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Cronaca

Strage di Brandizzo: 79 lavoratori rischiano il posto

La Si.Gi.Fer. di Borgo Vercelli, cui RFI ha tolto l'appalto dopo l'incidente costato la vita a 5 persone, chiede la cassa integrazione. Il sindaco del paese: "Sono sconcertato"

Strage di Brandizzo. Il dolore dei parenti: "Come si fa a dire che erano a pezzi?! Non si può morire così"

Il treno che ha investito gli operai

In attesa di avere una data sui funerali delle cinque vittime della strage di Brandizzo della sera del 30 agosto scorso, la cronaca quotidiana s’aggiorna con i risvolti che arrivano dalle indiscrezioni raccolte fuori dalla Procura di Ivrea, che indaga sull’incidente, e con i primi provvedimenti che vengono presi.

L’indagine al momento vede sei persone inserite nel registro degli indagati: il tecnico di Rfi, Antonio Massa, 48 anni, il caposquadra della Sigifer, Andrea Girardin Gibin, 53 anni, entrambi sopravvissuti all’incidente, e i vertici aziendali con l’a.d. Franco Sirianni, i figli Simona e Daniele, rispettivamente rappresentante legale e socio, e Christian Geraci, direttore tecnico (difesi dagli avvocati Alberto De Sanctis, Paolo Grasso e Pierpaolo Chiorazzo).

La Si.Gi.Fer, azienda di Borgo Vercelli in cui lavoravano Kevin Laganà, Michael Zanera, Giuseppe Sorvillo, Giuseppe Saverio Lombardo e Giuseppe Aversa, tutti morti quella maledetta sera alla stazione ferroviaria travolti da un treno in transito, ha chiesto la cassa integrazione per gli ottanta dipendenti.

L’azienda ha confermato il pagamento della retribuzione di agosto e la richiesta della cassa integrazione per 13 settimane, comunicando la decisione presa alle organizzazioni sindacali Feneal Uil, Fillea Cgil e Filca Cisl Piemonte Orientale riunite in assemblea. 

Durante la riunione, sottolineano i sindacati, sono emerse preoccupazioni e timori tra gli addetti dopo la sospensione a tempo non definito della Si.Gi.Fer tra le aziende accreditate da Rfi. 

Le vittime della strage

La linea condivisa - sottolineano i sindacati - è stata chiara: chiedere che tutti, compresi appaltatori e subappaltatori, si prendano la responsabilità di garantire un futuro a queste persone dietro cui ci sono 79 famiglie. Rimangono forti preoccupazioni perché senza anticipazione della cassa integrazione i lavoratori rischiano, nelle prossime settimane, di aggiungere alla sofferenza per la perdita dei propri colleghi lacrime di disperazione”. 

“Come sindacato - concludono Cgil, Cisl e Uil - l'impegno è di evitare che si crei un problema sociale e non disperdere le professionalità. Da oggi, con la sospensione a tempo non definito dei lavori inviata da Rfi, abbiamo 79 persone in meno a garantire la nostra sicurezza sulle linee ferroviarie”.

La Si.Gi.Fer., infatti, non lavora più nei cantieri di Rfi dopo il tragico incidente di Brandizzo.

A dirlo è stato in settimana l'amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana (Rfi), Gianpiero Strisciuglio.

L'azienda "non lavora più nei nostri cantieri, sulla nostra infrastruttura, sono stati presi provvedimenti, il tragico incidente impone misure di questo tipo", ha detto l'a.d, sottolineando che quello che è successo a Brandizzo "è una violazione del sistema di regole con cui si devono effettuare i lavori sull'infrastruttura ferroviaria italiana".

La ditta coinvolta ha replicato prontamente: "La notte del 30 agosto non è stata garantita ai nostri operai l'interruzione della linea che è la base elementare per permetterci di lavorare. Ebbene, solo oggi, dopo avere dapprima fatto lavorare i nostri operai e poi avere impedito loro di svolgere le mansioni senza alcuna comunicazione, il committente ha notificato all'azienda la sospensione delle qualificazioni che ci consentono di lavorare da trent'anni sulle ferrovie". E ha concluso: "Non potremo che ribaltare al mittente quanto ci scrive".

Il sindaco di Borgovercelli contro Rfi: "Sono sconcertato"

"La decisione dell'amministratore delegato di Rfi di revocare l'appalto alla Sigifer senza attendere i risultati delle indagini della magistratura mi lascia sconcertato: non è per prendere le difese dell'azienda ma dei 79 lavoratori che rischiano di rimanere senza lavoro". 

Così il sindaco di Borgovercelli, Mario Demagistri, dopo l'annuncio dato in tv dall'ad di Rfi, Gianpiero Strisciuglio, sullo stop agli appalti alla Sigifer.

"Quella decisa da Rfi - afferma - è una condanna per l'azienda vercellese senza avere le risultanze della magistratura. Quella notte chi doveva dare l'autorizzazione a lavorare? Perché Massa, invece di dire 'uscite dai binari perché il treno deve ancora passare', ha detto 'se dico treno andate dall'altra parte'? Però per il tecnico Rfi è stata decisa la sospensione in via cautelativa, mentre per la ditta di Borgo Vercelli c'è stata una sentenza di condanna. Chiedo a Rfi di revocare la sospensione finché non verranno accertate le responsabilità". 

La stazione ferroviaria di Brandizzo

"Oggi - conclude Demagistri - abbiamo app e sistemi che ci dicono in tempo reale dove si trova un treno o un aereo: possibile che la sicurezza sui binari è demandata ad una telefonata tra la centrale e un responsabile Rfi? Sul tablet di Massa ci poteva essere una app per segnalare il treno in arrivo. Possibile non ci sia un sistema per prevenire un errore umano?".

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