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Rivarolo
13 Marzo 2023 - 18:16
La proposta di matrimonio di Frijia a Bertot
"Fabrizio, te la senti di fare il nostro candidato a sindaco?". Non fosse che probabilmente sono entrambi contro le unioni civili, quella che Paolo Frijia, segretario rivarolese della Lega, ha fatto oggi a Fabrizio Bertot, consigliere comunale e segretario di Fratelli d'Italia, potrebbe essere intesa come una vera e propria proposta di matrimonio.
L'hanno voluta fare in conferenza stampa, di fronte ai giornalisti, nella sede Lega di corso Torino. Assieme a loro Aldo Raimondo, segretario cittadino di Forza Italia, e il consigliere regionale Lega Claudio Leone.
"Lavorando uniti a livello nazionale stiamo dimostrando di essere capaci di ottimi risultati, e vorremmo fare la stessa cosa su Rivarolo. Siamo qua per comunicarvi che correremo assieme". Eccolo là, il motivo della convocazione della stampa: il centrodestra rivarolese correrà unito alle elezioni amministrative del 2024. Candidato: Fabrizio Bertot.
E mentre per Forza Italia e Fratelli d'Italia la decisione può sembrare naturale (i due segretari oggi stanno assieme nel gruppo consiliare Riparolium), lo è meno per la Lega, che nel 2019 aveva corso separatamente rispetto al resto del centrodestra. Forse è per questo che l'apertura della riunione e la prima proposta pubblica di matrimonio tra la Lega e il resto del centrodestra l'ha fatta Frijia.
La conferenza stampa
"Vorremmo creare - ha detto il segretario - una fucina di idee, un gruppo che coinvolga tutta la società civile". Un'unione, l'ha definita Raimondo, sintomo di "una squadra forte, per tutto quello che rappresentiamo. Rappresentiamo un elettorato di centrodestra, moderato e liberale".
Di questo centrodestra, per Raimondo, "Rivarolo ne ha bisogno. Ce lo chiedono anche i cittadini. Vorremmo una Rivarolo più giusta che ci faccia tornare competitivi. E anche io vedo in Fabrizio, se lui darà la disponibilità, il cavallo vincente". Poi la battuta: "Io sarei meglio, certo...". Risate generali, comprese quelle di Bertot, che sorrideva compiaciuto da dieci minuti guardando i suoi futuri compagni di viaggio.
"Abbiamo esperienza non solo sui social ma anche sulla carta - si è poi inserito Leone -. Abbiamo avuto attestati di stima importanti sia nella società civile che nella politica".
Insomma, se esistesse il paradiso sarebbe governato dal centrodestra: "A Roma abbiamo portato una ventata di nuovo - ha poi detto il consigliere regionale - e abbiamo dato sicurezza al nostro Paese e alla nostra Regione. Le intenzioni di voto sono sempre con la freccia all'insù, e quindi non possiamo fare meno bene nella nostra città".
Tutti uniti (?)
Poi il grido di battaglia a favore di telecamera: "Rimbocchiamoci le maniche, avanti tutta e che il 2024 sia l'anno della ripresa della nostra Città!".
Qualche applauso sparuto tra i militanti Lega, qualche altro tra i giornalisti, poi la palla passa a Bertot. Come da copione della conferenza stampa, che immaginiamo sia stato ben studiato, provato e riprovato, Bertot non ha detto quel "sì" pieno che il futuro sposo Frijia gli avrebbe voluto strappare.
O meglio: l'ha detto, ma con un però... "Non è uno scherzo, qui parliamo di Rivarolo - ha detto dopo essersi fatto tutto serioso - la città dove stanno crescendo i nostri figli". Dio, Rivarolo e famiglia. "Rivarolo ha fatto enormi passi indietro su diversi piani. Ad oggi è a traino dei Comuni limitrofi invece di esserne la guida, ma questa Città dovrebbe essere centro di aggregazione, che si mette in gioco e al servizio del territorio".
Tutto distrutto da Rostagno secondo Bertot. “Ora devo necessariamente confrontarmi con la società civile per lanciare l’Officina Rivarolo, che sarà il grande tavolo attorno a cui si siederanno i partiti politici, ma anche un modo per essere interlocutori anche con i cittadini”.
Poi l’humour bertottiano in azione: “Quando abbiamo amministrato abbiamo pensato alla Rivarolo dei prossimi vent’anni, ora i vent’anni sono scaduti e dobbiamo pensare ai prossimi venti. Se qualcuno deve fare battute dicendo che ragiono per ventennii, ecco, se le tenga…”
Insomma, serve un cambio di passo dopo dieci anni, così li ha definiti Bertot non senza, anche qui, un pizzico di sarcasmo, di “commissariamento (sigh..!) Rostagno”. In che senso commissariamento? “Sono stati dieci anni di gestione e non di governo, e invece Rivarolo ha bisogno di essere governata".
Insomma, sarà pur vero che governare gli italiani è inutile, come diceva qualcuno (anzi, qvalcvno) ma un’eccezione va fatta per i rivarolesi. Almeno, così la pensa Bertot.
Il centrodestra potrà farlo? “Non lo so - è la risposta, onesta, del capogruppo di Riparolium -. Permettetemi di lavorare nell’officina Rivarolo, di interloquire con le associazioni, con i gruppi di cittadini che si vogliono avvicinare per avere un programma serio, attuabile”.
Quella che è nata, sotto il nome di Officina Rivarolo, potrebbe essere una vera e propria macchina da guerra (senza voler spezzare le reni a nessuno, per carità…) capace di raccogliere diversi consensi nel 2024.
Per questo motivo il centrosinistra farebbe bene a pensare al dopo-Rostagno con una certa fretta. Si vociferava di un possibile accordo tra gli eredi del sindaco e Rivarolo Sostenibile. Più passa il tempo e più questa strada diventa non una possibilità, un’opzione eventualmente praticabile, ma una vera e propria necessità. Il rischio è di uscirne con le ossa rotte.
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