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Il caso
19 Maggio 2023 - 16:36
Indagine (immagine di repertorio)
La notizia è da giorni sulla bocca di tutti. Da una settimana, a Venaria, non si fa altro che parlare dell'indagine legata alla variante 15. Proprio in questi giorni, da quel che si mormora tra i corridoi del Municipio, ai residenti di quelle case sarebbe arrivata una diffida (dal Comune) che li invita ad abbandonare le proprie abitazioni.
Uno dei punti più importanti dell'indagine, infatti, è legata all'abitabilità delle case.
Gli stessi residenti dell'area della Variante 15 sarebbero stati convocati in Comune, per una riunione con l'amministrazione.
"Siamo molto preoccupati - commenta il consigliere di minoranza, Alessandro Brescia - per quello che abbiamo letto e sentito. In commissione non ci è stata data risposta a domanda diretta. La preoccupazione nasce dal fatto che vorremmo che quanto prima si facesse luce sul tema. Sono stati convocati i proprietari ad una assemblea, vorremmo sapere cosa sta succedendo. Non sappiamo nulla se non quello che abbiamo letto. C’è un agire politico e amministrativo che è in capo a questa amministrazione. Vorremmo capire cosa sta succedendo, che ce lo spiegassero".
Ebbene, noi abbiamo provato a chiamare l'assessore all'urbanistica e lavori pubblici Giuseppe Di Bella.
La sua risposta, però, è stata piuttosto sconfortante: "Io non so niente, se ne sta occupando il Sindaco".
Ma come?! L'assessore all'urbanistica non sa niente di una trasformazione urbanistica così importante? E di cosa si occupa?
Il ruolo di Di Bella è solo quello di scaricare tutto sul primo cittadino Fabio Giulivi?
Abbiamo provato a sentire anche il Sindaco ma non ci ha risposto.
C'è un'indagine in corso sui nuovi appartamenti di Venaria: famiglie già residenti nonostante il cantiere attivo. Se ne parla da giorni e sono tanti quelli che hanno visto la presenza dei Carabinieri in Città (la scorsa settimana), proprio vicino alle nuove case.
In effetti qualcosa di concreto c'è. Un'indagine è stata avviata nei giorni scorsi a Venaria dalla Procura di Ivrea, in collaborazione con i carabinieri della Compagnia locale e i tecnici dello Spresal dell'Asl To3. L'obiettivo è capire come mai un gruppo di famiglie sia già riuscito ad acquistare e abitare gli appartamenti della storica "Variante 15", nonostante il cantiere sia ancora attivo.
L'area della Variante 15
L'attenzione degli inquirenti si concentra sulla ricostruzione dei passaggi che hanno portato alla vendita degli immobili e alla concessione dell'abitabilità, nonché sulle possibili irregolarità legate alla situazione. Il sostituto procuratore Valentina Bossi, insieme ai tecnici dello Spresal, ha effettuato un sopralluogo nell'area della "Variante 15" al fine di valutare personalmente la situazione e ha emesso una serie di prescrizioni e accorgimenti.
La "Variante 15" è parte di una grande operazione edilizia che prevede la costruzione di 1.300 appartamenti, finanziata da un consorzio con diversi attori che hanno firmato una convenzione con l'amministrazione locale molti anni fa. La costruzione degli appartamenti rappresenta un importante investimento privato di svariati milioni di euro e darà vita a un nuovo mini quartiere di Venaria, situato tra via Petrarca, via don Sapino e corso Machiavelli, nella zona dell'ospedale recentemente realizzato.
La presenza delle famiglie all'interno degli appartamenti, nonostante i lavori ancora in corso, ha sollevato diverse domande sulle procedure seguite e sulla concessione dell'abitabilità. Gli investigatori hanno acquisito una serie di documenti al fine di chiarire come si sia giunti a questa situazione, in cui molte famiglie si sono già insediate nelle loro nuove abitazioni, magari accendendo anche mutui, mentre all'esterno sono ancora presenti mezzi da cantiere impegnati nella realizzazione delle infrastrutture previste.
Un nostro articolo del settembre 2017
Tra gli elementi che ancora devono essere completati figurano postazioni per car-sharing e bike-sharing, piste ciclabili e percorsi pedonali alberati, aree verdi integrate con spazi pedonali attrezzati, colonnine di ricarica per auto elettriche, un punto Smat, aree di parcheggio permeabili, illuminazione pubblica a basso consumo ed una rete wifi di quartiere. Tali infrastrutture sono fondamentali per il corretto funzionamento e l'abitabilità del nuovo quartiere.
L'operazione immobiliare in questione aveva già suscitato polemiche in passato in Consiglio Comunale, soprattutto riguardo alla reale necessità di un così grande numero di nuovi spazi abitativi per la città di Venaria.
L'area è già finita agli onori della cronaca nel 2022 quando un incendio doloso distrusse un piccolo container che funzionava come ufficio di cantiere. Il responsabile non fu mai rintracciato.
In un post del settembre 2017 l'ex primo cittadino ricostruiva così la vicenda.
"Questa variante riguarda l'area tra via Petrarca e c.so Machiavelli e ha una storia lunghissima che i sindaci di Venaria si sono passati negli anni. L'iter iniziò nel 2008, due amministrazioni fa cambiarono la destinazione d'uso dei terreni, mentre il Consiglio comunale precedente approvò la Variante, dicendo di non poterla evitare e che, parole di un assessore, «Non ci resta che gestire nel modo migliore tutta la faccenda». Non abbiamo potuto evitarla nemmeno noi. Ma costruire di punto in bianco 1300 alloggi, cioè un quartiere intero, non è la nostra idea di "gestire nel modo migliore tutta la faccenda".Per questo appena insediati abbiamo modificato dal 26% al 35% le quote di Edilizia Residenziale Pubblica e poi insieme all’Assessore Roccasalva è stato portato avanti il lavoro sul piano particolareggiato e sulla Convenzione sul primo lotto, che abbiamo approvato poco prima dell’estate: i settori lavori pubblici e urbanistica hanno lavorato insieme per raggiungere un risultato prezioso, perché la costruzione dei nuovi alloggi sarà accompagnata dalla crescita di tutta l’area e sarà un esempio vero di smart city. Qualunque altro intervento sul piano sarebbe stato semplicemente anacronistico e fuori dalla nostra visione di città".
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