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Elezioni 2023 - Ivrea
15 Maggio 2023 - 22:13
Chiantore festeggia assieme a Maurizio Perinetti, Edo Gaetano, Helen Ghirmu, Alberto Avetta e Luca Spitale
Matteo Chiantore, sostenuto da una coalizione di centrosinistra, è il nuovo sindaco di Ivrea. Manca lo scrutinio di qualche seggio, ma le cose sono belle che fatte. Senza neanche andare al ballottaggio, con un distacco vertiginoso da un centrodestra totalmente in stato confusionale.
Dopo cinque anni, Stefano Sertoli, sostenuto dal Terzo Polo, deve accontentarsi del secondo posto. Débacle clamorosa, invece, per il giovanissimo Andrea Cantoni sostenuto dalla premiata ditta, come l'ha definita La Voce, del centrodestra.
Il risultato è il frutto di una serie di fattori: l'esperimento di unione del PD coi 5stelle in primis, che a livello nazionale poteva cambiare di segno alle politiche dello scorso settembre, e che invece l'ottusità dei dirigenti nazionali ha mandato a quel paese. E poi la partecipazione di due civiche, Viviamo Ivrea e Laboratorio Civico, che hanno dimostrato un importante radicamento sul territorio.
Matteo Chiantore, sindaco di Ivrea
"Non posso nascondere che è un risultato in cui abbiamo creduto, non ci coglie impreparati - ha detto il neo-sindaco Chiantore a La Voce mentre festeggiava la vittoria, nel corso della diretta organizzata dal giornale -. D'altronde il Pd ha sempre registrato ottime percentuali qui, alle ultime politiche abbiamo fatto il 28%".
Importante, per Chiantore, è stato l'esperimento di unione coi 5stelle: "Ha acceso i riflettori su Ivrea, che è stata definita un laboratorio". Questo anche se l'apporto dei 5stelle non è stato decisivo in termini percentuali.... Certo, l'astensionismo è alto, ma per Chiantore "si è trattato di un disinteresse di parte degli elettori del centrodestra che non ha apprezzato l'offerta politica formulata".
Commentando questo dato, il neosindaco ha concluso con una citazione: "Se tu non ti occupi della politica, un giorno la politica si occuperà di te: dobbiamo lavorare su questo".
"Questo 50% - dice a La Voce Luca Spitale, segretario cittadino del Pd - è frutto del lavoro di una coalizione che siamo stati capaci a costruire".
Per Spitale è stato "l'elemento fondante della vittoria, la volevamo al primo turno perché sapevamo che al secondo turno ci sarebbe stato qualche dubbio. Io ci ho creduto fin dall'inizio, e forse ero il solo; poi man mano si sono aggiunte persone e cuori. Adesso Ivrea ha un sindaco straordinario e sono soddisfatto di quello che è accaduto".
Hanno contato anche gli errori delle controparti: "Questo 50% è stato anche frutto di una serie di voti persi dal centrodestra, che invece con un'offerta unitaria li avrebbe riuniti. Qualcuno dunque ha preferito non votare". Ad ogni modo, a farne le spese è stato il sindaco uscente Stefano Sertoli, detronizzato nonostante una performance elettorale migliore del centrodestra che non l'ha voluto.
Luca Spitale, segretario cittadino del Pd
L'ex primo cittadino, secondo Spitale, esce da cinque anni tormentati: "Credo che fosse in balia della sua maggioranza, ma nel corso di questi anni ha imparato a fare il sindaco e l'ha fatto dignitosamente. D'altronde si tratta di un civico prestato alla politica e ha dovuto prendere le misure".
Gli autori della sconfitta di Sertoli, Spitale non ha dubbi, "sono i partiti". Il segretario del PD chiude poi aforisticamente: "Oggi non vinciamo niente, semmai abbiamo avuto il mandato di amministrare questa città e da domani si comincia a farlo".
La prende con modestia Enrico Giacopelli, di Laboratorio Civico, una delle liste a sostegno di Chiantore, che sulla scacchiera del centrosinistra è arrivata seconda: "Siamo molto contenti, ci auguravamo la vittoria ma oggettivamente non ce la aspettavamo. Abbiamo però lavorato tutti bene sul territorio: alcuni lo fanno da tempo e la gente l'ha capito".
Dall'altra parte, invece, "la presenza di gente improvvisata che non aveva credito" per usare le parole del leader della civica, ha pesato molto. E ha pesato soprattutto la presenza "di un candidato giovane e poco accreditato".
Alla fine la colpa non era nemmeno di Sertoli: "Ha fatto un buon risultato, mentre gli altri si sono dispersi. La confusione e la moltiplicazione delle liste è stata una mossa tattica che ha però creato una dispersione di voti enorme: le liste che sono state costruite in una settimana non avevano alla fine un vero radicamento".
Enrico Giacopelli
Per Giacopelli, invece, il centrosinistra "ha dato il segnale di essere una compagine di gente che stava pensando a governare questa città. I convegni che abbiamo organizzato, le riunioni, gli incontri, i tavoli, tutto ciò è partito molto prima del rush finale". Resta una nota amara: "I giovani hanno votato poco, e questo mi dispiace, così come l'affluenza è stata bassa in alcuni quartieri più popolari".
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