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Allarme Dengue nel Torinese: scatta la profilassi

Zanzare e cambiamenti climatici: la temuta alleanza che minaccia la salute

Zanzara

Zanzara (foto d'archivio)

Il caso di febbre Dengue diagnosticato a Moncalieri, città di quasi 60mila abitanti attaccata a Torino, rinnova l'allerta sul rischio delle malattie trasmesse dalle zanzare, favorite dai cambiamenti climatici, dalle estati sempre più lunghe e calde e dalle inondazioni.

Persona che mostra, sul dorso, l'esantema tipico della dengue.

Appena due giorni fa il monito dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, con i dati del 2022 sui virus del Nilo occidentale: 723 casi, un terzo di quelli da contagio locale registrati in Europa (1.112) e 92 decessi.

Nel caso della Dengue, la malattia è endemica in più di cento Paesi in Africa, nelle Americhe, nel sud e nel sud-est asiatico e nella regione del Pacifico occidentale. E da un paese sudamericano era appena rientrata in Italia la persona che giovedì sera a Moncalieri ha accusato i sintomi sospetti poi confermati dagli esami clinici.

Virioni di Dengue virus visibili alla microscopia elettronica (sono il gruppetto di punti neri vicino al centro dell'immagine).


Il paziente non è ricoverato in ospedale e le sue condizioni generali non destano preoccupazione - ha informato il sindaco di Moncalieri, Paolo Montagna, precisando che "la situazione è sotto controllo".

Ma ieri aveva firmato un'ordinanza per avvisare la popolazione a prendere determinate precauzioni e per avviare il piano di prevenzione previsto dal Seremi, il Servizio di riferimento regionale per le epidemie. I tecnici di Ipla (Istituto per le piante da legno e l'ambiente), coadiuvati dalla polizia locale, sono intervenuti per distruggere le larve di zanzara tigre, insetto vettore del contagio, anche nelle proprietà private, in tutta l'area potenzialmente a rischio.

La zanzara tigre comune (Aedes albopictus Skuse, 1894) è un insetto appartenente alla famiglia Culicidae.

Intervento terminato oggi, ma "prosegue in ogni caso il monitoraggio e il lavoro comune di tutti gli enti e istituzioni coinvolti", ha spiegato il sindaco ricordando che "resta viva la raccomandazione, come previsto dall'ordinanza, di attendere 15 giorni prima di consumare frutta e verdura che siano state coltivate nella zona di trattamento, lavando abbondantemente e sbucciando la frutta prima dell'uso".

Dal virologo Giovanni Di Perri, ordinario di Malattie Infettive all'Università di Torino, l'invito a non creare allarmismi: "Abbiamo casi di Dengue - ha spiegato- almeno una decina di volte all'anno. Il più delle volte sono di rilievo ambulatoriale e non c'è neppure bisogno del ricovero", come nel caso del paziente di Moncalieri. "In oltre il 90% dei casi infatti la Dengue resta nella forma di malattia simil-influenzale. Solo in rari casi si presenta nella forma emorragica, che può essere grave".

Quindi l'ultimo caso ha buone possibilità di restare isolato e non creare contagi. "Una cosa da far sapere - aggiunge Di Perri - è che la zanzara vettore in grado di trasmettere la Dengue morde di giorno, non di sera o nella notte".

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