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Sensocivico
03 Agosto 2023 - 11:20
Buone Vacanze. Nel passato avremmo detto buone ferie.
Che differenza c’è ? Nel mezzo tra vacanze e ferie c’è il lavoro, quello che non c’è o quello che è precario, intermittente, saltellante, sottopagato, senza diritti.
Buone ferie voleva dire “caro lavoratore prenditi il tuo meritato riposo”. Stacca dalla routine della fabbrica, dell’ufficio, dagli impegni del negozio, della piccola azienda artigiana, dalla fatica dei campi o dell’edilizia.
Quasi sempre le ferie venivano concesse ad agosto, mese di chiusura dell’industria, mese dalle alte temperature (ferragosto) dove lavorare è difficile. Ma per alcune professioni, braccianti, muratori, le ferie le davano in inverno, quando c’era meno da fare.
Ferie, per i lavoratori voleva anche dire vacanze, al mare o in montagna e spesso, per gli emigrati vicini e lontani, voleva dire tornare alle proprie terre d’origine con la famiglia al seguito e, se possibile, l’auto di seconda mano comprata da poco “come se fosse nuova” con la quale testimoniare la propria scalata sociale e il nuovo benessere.
Ora diciamo “buone vacanze”. La società è cambiata, il turismo è diventato un bene di consumo di massa, al mare e in montagna si va per “rinfrescarsi o respirare aria buona”.
Se non vai in vacanza sei uno sfigato (permettetemi in questo caso di non usare la declinazione di genere), ma chi è in vacanza spesso si deve adattare a condizioni di vita a cui non sarebbe mai disponibile se non fosse in “vacanza”. Luoghi caldissimi senza possibilità di aria condizionata, rifiuti per strada, pavimenti sporchi e pieni di sabbia, formiche e altri insetti in camera, zanzare e soprattutto una banda di sciacalli sempre pronta ad approfittare del malcapitato turista per imporre prezzi che in altre condizioni motiverebbero la denuncia alle forze dell’ordine.
Quindi ricapitolando: la nostra società è composta da coloro che vanno in vacanza perché sono in ferie (sempre meno); da coloro che sono in vacanza perché sono ricchi e non hanno bisogno di ferie; da coloro che non hanno le ferie e nemmeno le vacanze (pensionati, disoccupati, giovani precari, immigrati, ecc.).
Quindi ricapitolando: la nostra società è composta da coloro che vanno in vacanza perché sono in ferie (sempre meno); da coloro che sono in vacanza perché sono ricchi e non hanno bisogno di ferie; da coloro che non hanno le ferie e nemmeno le vacanze (pensionati, disoccupati, giovani precari, immigrati, ecc.).
Poi ci sono i politici, che dovrebbero rappresentare la società. Nel passato in parlamento sedevano operai, contadini, imprenditori, liberi professionisti, politici di professione. Oggi sono tutti avvocati, commercialisti, imprenditori e una folta schiera di “senza arte né parte”.
Le loro ferie si chiamano “sospensione dei lavori d’aula”, quest’anno hanno stabilito di essere molto stanchi e quindi di meritare un mese e mezzo di chiusura.
Non sarebbe un grande problema se nel contempo non avessero espresso disprezzo nei confronti delle altre categorie di cittadini.
NO al reddito di cittadinanza (170 mila persone avvisate dalla sera alla mattina, con un SMS, di non avere più diritto al sostegno sociale). I Comuni, compreso quello di Settimo, dicono di non avere le risorse necessarie per farsene carico ma nel contempo non scrivono una riga di protesta contro questi provvedimenti. Come avevamo denunciato da tempo, la politica dei servizi e dei diritti sociali costruita con molta fatica ed impegno delle amministrazioni locali degli anni ’70 ed ’80 è stata spazzata via dalla cultura della carità discrezionale. Siamo tornati ai chili di pasta nel cassetto del Sindaco e degli assessori da distribuire con sorriso di circostanza agli elettori poveri, al posto di diritti e servizi sociali sviluppati e dotati di risorse sufficienti per farsi carico delle persone fragili ed in difficoltà.
NO al salario minimo. I 9 Euro lordi all’ora proposti dall’opposizione, non sono rispettati nemmeno dalla Regione Piemonte e dal Comune che remunera le prestazioni dei cantieri lavoro con 5 Euro all’ora.
NO ai diritti sindacali minimi. I dipendenti di Mondo Convenienza che chiedevano “la bollatrice” per rilevare le presenze e l’applicazione del contratto di lavoro sono stati picchiati durante lo sgombero del picchetto ai cancelli. Nessuna parola sulla minaccia di “serrata” (proibita dalla Costituzione e dalla Legge) da parte dell’azienda. L’amministrazione di Settimo non si è di certo distinta per una reale vicinanza ai lavoratori. Nel Comune con più “comunicazione” della provincia di Torino ancora non si capisce cosa si siano detti Sindaca e Prefetto prima dell’azione di sgombero violento.
NO ai servizi sanitari e sociali. La crisi dell’Ospedale civico provocata da Regione e Comune di Settimo ha sottratto un importante strumento di contrasto al disagio socio-sanitario ed assistenziale (sono parole che spesso convivono nelle stesse persone), senza che il Comune si faccia carico (come prevederebbe la legge) delle persone che vengono dimesse forzatamente dopo 30 – 60 giorni di degenza pur senza essere autosufficienti.
SI alla guerra e alla crescita esponenziale della spesa pubblica per armamenti. Solo la guerra e la corsa agli armamenti trova (quasi) tutti d’accordo. Centro destra e centro sinistra fanno a gara su chi è più americano, ma con poca dimestichezza per la geografia non hanno capito che il rischio nucleare lo corrono gli Europei. Stai a vedere che questi parlamentari guerrafondai hanno già prenotato per loro e la loro cerchia le vacanze in USA (?)
Buone ferie a tutti e, se possibile, anche buone vacanze. Ne avremmo certamente bisogno per affrontare un autunno che si preannuncia socialmente caldo e, ancora una volta, difficile per chi lavora e per chi è in difficoltà.
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