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Strambino

Fuori dall'ambulatorio, al freddo e al gelo... tanto all'Asl non gliene importa un cavolo...

Succede tutti i santi giorni a chi deve rinnovare la patente

Stefano Scarpetta

Stefano Scarpetta

In più di 50 davanti al civico 50 di via Cotonificio. Fuori dall'ambulatorio dell'Asl To4. Al freddo, ad aspettare di essere chiamate. Succede tutti i santi giorni a chi vi si reca per il rinnovo della patente, indipendentemente dalle condizioni meteorologiche. Rientrano tutti nella categoria dei "fragil". Ci sono anziani, uomini e donne con problemi fisici non di poco conto. Eppure stan lì, a soffiarsi il naso, a tossire,  a camminare freneticamente per riscaldarsi, a imprecare il signore scompostamente.

E sono lì non per la fregola di arrivare prima. Son lì perchè a tutti viene comunicato lo stesso orario di "presentazione": ore 7,45.

rinnovo patenti

La scena è quasi surreale considerando che non più di 5 individui per volta possono varcare la soglia della struttura. La regola è ferrea e inclemente come il freddo che stringe quelle anime in attesa. L'ingresso è un susseguirsi di attese e pause, una danza tra dentro e fuori, scandita dall'impazienza e dalla temperatura esterna.

L'altra mattina la temperatura era di un grado. Una volta entrati e svolta la pratica occorre nuovamente uscire ed attendere 15, 20 minuti per la consegna della documentazione. E si sta di nuovo al freddo. Di sottofondo le lamentele mescolate al fiato che si congela all'istante. Insomma un calvario gratuito...

E di fronte a tutto questo si può o non si può parlare di gestione inefficiente dei tempi e degli spazi?

Lo chiediamo al direttore generale dell'Asl To4 Stefano Scarpetta e a chi si occupa di organizzazione. Ci rivolgiamo anche all'assessore regionale alla sanità, perchè sono anche queste le cose che fanno della sanità piemontese una schifezza...

Non è forse il caso di rivedere le procedure, di rendere più umane e funzionali le pratiche amministrative, soprattutto per chi già affronta sfide quotidiane legate alla salute e all'età?

E mentre la fila si scioglie, lasciando spazio ai singoli racconti di disagio, resta la consapevolezza, che per qualcuno, per una certa "burocrazia" il paziente sia un semplice numero, da trattare come tale, al freddo, al caldo, ma chissenefrega....

 

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