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Il caso
01 Luglio 2023 - 00:09
È morìa di servizi in collina. Sempre più isolati, poco considerati e abbandonati a sé stessi. La miccia che ha fatto scoccare l’incendio, questa volta, è la notizia della chiusura di una banca a Gassino: la filiale dell’Intesa SanPaolo di Corso Italia 38, la cui saracinesca è stata definitivamente abbassata da lunedì 26 giugno.
“Gassino città dello sconforto, o piove o tira vento o suona morto! - divulga tramite social Giancarlo, un residente - così recita un detto, particolarmente applicabile al nostro paese, ridente cittadina dormitorio di più di 9mila anime. Qui tutto sparisce. Dalla scorsa settimana è stata chiusa la filiale della SanPaolo e quella dell’Unicredit è già ridotta ai minimi termini. Sta bene a tutti? In Comune lo sanno? Qualcuno se ne preoccupa?”.
La sede della San Paolo in Corso Italia a Gassino
Ebbene sì, in paese ci sarà una banca in meno, e lo sconforto tra i cittadini è palpabile. “Oltre a togliere le filiali alla Piana di San Raffaele e a Castiglione adesso anche a Gassino” dice qualcuno, “non c’è più nulla in questo paese: niente per i bambini, per i ragazzi e nemmeno i servizi per gli adulti. Sempre peggio” rincarano altri, con chi commenta sconsolato: “io non sono gassinese ma ho conosciuto la città 20 anni fa e nel tempo ho notato un degrado inestimabile”.
Sempre Giancarlo, poi, solleva quello che forse è il nocciolo della questione: “non c’è un collegamento pubblico “valido” con Torino, se non la scalcinata corriera GTT con l’ultima corsa che parte da Gassino alle 20.30 - dice - se va bene a tutti e nessuno si preoccupa, sta bene anche a me. Posso andare in banca a San Mauro o a Torino con la macchina, ma che nessuno mi venga a parlare di collegamenti o utilizzo dei mezzi pubblici”.
E questo è proprio il punto: l’argomento “assenza di servizi” e viabilità non sono avulsi l’uno dall’altro. A febbraio di quest’anno, aveva fatto molto discutere la decisione dell’Agenzia della Mobilità Piemontese di sopprimere ben 6 corse della linea GTT, quella che collega Torino con Chivasso passando per la collina.
La cosa non era affatto piaciuta ai sindaci della zona, che erano stati avvisati di questa decisione solamente una settimana prima della sospensione dei pullman, ma a poco erano servite le loro lamentele: un altro servizio in meno in collina. Studenti che vanno a scuola a Chivasso o a Torino, chi si sposta per lavorare o chi deve andare al mercato: tutti obbligati a prendere la macchina. E chi non dispone di un mezzo? In queste zone d’altronde non c’è nemmeno la ferrovia.. Pazienza. Si arrangerà.
La scorsa settimana, infine, è arrivata la ciliegina sulla torta: la filiale della SanPaolo chiude. E i clienti di questa banca come faranno? Beh, si dovranno spostare nei paesi limitrofi. Beninteso, con la macchina, dato che il trasporto pubblico e i pullman in collina sono diventati beni più unici che rari.
Qualche settimana fa queste zone hanno ospitato l’edizione del contest architettonico Open House Torino, con ben 3 case selezionate per la mostra: al tempo, ci chiedevamo se veramente Gassino fosse un “dormitorio”, un paese che non ha nulla da offrire. Alla luce degli ultimi avvenimenti, la miglior risposta forse è questa: la bellezza di queste zone è innegabile, ma con il continuo taglio dei servizi e i problemi alla viabilità, la collina rischia davvero di essere isolata e, soprattutto, dimenticata.
Forse, la frase che riassume meglio ciò che sta succedendo in questa parte di territorio l’ha detta Giancarlo, autore del post Facebook di cui sopra, che ha affermato: “mi verrebbe da dire che “Cristo si è fermato… a San Mauro” e non se l’è sentita di proseguire fino a Gassino lungo la statale 590 della Val Cerrina”.
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