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Diocesi di Ivrea

Don Loris Cena scatenato

Quel ballo alla festa dell'uva di Caluso

Sarà perché da più di un anno è scaduto il suo incarico di arciprete di Caluso senza conoscere il suo destino, ma quest’anno l’inclito don Loris Cena, nato nel 1970, ordinato nel 1997, durante la Festa  dell’Uva  si è  scatenato come non mai.   

Un video sta circolando  in rete dove il sacerdote  in abito talare si dimena a più non posso ancheggiando nel  ballo accompagnato dalla banda musicale facendo volteggiare, con  maestria,  la sua compagna di danza. Qualche malizioso ci ha chiesto quale fosse il collare che indossava  con disinvoltura temendo fosse una croce. Vogliamo rassicurare i fedeli «indietristi», si tratta del medaglione del dio Bacco, la divinità pagana del vino. 

Ma a questo punto ci chiediamo se non sia ancora  peggio….Così le sue performance con la Ninfa Erbaluce, regina della Festa. 

Per chi non lo sapesse, le ninfe sono   divinità legata alla natura cantate negli Inni Orfici,  bellissime e snelle giovinette associate spesso agli insidiosi  satiri. 

Chissà che il prossimo anno don Loris non rivesta – sempre in talare- le sembianze  del dio Pan che suona il flauto divino facendo muovere alla Ninfa passi di danza. Solo i bigotti potrebbero scandalizzarsi  perché -se ancora  non lo si sapesse - siamo in tempo di Pachamama e di «Laudato Si»  ed occorre adeguarsi. 

Come ha detto il Santo Padre a Lisbona «todos, todos, todos» facendo apparire superato il suo predecessore  Benedetto XVI il quale - povero «indietrista»  -  aveva precisato che « se la Chiesa accoglie tutti, non accoglie tutto». 

Un ultima informazione. Fino a qualche tempo  fa il simpatico don Loris era il direttore dell’ufficio liturgico. 

Nessuno se ne era accorto ma sarebbe sempre in tempo – con l’esperienza che si ritrova – per   organizzare una messa danzata al ritmo della bachata. Il successo è  garantito.

Venendo alle cose serie, la pregevole lettera pastorale del vescovo Edoardo Cerrato, fra le tante belle riflessioni,  va infine al nocciolo di tutta la questione circa la crisi della Chiesa  quando si addebita sempre agli altri la colpa per cui nelle comunità cristiane albergano sfiducia e  sconforto : « La verità è che non risuona abbastanza in noi la risposta di Gesù a chi gli chiedeva “Che cosa dobbiamo fare?”. “Questa è l’opera di Dio : credere in colui che egli ha mandato”. La questione è la nostra fede, il credere cristianamente :  aderire alla persona di Cristo lasciandoci plasmare dal Suo insegnamento trasmesso da gesti e da parole ; convertirci al Suo modo di pensare, di sentire, di vedere e di agire; vivere nella  comunione con Lui la nostra  vita nel concreto dell’esistenza quotidiana…». Parole desuete e per ciò tanto più vere.

* Frà Martino

Chi è Fra Martino? Un parroco? Un esperto di chiesa? Uno che origlia? Uno che si diverte è basta? Che si tratti di uno pseudonimo è chiaro, così com’è chiaro che ha deciso di fare suonare le campane tutte le domeniche... Ci racconterà di vescovi, preti e cardinali fin dentro ai loro più reconditi segreti. E sarà una messa non certo una santa messa, Amen

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