Pareva quasi fatta: la piscina di Robassomero avrebbe dovuto riaprire i battenti a settembre, o comunque in tempo per l'inizio dell'anno sociale 2023-2024. E invece è spuntata la magagna burocratica, comunicata laconicamente dal Comune sulla pagina Facebook dell'ente.
"Care concittadine e cari concittadini - recitava il comunicato del 7 agosto scorso - purtroppo dopo tanti sforzi fatti da questa amministrazione per sbloccare la situazione della piscina, nel momento cruciale delle verifiche sono emerse difformità non dipendenti dall’amministrazione. Pertanto, nel rispetto della normativa vigente, si è dovuto procedere alla non aggiudicazione finale e si procederà allo scorrimento della graduatoria. Confidiamo nella prossima sottoscrizione del contratto di affidamento dell’impianto natatorio".
Firmato l'amministrazione comunale. L'esecutivo cittadino rimaneva dunque piuttosto generico sui motivi che hanno indotto la Centrale Unica di Committenza a fermarsi e a prendere in considerazione lo scorrimento della graduatoria del bando dal valore di
1milione 144mila 288,60 euro. A presentare la proposta più allettante era stato il raggruppamento temporaneo di impresa formato dalla
Fitime e da Torino 81.
Il comunicato dell'amministrazione comunale
Il comunicato del comune, a ben vedere, era però un po' troppo perentorio. A correggere il tiro ci ha pensato Denis Schillaci, capogruppo di maggioranza, che sul gruppo Facebook "Gruppo di Robassomero" ha chiarito due giorni dopo come "mancavano alcuni dati" e che per questo ci sarà da affrontare una procedura più articolata.
Le parole di Schillaci
"Ora - scriveva infatti Schillaci - la stessa società avrà circa una trentina di giorni dalla comunicazione per presentare eventuale integrazione documentale, se tale documentazione non dovesse andare bene si procederà allo scorrimento della graduatoria e quindi ad interloquire con un'altra società partecipante".
Schillaci non è però entrato nel dettaglio delle "difformità" annunciate dal Comune. "Non lo so e non lo voglio sapere - scriveva - in quanto c'è un bando con delle verifiche in corso e dei legali dietro". Fino al 30 agosto, dunque, Fitime e Torino 81 potranno presentare osservazioni e produrre la documentazione richiesta.
Denis Schillaci, capogruppo di maggioranza
Dopodiché la CUC avrà quindici giorni di tempo per verificare la documentazione e per prendere una decisione: confermare l'aggiudicazione alla Fitime o rivolgersi alla seconda classificata, la Libertas di Caluso, per negoziare l'affidamento dell'impianto, ormai chiuso da tre anni.
Le cose da capire
Resta anche il fatto che al momento non c'è nessuna determina né delibera sugli albi pretorii dell'Unione dei Comuni del Ciriacese e del Comune di Robassomero che metta nero su bianco i motivi per cui la Fitime, una grande società accreditata in tutta la provincia di Torino, non abbia i requisiti per gestire la piscina.
La vicenda è ancora meno chiara se si pensa che eventuali difformità di solito emergono nelle fasi precedenti all'aggiudicazione finale della concessione. Fasi che peraltro sono durate tantissimo. "Di solito in tre mesi si procede all'affidamento di un impianto di questo tipo" ci dice un addetto ai lavori.
E invece il bando per la selezione delle offerte è stato pubblicato sul sito della Centrale Unica di Committenza il 15 novembre scorso. La commissione per giudicare le proposte è stata nominata solo nel febbraio 2023. A maggio c'è stata l'aggiudicazione definitiva.
Poi è passata tutta l'estate, e ad oggi non sappiamo ancora chi gestirà la piscina e quando riaprirà. Tempistiche molto lunghe, soprattutto perché intanto la gestione della piscina costa. Anche se nessuno nuota, infatti, il Comune procede, come da normative, a salvaguardare lo stato di salute dell'impianto effettuando manutenzioni periodiche.
La Voce aveva stimato come queste manutenzioni fossero costate al bilancio comunale circa 31mila500 euro solo nel 2022. La piscina, lo ricordiamo, è chiusa dal 2020, quando il precedente gestore era incappato in grosse difficoltà economiche dovute alla pandemia.
A rischio l'apertura per tutto l'anno
Il dato incontrovertibile, che i cittadini toccheranno con mano presto, è uno solo: la piscina non riaprirà a settembre. Potrebbe aprire magari a ottobre (a voler essere ottimisti) o magari a novembre, ma anche in quel caso ci sarebbe un problema: chi si iscriverebbe in piscina novembre, magari sottoscrivendo un abbondamento mensile o un annuale?
Chi comincerebbe i corsi a novembre a Robassomero quando a settembre le piscine nelle vicinanze sono già aperte e operative? Il rischio, in soldoni, è che il nuovo gestore (chiunque esso sia) si possa trovare di fronte a una situazione economicamente insostenibile, con pochi incassi e pochissimo tempo per organizzare una campagna di adesioni.
A ben vedere, dunque, a rischio non c'è solo l'apertura dell'impianto a settembre, ma tutta l'attività della piscina per l'anno 2023-2024.