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Ivrea in azione

I miracoli a volte succedono, anche in politica

Matteo Renzi e Carlo Calenda sotto le rosse torri

I miracoli a volte succedono, anche in politica

Matteo Renzi e Carlo Calenda

Vi riporto indietro nel tempo, vi riporto a quel momento in cui Azione, un partito attrattivo, mi aveva dato la spinta e lo stimolo per inseguire un sogno. Grande ottimismo... Così mi sentivo, in un percorso abbastanza travagliato ma di stimolo, alla ricerca di soluzioni per una compagine che potesse sconfiggere i populisti e i sovranisti. Perché è questo che ci lega: creare un’alternativa concreta, pragmatica, liberale e non di certo morbosamente ideologica e conservatrice.

Ad Ivrea avevo iniziato da solo, ma poi, piano piano, sono arrivati altri amici, insieme - tutti insieme - abbiamo iniziato un percorso incredibile. Il PD con il quale c’è sempre stato un buon rapporto, ahimè, condizionato dalla sete di “vendetta”. Volevano vincere a qualsiasi prezzo, anche a costo di diventare ostaggi di altre forze politiche. E i numeri in consiglio ci danno ragione. Dall’altra parte non ne parliamo, c’è un “capo politico” rivalorese che se avesse potuto, Ivrea l’avrebbe fatta sparire dalla cartina topografica canavesana. 

Noi per la prima volta abbiamo trovato uno spazio, grosso come un cratere e questo grazie all’incredibile entusiasmo che si percepiva. Finalmente si presentava la possibilità di costruire una grande casa che rappresentasse tutti i liberal - democratici, popolari e riformisti. Un sacco di persone ci hanno creduto. Ebbene, si, c’ho creduto, ho creduto in questo partito e ci credo tuttora, anche se poi è successo quel che è successo. Uno scricchiolio, le prime avvisaglie, tra Calenda e Renzi. 

Che palle, ho l’approvazione del simbolo, Calenda e Renzi hanno autorizzato e firmato la procura notarile. Che cavolo facciamo adesso? Tra alcune defezioni interne e alcune perplessitá decidemmo di andare avanti. Avanti tutta. Avevo già fissato la data per l’arrivo di Carlo Calenda ad Ivrea, l’ 8 maggio 2023, ma poi, poi... Poi, poco prima della diffusione della data, precisamente il 27 aprile, mi dice che non viene. Da quel momento... caxxo! 

Ma possibile!!!?? Dopo tutto quello che abbiamo fatto, mesi e mesi di preparazione non viene perché ha litigato con l’altro!! 

Ed è così che il nostro simbolo, quello della lista unitaria, da attrattivo diventa praticamente oggetto di scherno dei media nazionali, insomma, è un problema. Però come fa Calenda a venire a fare campagna elettorale ad Ivrea se ha appena mandato a fare un giro a Renzi? È su tutte le furie, in televisione appare molto stanco, tirato, incazzato, lo si capisce anche dai post sui social, e vabbè. Poco male.

Con il deputato Richetti durante la campagna elettorale

Ma ma ma ma...ad Ivrea non ci siamo dati per vinti, non abbiamo mollato, non abbiamo dormito per mesi, perché volevamo farcela, non era importante vincere, ma farcela dimostrando che c’è un elettorato liberale riformista in Città. E ce l’abbiamo fatta. Con tutti quei casini interni, nonostante tutto e tutti, abbiamo portato a casa quasi il 9%. 

Un primato italiano della lista originaria, siamo quelli che hanno ottenuto il più grande risultato e lo diciamo con un po’ di orgoglio e anche un po’ di vanto. .

Un primato italiano della lista originaria, siamo quelli che hanno ottenuto il più grande risultato e lo diciamo con un po’ di orgoglio e anche un po’ di vanto. 

Basta,sono andato troppo lungo, ma la parte conclusiva è quella più importante, questo per dire, che, con tutti gli ostacoli e le incognite noi possiamo ancora fare miracoli, perché la gente è alla continua ricerca di riferimenti onesti che con passione e dedizione possono rappresentarle. Se vogliamo, in Piemonte, come accaduto ad Ivrea, un miracolo lo possiamo fare, basta crederci. Se vogliamo, lo possiamo fare con il nostro simbolo, con il nostro programma e con un nostro candidato Presidente. Azione deve assolutamente interpretare il coraggio e l’ambizione del suo leader. Ed iniziare da dove tutti i partiti hanno iniziato, dal simbolo!

Oggi, sulla base delle attuali compagini nazionali e se in Piemonte non si differenziano, si presentano gli stessi scenari. Personalmente non vedo alternative credibili e rispettose che tengano unite e salde le basi e il nostro elettorato. Qualsiasi altra scelta ci dividerà, senza parlare dei nostri territori eterogenei. Ovviamente questa è una mia opinione personale e non concertata, ma da buon liberale e sostenitore del libero pensiero. 

Ciao!!

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