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Settimo Torinese
31 Marzo 2023 - 11:16
Elena Piastra, sindaco di Settimo Torinese
“La minoranza propone. Alcuni interventi li ho considerati costruttivi e propositivi, l’opposizione tecnicamente ed etimologicamente parlando si oppone sterilmente e basta”.
A dirlo è la Capogruppo del PD di Settimo Roberta Cadoni a conclusione della discussione sul Documento Unico di Programmazione avvenuta il 2 - 3 marzo 2023.
Non so cosa sia successo alla Consigliera Cadoni nel passato riconosciuta come persona moderata e aperta al confronto.
Probabilmente sono state le cattive compagnie, o la cosiddetta trasformazione da ruolo. La carica di Capogruppa e l’abitudine del PD nostrano di autoassolversi e di vedere nemici ovunque le ha dato alla testa.
Certo è che quelle pronunciate sono proprio parole che, a prenderle sul serio, non si possono davvero ascoltare e che denotano una scarsa educazione civica prima ancora che un problema politico per quel partito. Per fortuna pare non essere questa l’opinione di chi ha responsabilità più rilevanti nel PD e anche nello schieramento di destra.
“Penso che dobbiamo proseguire il confronto su tutti i contenuti per essere più efficaci nel nostro ruolo di opposizione”
“Uniamo l’opposizione per creare un’alternativa a questo governo di destra”
Sono le frasi pronunciate da Elly nuova segretaria nazionale del PD.
“Il PD deve fare opposizione, ci farà bene perché in questa legislatura abbiamo governato senza mai vincere elezioni”, era il pensiero espresso da Stefano Bonaccini.
La stessa Giorgia Meloni (nonostante le sue radici) ha subito riconosciuto il ruolo di Elly Schlein congratulandosi con lei e dicendo di aspettarsi un’opposizione durissima.
Non so dove abbia trovato la “definizione etimologica” che accosta il termine opposizione a un’azione sterile ma sia la Treccani che la più popolare Wikipedia scrivono che la parola “opposizione, nella terminologia della politica, indica una rappresentanza politica che in un sistema decisionale non copre la maggioranza dei decisori e che spesso si assume l’impegno o obbligo come alternativa di governo alla maggioranza parlamentare o consiliare.”
E’ una visione autoritaria ed autoreferenziale quella che guida le parole della Capogruppo del PD, tipica di chi non ha mai svolto il fondamentale ruolo democratico di opposizione, ovvero di preparare le condizioni per un’alternativa al governo pro tempore.
In un sistema politico come quello italiano, diverso dal bipartitismo, distinguere tra minoranza e opposizione è semplicemente un non senso.
I partiti sono tutti espressioni di una “minoranza”. Purtroppo pare che l’unica vera maggioranza sia ormai la larga fetta di popolazione che rinuncia, schifata, ad esercitare il suo diritto al voto.
Non compete alla maggioranza che governa giudicare l’operato o le opinioni espresse dalle opposizioni e neppure dare patenti di legittimità. Questo compito, in un sistema democratico, è prerogativa del corpo elettorale.
Ciò che deve preoccupare è l’emergere inaspettato di una cultura autoritaria, insofferente ed intollerante nei confronti di coloro che non sono parte del coro.
Ciò che ci deve preoccupare non è tanto la scarsa cultura democratica che emerge da queste manifestazioni di politica locale. Questo si potrebbe risolvere con qualche ora di educazione civica in più nelle scuole e anche nei Comuni. Ciò che deve preoccupare è l’emergere inaspettato di una cultura autoritaria, insofferente ed intollerante nei confronti di coloro che non sono parte del coro.
Schlein e Bonaccini hanno molto da lavorare per sradicare una cultura interna che si è alimentata di espressioni del tipo “li abbiamo asfaltati” o “contate zero” riferendosi alle opposizioni interne, e che si è formata nel solco di quell’autosufficienza e spirito maggioritario che ha portato poi al tentativo (per fortuna respinto) di modificare la Costituzione in senso autoritario, a non riconoscere il ruolo delle opposizioni, a dileggiare le minoranze, ad occupare ogni spazio di potere o presunto tale.
Non è un caso che nello stesso intervento la Consigliera Cadoni abbia cercato di riscrivere la storia affermando che il fallimento dell’Ospedale civico fosse responsabilità della Giunta precedente, dimenticandosi che l’attuale Sindaca faceva parte di quella Giunta, lei era già consigliera comunale, l’ex segretaria del PD era stata l’assessore competente e nonostante tutti i dati dimostrino che il fallimento è iniziato nel 2020 e che negli anni precedenti l’Ospedale civico era cresciuto sia in termini di bilancio che, soprattutto, di servizi erogati.
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