena 324 dosi somministrate), Molise (391) e Umbria (873), mentre per la Sicilia, Abruzzo e Basilicata ancora ci sono problemi di comunicazione dei dati. “Un forte ritardo” riguarda anche il Lazio, soprattutto a Roma città.

Dopo la circolare del Ministero il Piemonte sembra aver dato una sterzata.

Sono stati ratificati quindici giorni fa i protocolli per la campagna di vaccinazione anti Covid-19 dal 1° ottobre 2023 al 31 dicembre 2024 e per la campagna di vaccinazione antinfluenzale 2023-2024 e 2024-2025 nell’ambito della “farmacia dei servizi”.

Bene, a Chivasso manca solo più l’hub vaccinale per i fragili.

Attendiamo.

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