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Per chi suona la campana
30 Settembre 2023 - 23:12
Il nostro articoletto sui volteggi del ballerino don Loris Cena ha suscitato, tra il divertito e il perplesso, le più svariate reazioni. A tutti consigliamo la lettura di un libretto di Chantal Millon Delsol, «La fine della Cristianità e il ritorno del paganesimo», pubblicato qualche mese fa dall’editore Cantagalli di Siena.
L’autrice è la più nota pensatrice francese cattolica contemporanea e nel suo brillante saggio sostiene che nell’età del soggettivismo radicale, il cristianesimo è entrato in agonia, potrà continuare ad essere praticato da pochi ma non sarà più lo stesso – la fede in un Dio incarnato – e si ridurrà, come peraltro teorizzava il compianto Gianni Vattimo, ad un umanesimo vagamente solidarista e fraterno. La grande maggioranza non diventerà però né atea né nichilista – come molti credono- ma pagana.
Vi sarà ampio spazio per quel politeismo tollerante e amico che venera gli alberi (o come fa Enzo Bianchi li abbraccia) la terra, le balene, i gatti, i serpenti etc. e dove anche Gesù Cristo, spogliato di ogni pretesa veritativa, troverà il suo posto - come collaboratore - nel pantheon di tutte le divinità. Il grande Pan è finalmente tornato fra noi ed è così che anche il ballo di un sacerdote cattolico ad una festa profana è accolto generalmente con giubilo e soddisfazione.
Lo stesso Vattimo – mente brillante e geniale – affermava che quando non c’è più verità, l’idea di comunità prende il suo posto, ricordando che Martin Heidegger, alla fine della sua vita, era attratto dal buddismo, e che Michel Foucault difendeva Khomeini per la stessa ragione. La verità del cristianesimo - «Io sono la Via, la Verità e la Vita (Gv 14,6) – la cui pretesa è cancellata, sembra ormai un orizzonte irraggiungibile, venendo sostituita dalla carità. Diventiamo, per così dire, asiatici e panteisti: non si sa cosa sia il Vero e non si può saperlo, ma almeno si può conoscere il bene e praticarlo. Diceva Borges che «la metafisica – e cioè lo studio dell’Essere in quanto essere, cioè l’insieme delle cose che esistono nella realtà – è un ramo della letteratura fantastica». Sembrano discorsi astrusi e complessi ma è la fotografia della nostra quotidianità post - moderna che non crede più alle grandi narrazioni - si tratti del cristianesimo o del marxismo - dove, per esempio, non si crede più alla fedeltà o alla stabilità famigliare o allo statuto ontologico di persona dell’embrione umano e quindi non hanno più senso i limiti imposti da una esigente legge morale.
Il ritorno al paganesimo risponde poi perfettamente alle preoccupazioni ecologiste dove non c’è più alcuna separazione essenziale tra l’uomo e gli altri esseri viventi, né tra l’uomo e tutta la natura. L’ecologia oggi è una religione, una credenza. Vogliamo vivere in un mondo autosufficiente che contenga in sé il suo significato, in altre parole: un mondo incantato, il cui incanto sta al suo interno e non in un aldilà angosciante e ipotetico. Il suo aggettivo è «inclusivo». L’umanitarismo, la morale contemporanea è tutta orientata al benessere, ciò che conta è il desiderio e il benessere immediato. Si rifiuta dunque la pedofilia che danneggia il bambino, ma non l’IVG, che aggredisce solo un essere incosciente. Per il benessere si legalizzerà l’eutanasia, ma anche la GPA, perché risponde al desiderio individuale di avere un figlio. Il grido di Plutarco: « Il grande Pan è morto» anticipava la fine del paganesimo. Pan, o Priapo, sono le divinità del tempo presente che ci racconta del loro grande ritorno. Ma a Caluso - come altrove - nemmeno se ne rendono conto.
DELLO STESSO AUTORE
* Frà Martino
Chi è Fra Martino? Un parroco? Un esperto di chiesa? Uno che origlia? Uno che si diverte è basta? Che si tratti di uno pseudonimo è chiaro, così com’è chiaro che ha deciso di fare suonare le campane tutte le domeniche... Ci racconterà di vescovi, preti e cardinali fin dentro ai loro più reconditi segreti. E sarà una messa non certo una santa messa, Amen
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