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Il caso

Il Sindaco: "Il Comune non ha mai rilasciato l'agibilità per le abitazioni della Variante 15"

80 persone rischiano di finire per strada

Il Sindaco: "Il Comune non ha mai rilasciato l'agibilità per le abitazioni della Variante 15"

Il Sindaco Fabio Giulivi

Mancava solo che il Sindaco di Venaria, Fabio Giulivi, raccontasse che cosa facevano i Savoia nell'attuale zona della Variante 15.

Nelle sue comunicazioni, martedì pomeriggio, durante il Consiglio Comunale, il primo cittadino ha parlato di tutto, tutto. Ha spiegato la storia della Variante 15 partendo dal medioevo ma non ha detto come mai, durante la sua amministrazione, 80 famiglie abitino (abusivamente?) da mesi dentro quelle case.

La notizia è da giorni sulla bocca di tutti. Da settimane, a Venaria, non si fa altro che parlare dell'indagine legata alla variante 15. A maggiore ragione dopo la diffida inviata dal Comune ai residenti di quelle case che li invita ad abbandonare le proprie abitazioni.

Uno dei punti più importanti dell'indagine, infatti, è legata all'abitabilità delle case. 

Arriviamo al testo della diffida, di cui pubblichiamo alcuni pezzi

“Tutti i permessi di costruire relativi ai vari lotti sono stati rilasciati con la prescrizione del rispetto degli obblighi previsti nelle convenzioni”; “Alla data odierna non risultano ottemperati tutti gli obblighi previsti in convenzione

Le segnalazioni certificate di agibilità sono a tutti gli effetti prive di efficacia in quanto non risultano ottemperati gli obbblighi previsti nelle convenzioni edilizie e dai singoli permessi di costruire”; “Tutti gli immobili per quanto sopra specificato non possono essere utilizzati fino all’ottemperanza di quanto previsto dalle convenzioni e dai singoli permessin di costruire”.

Ai residenti è arrivata anche una lettera del Sindaco che, sostanzialmente, dà la colpa ai privati, ai costruttori.

Pubblichiamo un pezzo della lettera: “Questa comunicazione si è resa necessaria, poiché non sono state adempiute alcune obbligazioni che la convenzione urbanistica, sottoscritta dagli attuatori della Unità minima di intervento 1 e il Comune di Venaria Reale, poneva a carico delle parti private, condizionando il riconoscimento dell’agibilità degli edifici. Non sono questioni relative alla sicurezza degli stabili (strutture, impianti, salubrità, ecc), dunque, ma riferiscono ad aspetti amministrativi”.

Dunque i residenti non potrebbero più abitare nelle loro case. Eppure 80 famiglie abitano lì da ottobre 2022. Su questo, però, il Sindaco non ha detto nulla di nulla in Consiglio.

"Credo sia importante - interviene il Sindaco Fabio Giulivi in Consiglio Comunale - precisare alcuni aspetti variante 15. Occorre procurare allarmismo nei confronti dei cittadini che vivono in quegli edifici. La preoccupazione dei residenti è comprensibile ma richiede ad ognuno di noi una responsabilità anche dal punto di vista comunicativo. È una vicenda complessa, alcune semplificazioni emerse su alcuni articoli non aiutano a fare chiarezza e comprendere la situazione. Questa amministrazione è da tempo impegnata a lavorare con Procura di Ivrea e Carabinieri per far luce sugli aspetti che hanno interessato tutta quell’area. L’amministrazione e il Sindaco hanno dovuto mantenere un alto riserbo sul tema. È utile mettere nero su bianco alcuni passaggi: la deliberazione del gennaio 2010 è quella che ha approvato la variante 15 nel piano regolatore. Prevedeva un piano particolareggiato di iniziativa pubblica. A Ottobre 2016 ci fu la variante 1 al piano particolareggiato. Le quote di edilizia sociale sono state incrementate rispetto a quelle previste originariamente. Umi 1 Consorzio, Venaria 2016 sono gli attori. La convenzione urbanistica è stata approvata con delibera luglio 2017 e sottoscritta tra Città e Consorzio sempre a luglio 2017. A dicembre 2019 c’è stato un intervento del commissario prefettizio, una convenzione per le opere di urbanizzazione. Oggi su tali abitazioni non è possibile rilasciare il certificato di agibilità. Questo non deriva da vizi strutturali bensì per vizi amministrativi. La convenzione del 2017 prevedeva la conclusione di tutta la parte dei lavori dell’edilizia sociale e poi il rilascio dell'agibilità. Incontreremo i proprietari delle case a breve per confrontarci con loro".

