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Strage di Brandizzo: "Vedo ancora i colleghi sui binari..."

A parlare è il caposquadra Sigifer Andrea Girardin Gibin, scampato alla tragedia del 30 agosto

"Ci mandano sui binari come se fosse un parco giochi"

La stazione ferroviaria di Brandizzo teatro della tragedia

La notte del 30 agosto, quando un treno vuoto ha travolto e ucciso 5 operai a Brandizzo, Antonio Massa, il tecnico di Rfi indagato dalla procura di Ivrea, '"ha detto 'E' colpa mia'. Non so cosa gli sia passato per la mente quella sera".

ANTONIO MASSA, TECNICO DI RFI

Lo dice uno degli altri indagati, il caposquadra di Sigifer, Andrea Girardin Gibin, in un'intervista a 'La Repubblica'.

"Come semplici operai - racconta Girardin Gibin - non abbiamo il controllo della sicurezza in cantiere. Noi che eravamo sui binari facevamo quello che ci dicevano. Il nulla osta, da parte delle Ferrovie, non è mai stata una cosa così fiscale. Quando ci davano il via si cominciava a lavorare. Le carte potevano anche arrivare dopo. Si è sempre fatto così e adesso ci dicono che non si deve. A noi però non lo dicevano".

In un video shock recuperato dal cellulare di Kevin Lagnà, 22 anni, la vittima più giovane della strage, si sente chiaramente dire: "Ragazzi se vi dico 'treno' andate da quella parte eh?". Il breve video è stato girato la sera del 30 agosto, pochi minuti prima dell'incidente ferroviario a Brandizzo, costato la vita a cinque operai.

La voce potrebbe essere quella di Antonio Massa, principale indagato dell’inchiesta, tecnico di RFI che avrebbe dato il via libera agli operai prima del passaggio del treno avvertendoli però che sarebbe passato e che al suo segnale avrebbero dovuto spostarsi.

Mette i brividi la risposta in tono ironica di Kevin: "Ho capito. Mi butto contro la cancellata!".

Nel video si vedono gli altri operai al lavoro intenti a rimuovere il pietrisco sotto i binari.

Due settimane fa, Rete Ferroviaria Italiana ha licenziato Antonio Massa, il tecnico caposcorta tra i principali indagati dalla procura di Ivrea.

Il motivo è che secondo l'azienda è stato leso "irreparabilmente il rapporto di fiducia con l'azienda.

"Il provvedimento adottato è giunto al termine di un iter procedimentale che, in caso di infrazioni e violazioni di principi, regole e/o procedure da parte del lavoratore, è attivato e svolto nel rispetto di tutte le garanzie di contraddittorio e difesa", spiega Rfi.

Compito di Massa era di vigilare sullo svolgimento dei lavori nel rispetto delle procedure. Secondo l'accusa invece avrebbe dato il via libera ai cinque senza il nulla osta.

Il caposquadra di Sigifer non riesce a darsi pace per i colleghi morti: "Eravamo una squadra affiatata. Li vedo ancora lì su quel binario, Non riesco a togliere quella scena dalla mente".

Girardin Gibin è critico sulla decisione di Rfi che ha tolto i lavori alla Sigifer: "E' un accanimento sugli operai che non possono fare niente. Prima si vede come finisce l'inchiesta e poi si prendono i provvedimenti".

La Procura di Ivrea, fin dal primo momento ha parlato di: "Gravissime violazioni delle procedure di sicurezza sul lavoro".

Al momento sono sei gli indagati. Oltre al tecnico di Rfi, Antonio Massa, 48 anni, e il caposquadra della Sigifer, Andrea Girardin Gibin, 53 anni, el registro degli indagati sono stati iscritti anche 4 dirigenti della Sigifer, l'azienda di Borgo Vercelli per cui lavoravano le vittime.

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