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Guerra dei roses in salsa savoiarda
22 Agosto 2023 - 22:05
Il giudice Fabrizio Alessandria ha aggiornato al 5 settembre il procedimento civile attivato in tribunale a Torino dal finanziere Massimo Segre a carico della ex fidanzata, l'imprenditrice Cristina Seymandi. Segre ha chiesto il sequestro conservativo per 700mila euro, la somma che la Seymandi avrebbe prelevato da un conto cointestato senza comunicare l'iniziativa.
Segre annunciò la rottura del fidanzamento durante una festa cui erano presenti decine di invitati. Il video poi rimbalzò sui social e i siti di informazione. La donna oggi si è costituita nel procedimento per questo i legali di Segre hanno chiesto un termine per esaminare la documentazione presentata. La tesi è che Segre era a conoscenza del trasferimento di denaro e delle sue finalità.
"La somma di cui si discute in tribunale a Torino fu trasferita dalla signora Cristina Seymandi su un conto personale della stessa detenuto con lo specifico accordo di Massimo Segre per una esigenza temporanea" commenta lo staff legale del banchiere torinese.
"Mai - proseguono gli avvocati - è stato sostenuto, tantomeno giudizialmente, che il bonifico fosse stato eseguito clandestinamente dalla Seymandi. Una volta cessata tale esigenza, Massimo Segre ha effettuato specifiche richieste di restituzione di detta somma che sono state disattese dalla Seymandi. Questa ultima circostanza, che può essere assolutamente giustificata in una dinamica di coppia e nei tanti impegni quotidiani, non risulta più accettabile nel momento in cui è terminata la loro relazione affettiva (circostanza che risulta evidente da un filmato depositato agli atti del procedimento civile in corso)".
Insomma Massimo Segre avrebbe agito civilmente richiedendo il sequestro della somma di sua proprietà "solo perché ha ritenuto sussistere il rischio fondato che la restituzione non avvenisse più, restituzione infatti che, a conferma dei timori e nonostante l'iniziativa giudiziale, non risulta essere stata offerta".
Ma c'è dell'altro. I legali di Segre avrebbero infatti anche ricevuto "mandato per valutare la possibilità di richiedere il risarcimento del danno reputazionale connesso alle affermazioni della Seymandi, così come riportate da alcuni organi di informazione, relativamente sia alla sparizione, certamente non attribuibile al mio assistito contrariamente a quanto alluso dalla signora Seymandi, dello zaffiro appartenuto alla madre di Massimo Segre e in quanto tale avente un forte valore affettivo, sia a presunti tradimenti compiuti dallo stesso Massimo Segre in torto alla Seymandi".
"Tale azione di risarcimento - precisano - verrà valutata qualora non venga effettuata in tempi brevi dalla stessa Seymandi una smentita pubblica".
"Massimo Segre - prosegue la dichiarazione - non è mai venuto meno al vincolo di fedeltà durante la relazione con la Signora Seymandi. Ben diverso, rispetto a una relazione matrimoniale non ancora iniziata - è il caso di una relazione extraconiugale avuta da Segre - durante la parte finale del suo precedente matrimonio, che è terminata ben prima di intraprendere la relazione sentimentale con Cristina Seymandi e che nulla rileva sull'attuale questione e per la quale l'autorevole richiamo del garante della privacy dovrebbe essere di monito a tutti".
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