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Il caso

Niente più tir in collina, ma le aziende protestano: "così non riusciamo a lavorare"

I camion che portavano i rifornimenti dal 2 agosto non possono più transitare per la collina

Un tir ribaltatosi a Sciolze

Circa due settimane fa, i comuni interessati accoglievano con estremo favore la tanto attesa decisione di Città Metropolitana di Torino: niente più tir in collina a partire dal 2 agosto.

Una svolta, potremmo dire. A maggior ragione se si pesa al tempo che hanno speso i Sindaci del territorio per avere finalmente questo blocco. 

Ebbene, non è nemmeno passato un mese ed è già scoppiata la prima polemica, che potremmo riassumere così: i camion non riescono più a passare e le aziende non lavorano. 

L’epicentro della discussione, questa volta, è stata Sciolze. 

“Per anni il Comune si è battuto per non avere più i camion che passano per le nostre strade - spiega Luca Bannò, consigliere sciolzese di minoranza - la questione la sanno tutti: gli assi viari del nostro territorio non sono adatti a sopportare il transito dei mezzi pesanti, che passando per la collina si ribaltano, si incastrano e creano incidenti”. 

Peccato che, ora che è stata presa questa decisione, il Comune si sia dimenticato che a Sciolze c’è una zona industriale, definita proprio così dal piano regolatore - continua - il blocco è stato messo 50 metri prima dell’incrocio con il bivio che porta a Rivalba: qualche metro dopo c’è il Molino della Torre, che riceve spessissimo bilici e camion con mangimi e sementi. Andando ancora più in là c’è un’altra attività che lavora con serramenti e finestre. Loro un giorno sì e l’altro no hanno dei tir che arrivano a caricare se caricare, e adesso non possono più passare. 

Pare, poi, che poco dopo la notizia della decisione di Città Metropolitana di Torino, il proprietario di quest’ultima attività abbia chiamato l’amministrazione comunale per informare la sindaca Gabriella Mossetto e compagni della situazione.

“Cosa gli hanno risposto? - continua Bannò - che devono mandare una PEC quindici giorni prima che arrivino i camion, e allora ai mezzi viene concesso il permesso di passare. È logico che i titolari delle imprese non possono mandare una mail al giorno al Comune: l’azienda che lavora con i serramenti riceve bilici un giorno sì e uno no. Quando l’amministrazione è andata a Torino per discutere del blocco evidentemente si è dimenticata del fatto che a Sciolze abbiamo una zona industriale e delle attività. E pensare che bastava posizionare il cartello per il blocco soltanto 50 metri dopo”. 

Luca Bannò, consigliere di minoranza di Sciolze

E questo è quanto. Se dunque in collina molti sono contenti di questa interdizione, c’è una fetta di abitanti il cui lavoro non è stato preso in considerazione. Ma non è finita qui: “come minoranza abbiamo già protocollato un’interrogazione per chiedere delle spiegazioni a riguardo - conclude Bannò - al prossimo consiglio comunale l’amministrazione ci dovrà rispondere”.

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