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Robassomero

Che fine ha fatto l'affidamento della piscina comunale? Quattro mesi di silenzi

Le pratiche per l'affidamento dell'impianto sono in mano alla CUC, ma nulla pare muoversi all'orizzonte

La piscina avrà un nuovo gestore

La piscina avrà un nuovo gestore

Saremmo quasi contenti se, mentre scriviamo questo articolo, lo stato del bando di affidamento in concessione della piscina di Robassomero cambiasse nei termini. Per ora, consultando il sito della Centrale Unica di Committenza dell'Unione dei Comuni del Ciriacese, appare solo scritto un laconico "In corso di valutazione".

Le stesse quattro parole che appaiono sul sito dallo scorso dicembre. Da quando, cioè, sono terminate le procedure di presentazione delle candidature da parte dei soggetti privati che intendono gestire la piscina. Ce n'erano tre: la FITIME Associazione Sportiva Dilettantistica, di Mappano, l'Associazione Sportiva Dilettantistica Libertas Nuoto Caluso con sede a Caluso e la FreeTime Management SSD a.r.l. con sede a Collegno.

"I passi successivi - ci dicevano dall'amministrazione robassomerese - sono l’esame della documentazione di ognuna delle società ammesse attraverso una commissione di esperti, che vogliamo ribadire sarà esterna al Comune di Robassomero, la quale dovrà tenere conto dei parametri indicati nei vari criteri che abbiamo inserito nel bando dando dei punteggi".

Ecco cosa appare sul sito della Centrale Unica di Committenza

E avevano ragione: ora le procedure per la selezione dell'operatore che gestirà la piscina sono tutte in mano agli uffici della centrale unica di committenza. Chiamando al numero riportato sul sito, il telefono squilla a vuoto. Abbiamo così provveduto a contattare via mail gli uffici della CUC, e siamo in attesa di una risposta.

La commissione di gara

Dentro l'amministrazione robassomerese, si parlava di una possibile "fumata bianca" entro la scorsa settimana, ma per ora niente è stato comunicato. La commissione di gara che deve valutare le proposte dei tre operatori è stata nominata lo scorso 14 febbraio.

I componenti sono tre: il dottor Simone Flecchia, Responsabile dell’Area Finanziaria del Comune di San Francesco al Campo, la Geometra Antonella Zambrano, istruttore tecnico del Comune di San Francesco al Campo e infine l'architetto Mara Macario Ban. Una commissione che costa alle casse dell'Unione dei Comuni 1200 euro.

Nessuno nuota ma la piscina costa lo stesso

Ma sul fronte dei costi non finisce qui: il Comune di Robassomero ha infatti impegnato il 6 marzo scorso 2mila euro per la manutenzione "in regime di riposo non uso balneazione". "È in corso - si legge sulla determina - a cura della Centrale Unica di Committenza dell’Unione dei Comuni del Ciriacese e Basso Canavese, la procedura per l’affidamento della gestione dell’impianto natatorio in oggetto e che pertanto occorre mantenere adeguate condizioni chimico fisiche dell’acqua presente nella vasca".

Si tratta, in sostanza, di mantenere un costante ricircolo dell'acqua e di procedere con la verifica dei parametri chimici, con la manutenzione e controllo del corretto funzionamento delle apparecchiature e la fornitura dei prodotti chimici necessari al buon mantenimento della piscina.

Insomma, anche se la piscina non viene utilizzata costa. Va manutenuta a dovere. E poi ci sono i 1.561,60 euro per l’intervento di sostituzione del motore di mandata dell’impianto UTA ambito vasca, che risalgono al 23 gennaio scorso.

La piscina si trova in piazza degli Alpini a Robassomero

"Considerato - recita la determina - che nel corso del funzionamento dell’impianto UTA, in funzione della preparazione dell’impianto per il prossimo affidamento gestionale, si è riscontrata la rottura del motore di mandata dell’impianto UTA ambito vasca; Ritenuto pertanto che occorre provvedere alla sostituzione del motore di mandata dell’impianto UTA ambito vasca, installato nell’impianto natatorio comunale al fine di consentire il regolare funzionamento dell’impianto stesso".

Infine, è stata effettuata la sostituzione delle sonde controllo qualità aria dell’impianto UTA, "installato nell’impianto natatorio comunale al fine di consentire il regolare funzionamento dell’impianto stesso". 610 euro e 39 centesimi. Va inoltre calcolata la fornitura di gas naturale.

Nel 2022 la piscina è costata 31mila500 euro

E tutto ciò solo da gennaio 2023 a oggi. La piscina è chiusa dagli albori della pandemia da covid 19 del 2020, ma nel corso del 2022, invece, sono stati spesi per la piscina comunale 31mila500 euro malcontati. Soldi che sono andati via tra tinteggiatura, fornitura di gas naturale, manutenzione in regime di non balneazione e così via.

Quasi la metà di quei 31mila500 euro (per la precisione 15mila069,44 euro) sono stati impegnati per gli "interventi necessari al ripristino del corretto funzionamento dell’impianto di circolazione e filtrazione acqua piscina nonché dell’impianto di controllo e dosaggio dei parametri chimico/fisici relativi all’impianto natatorio di cui trattasi, con fornitura in opera di tutta la componentistica meccanica e tecnologica, comprese le prove di funzionamento necessarie".

2mila 560 euro, invece, la somma destinata alla manutenzione in regime di non balneazione per l'anno 2022. Un'altra spesa rilevante sono i 7mila320 euro per la tinteggiatura. Tutte spese necessarie, sia chiaro. Spese che però, se la procedura negoziata non verrà chiusa a stretto giro, aumenteranno sempre di più.

Quando riaprirà l'impianto?

Se lo chiedono in tanti: ma quando riaprirà l'impianto natatorio? La Voce si è fatta spiegare qualche dettaglio da un tecnico, e ora possiamo fare qualche ipotesi. Dopo averlo rilevato, ci spiega l'esperto, ci vogliono 15-20 giorni per metterlo in funzione. Certo è che aprirlo adesso non converrebbe granché.

Questo perché i rincari renderebbero vitale rimpinguare il bilancio con qualche iniziativa legata all'intrattenimento estivo per bambini. Se la piscina aprisse a metà maggio dovrebbe, come prima cosa, sviluppare una cartellonistica per l'estate. Cartellonistica che tante altre piscine (vedi Ciriè, Lanzo e così via) avrebbero già messo in cantiere per raccogliere adesioni il prima possibile.

E in estate, tra l'altro, è complesso aprire una piscina al chiuso e rendere il tutto economicamente sostenibile, visto che tendenzialmente a luglio e ad agosto il territorio piemontese si spopola. Il prossimo gestore potrebbe dunque ragionevolmente fare la scelta di aprire a settembre, visto che ormai ci troviamo alle porte dell'estate.

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