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Ivrea

"Non uccidere più bambini". In più di 400 a Ivrea hanno chiesto a Israele di fermare il massacro

Una manifestazione organizzata da 36 associazioni. Un lungo corteo nelle vie del centro. L'appello all'Amministrazione comunale

In più di 400 a Ivrea chiedono  a Israele di fermare il massacro

“Io chiedo come può un uomo uccidere un suo fratello... Eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento, in polvere qui nel vento...”. E’ la “Canzone del bambino nel vento”... Parole e musica di Francesco Guccini. Chitarra a tracollo, l’ha cantata il consigliere comunale Andrea Gaudino in piazza Ferruccio Nazionale a Ivrea, nel corso della manifestazione, organizzata da 36 associazioni. 

Un corteo per la pace in un città che sulla pace, da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, è già scesa in piazza, senza soluzione di continuità, 91 volte. 

Questione di resilienza e del dna di una comunità cresciuta a pane e libri.

LA CRONACA DELLA MANIFESTAZIONE

Sabato scorso, in centinaia (quasi in 400)  sotto le rosse torri hanno chiesto la cessazione del massacro in corso a Gaza, successivo alla criminale strage di Israeliani ad opera dei miliziani di Hamas. 

Per il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale, ma anche e soprattutto per il riconoscimento di due Stati e di due popoli, con Gerusalemme capitale condivisa.

Il corteo partito intorno alle 16 ha attraversato il lungodora Gallo, poi corso Botta, piazza Balla, infine via Palestro per ritornare, sotto il Municipio, al punto di partenza. Un corte silenzioso rotto qua e là da qualche coro (“Free Palestina”, “Palestina libera”, "Pace sì, guerra no", "Due popoli, due Stati, una pace sola"...) e dalle parole di Cadigia Perini di Unione Popolare e Pierangelo Monti del Mir.

Un pomeriggio di sentimenti, di lacrime, di pensieri molto profondi come solo Ivrea sa offrire.

Al microfono si sono succeduti in tanti. 

Da Silvio Conte di Emergency, passando da Rosanna Barzan del “Centro Documentazione Pace”, a  Yassine Sakhoune del Centro Culturale Islamico. E poi ancora Enrico Parizzi della Chiesa Evangelica Valdese, Jacopo Pitti di Nuovi Equilibri Sociali, Cadigia Perini di Unione Popolare, Simonetta Valenti per l’Associazione Rosse Torri, quindi Francesca Riconda di Paese Reale, Livio Obert per Pax Christi. In premessa e in chiusura Pierangelo Monti del Mir.

Cadigia Perini

Enrico Parizzi

Francesca Riconda

Federico Giovannini

Andrea Gaudino

Jacopo Pitti

Livio Obert

Rosanna Barzan

Silvio Conte

Simonetta Valenti

Yassine Sakhoune

Ancora musica con Federico Giovannini. E tutti a cantare “L’isola che non c’è” di Edoardo Bennato e, in finale, Hallelujah  di Leonard Cohen.

Su tutto un appello. 

“Chiediamo all’amministrazione di Ivrea - ha inforcato Monti  - di unirsi a questa piazza e alle nostre organizzazioni, inoltrando al governo italiano la richiesta di operare per fermare il massacro in Palestina e per riconoscere lo stato di Palestina come lo stato di Israele...”.

Ad ascoltarlo c’erano tra gli altri il presidente del consiglio Luca Spitale, gli assessori Massimo Fresc e Patrizia Dal Santo, i consiglieri comunali Vanessa Vidano e Massimiliano De Stefano.

Davanti agli occhi quel terribile 7 ottobre, giorno della criminale strage di Israeliani ad opera dei miliziani di Hamas, con la morte di 1300 israeliani e il rapimento di oltre 250 ostaggi.

“L’orribile reazione vendicativa di Israele  - ha sottolineato Monti  - ha finora provocato la distruzione di metà Gaza, con la morte di 11mila persone (di cui 4.200 minori e 2700 donne) e oltre 25.000 feriti. Una strage ben superiore a quella della guerra in Ucraina, che, non dimentichiamolo, continua senza tregua. Allo scopo di annientare Hamas l’esercito israeliano ha bombardato anche ospedali, ambulanze, Moschee, Chiese, scuole anche delle Nazioni Unite ed altri luoghi di rifugio per la popolazione civile. Ha bloccato le forniture di cibo, acqua, medicinali, energia e carburanti a oltre due milioni di persone stremate da un’oppressione disumana. Pensiamo a quei bambini...”.

E poi sempre Monti prendendo a prestito le parole della madre di Laor Abramov, assassinato dai miliziani di Hamas il 7 ottobre. “Chiedo al mondo: fermate tutte le guerre, smettete di uccidere le persone, smettete di uccidere i bambini. La guerra non è la risposta. La guerra non è il modo in cui si aggiustano le cose. Questo paese, Israele, sta attraversando un periodo di orrore... E so che le madri di Gaza stanno attraversando un periodo di orrore... Nel mio nome, non voglio vendetta”.

Ad ascoltarlo anche quel bambino che per tutta la manifestazione, con tutta la sua innocenza, ha stretto forte tra le sue piccole mani  un foglio A4 con su scritto “non uccidere più bambini”.

Associazioni aderenti: Anpi Ivrea, Anpi Valle Elvo e Serra, Associazione Rosse Torri, Azione Cattolica Ivrea, Centro aiuto alla vita, Centro Documentazione Pace, Centro Gandhi, Cgil Ivrea, Chiesa Evangelica Valdese di Ivrea, Comitato Pace Alto Canavese, Ecoredia, Emergency Canavese, Fabrika, Fraternità CISV Albiano, Fraternità di Lessolo, Il sogno di Tsige, Laboratorio Civico Ivrea, Libera Ivrea, M5S Ivrea, MIR Ivrea, Movimento focolari, Movimento Nonviolento, Nuovi Equilibri Sociali, Osservatorio Migranti, Paese reale Ivrea e Canavese, Pax Christi Ivrea, Pd Ivrea, Rifondazione Comunista Ivrea, Serra Morena aps, Unione Popolare Ivrea e Canavese, Viviamo Ivrea, Zac!

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