Insomma, ci perdoni il Sindaco, ma abbiamo ascoltato una lunghissima supercazzola che però nulla c'entra con la situazione attuale. Se su "tali abitazioni non è possibile rilasciare il certificato di agibiltà", come mai il Comune di Venaria, con Giulivi Sindaco, lo ha dato a fine 2022? È così? C'è stato un errore? Uno sbaglio? Chi ha detto ai cittadini di andare a vivere lì? Qualcuno non ha letto la convenzione che il Sindaco ha citato?

E sono gli stessi dubbi espressi dal consigliere di minoranza, Alessandro Brescia.

"Qualcuno - precisa - avrà detto alla gente di andare ad abitare lì, no? Non si può abitare in un cantiere. Gli aspetti sono tanti, la Procura fa le sue indagini ma sarebbe utile capire di più i procedimenti amministrativi e politici che riguardano questa amministrazione. Al di là delle indagini c’è una responsabilità amministrativa e politica che riguarda voi, vorremmo capire cosa sta succedendo. Leggo sul giornale che l’assessore non si occupa della Variante 15, mi pare paradossale questa osservazione, è incredibile che l'assessore all'urbanistica non si occupi di una delle trasformazioni più importanti della città".

È il Sindaco a chiarirci tutto: IL COMUNE NON HA MAI RILASCIATO L'AGIBILITÀ PER QUELLE CASE.

"Le agibilità - precisa a margine del Consiglio Comunale - non vengono rilasciate dal Comune. Gli operatori hanno inoltrato una SCA (segnalazione certificata di agibilità) così come prescrive il testo unico dell'edilizia. Le SCA sono state dichiarate inefficaci dal Comune a causa del mancato rispetto della Convenzione del 2017".

Facciamo un passo indietro, l'indagine... 

C'è un'indagine in corso sui nuovi appartamenti di Venaria: famiglie già residenti nonostante il cantiere attivo. Se ne parla da giorni e sono tanti quelli che hanno visto la presenza dei Carabinieri in Città (la scorsa settimana), proprio vicino alle nuove case.

In effetti qualcosa di concreto c'è. Un'indagine è stata avviata nei giorni scorsi a Venaria dalla Procura di Ivrea, in collaborazione con i carabinieri della Compagnia locale e i tecnici dello Spresal dell'Asl To3. L'obiettivo  è capire come mai un gruppo di famiglie sia già riuscito ad acquistare e abitare gli appartamenti della storica "Variante 15", nonostante il cantiere sia ancora attivo.

L'area della Variante 15

L'attenzione degli inquirenti si concentra sulla ricostruzione dei passaggi che hanno portato alla vendita degli immobili e alla concessione dell'abitabilità, nonché sulle possibili irregolarità legate alla situazione. Il sostituto procuratore Valentina Bossi, insieme ai tecnici dello Spresal, ha effettuato un sopralluogo nell'area della "Variante 15" al fine di valutare personalmente la situazione e ha emesso una serie di prescrizioni e accorgimenti.

La "Variante 15" è parte di una grande operazione edilizia che prevede la costruzione di 1.300 appartamenti, finanziata da un consorzio con diversi attori che hanno firmato una convenzione con l'amministrazione locale molti anni fa. La costruzione degli appartamenti rappresenta un importante investimento privato di svariati milioni di euro e darà vita a un nuovo mini quartiere di Venaria, situato tra via Petrarca, via don Sapino e corso Machiavelli, nella zona dell'ospedale recentemente realizzato.

La presenza delle famiglie all'interno degli appartamenti, nonostante i lavori ancora in corso, ha sollevato diverse domande sulle procedure seguite e sulla concessione dell'abitabilità. Gli investigatori hanno acquisito una serie di documenti al fine di chiarire come si sia giunti a questa situazione, in cui molte famiglie si sono già insediate nelle loro nuove abitazioni, magari accendendo anche mutui, mentre all'esterno sono ancora presenti mezzi da cantiere impegnati nella realizzazione delle infrastrutture previste.

Un nostro articolo del settembre 2017

Tra gli elementi che ancora devono essere completati figurano postazioni per car-sharing e bike-sharing, piste ciclabili e percorsi pedonali alberati, aree verdi integrate con spazi pedonali attrezzati, colonnine di ricarica per auto elettriche, un punto Smat, aree di parcheggio permeabili, illuminazione pubblica a basso consumo ed una rete wifi di quartiere. Tali infrastrutture sono fondamentali per il corretto funzionamento e l'abitabilità del nuovo quartiere.

L'operazione immobiliare in questione aveva già suscitato polemiche in passato in Consiglio Comunale, soprattutto riguardo alla reale necessità di un così grande numero di nuovi spazi abitativi per la città di Venaria. 

L'area è già finita agli onori della cronaca nel 2022 quando un incendio doloso distrusse un piccolo container che funzionava come ufficio di cantiere. Il responsabile non fu mai rintracciato.

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