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Il retroscena

Il Leone si sLega, (e corre verso i meloniani?)

C'era chi dava il consigliere regionale sempre più vicino a Fratelli d'Italia: ora lui toglie addirittura il simbolo della Lega dai post sui social

Il logo della Lega sparisce dai post di Leone

Il logo della Lega sparisce dai post di Leone

Nessuno l'aveva mai visto agli eventi del territorio rivarolese. S'era avvistato alla tappa del Giro d'Italia dello scorso anno, la Rivarolo - Cogne. Poi ultimamente a un paio di eventi minori. E vabbè, ci si diceva, evidentemente non ha bisogno dei voti dei suoi concittadini.

Claudio Leone, consigliere regionale del gruppo Lega ed ex assessore rivarolese, era sbarcato poi a Rivarolo qualche tempo fa, in occasione della conferenza stampa del centrodestra cittadino per presentare la candidatura unitaria di Fabrizio Bertot.

C'erano una volta Leone e Frijia

Seduti al tavolo di fronte ai giornalisti c'erano l'ex sindaco, il segretario cittadino di Forza Italia e consigliere comunale Aldo Raimondo, il segretario della Lega Paolo Frijia e infine proprio lui, il consigliere Leone. Insomma, il nuovo che avanza.

La compagine unitaria parteciperà l'anno prossimo alle consultazioni amministrative contro un centrosinistra al momento completamente latitante, che non ha ancora risposto nominando una figura in grado di battere Bertot. Ad ogni modo, a quella conferenza stampa Leone era lì presente, accanto a Frijia.

Entrambi s'erano dimenticati (almeno pareva così dalle risposte che davano) di invitare il consigliere comunale Roberto Bonome, che ad oggi rappresenta la Lega nel parlamentino rivarolese.

La proposta di matrimonio di Frijia a Bertot

Il perché ce lo aveva detto lo stesso Bonome: il consigliere comunale era il rotta di collisione col suo gruppo e col partito. Aveva fatto ai nostri microfoni un'analisi lucida del decadimento progressivo degli stili e dei linguaggi della politica italiana, impegnata a rincorrere i consensi senza preoccuparsi dei contenuti né della coerenza.

I due cavalieri dello Zodiaco Frijia e Leone avevano così annunciato l'ingresso della Lega nel centrodestra unitario. L'inversione della rotta era stata totale: basti pensare che dal 2014 al 2019 il Carroccio aveva governato assieme al centrosinistra, sostenendo Alberto Rostagno nella sua prima avventura da sindaco. Poi la Lega era andata separata dal resto del centrodestra nel 2019.

Il consigliere regionale Claudio Leone

In conferenza stampa Leone, che con Rostagno c'ha pure fatto l'assessore, s'è messo a parlare di quanto il sindaco abbia sedato il paese deprivandolo delle sue potenzialità commerciali. Insomma, aveva cambiato idea... Perché l'ha fatto? E va bene, diranno i ben informati, il centrodestra sta correndo ovunque unito, come da diktat dei piani alti.

Squadra che vince non si cambia, insomma: il centrodestra unito governa la Regione e il Paese e vuole governare pure i comuni. E infatti i candidati a questa tornata amministrativa sono tutti candidati unitari: Cinzia Maria Bosso, Andrea Cantoni e Sara Zambaia.

Sui social il Leone si sLega

E mentre per Frijia l'unione con le altre due forze potrebbe sembrare semplicemente un'azione legittima di un segretario di partito per portare la Lega al governo di Rivarolo, per Leone la posta in gioco potrebbe essere molto più alta. C'è infatti chi dice che tra Leone e Bertot non scorra buon sangue.

E che quindi l'avvicinamento di Leone in pompa magna al segretario di Fratelli d'Italia potrebbe essere legato a un altro motivo: le poltrone. Dopo le elezioni di settembre 2022 erano stati in tanti a parlare di un Leone che andava a bussare alla porta dei meloniani in vista delle prossime elezioni regionali.

Insomma, il prossimo anno Leone potrebbe "zompare", come dice Enrico Lucci, sul carro del vincitore per tenersi la seggiola nel parlamentino piemontese. Si vedano i risultati delle scorse politiche a Rivarolo: Fratelli d'Italia aveva praticamente triplicato i voti della Lega. E dunque in molti se lo saranno detto: Meloni o muerte.

Di sicuro non fa ben pensare la scelta comunicativa che Leone ha fatto da due mesi a questa parte: nei suoi post su Facebook e su Instagram ha scelto infatti di togliere completamente il simbolo della Lega. Condivide ancora i post del suo gruppo in consiglio regionale, ma non appare più sul suo profilo Facebook con accanto il simbolo Lega. 

L'ultimo post in cui lo si vede accanto al logo è del 17 marzo.

Da lì in poi, tutti i post pubblicati da Leone si presentano così:

Presidente III Commissione, consigliere regionale del Piemonte. Nel sottotilo non viene nominata la Lega né compare il logo. A differenza di quanto accade con gli altri colleghi del consiglio regionale. Ecco, infatti, come si presenta uno degli ultimi post di Andrea Cane, leghista e canavesano pure lui.

Che Leone stesse virando verso i meloniani non è una novità assoluta. I retroscena riportati da Lo Spiffero l'avevano già descritto "in un lungo conciliabolo con il capogruppo di FdI Paolo Bongioanni". Sempre lo Spiffero riportava i malumori di Leone per "il cosiddetto 'emendamento marchetta', 6 milioni e mezzo di euro distribuiti a pioggia ai sindaci amici nell’ultimo assestamento di bilancio".

Di quei 6 milioni e mezzo, nulla era piovuto sui suoli assetati del Canavese, e Leone si sarebbe indispettito. L'anno prossimo comincerà la campagna elettorale, e capiremo definitivamente se il consigliere canavesano farà il grande salto. 

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