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Cuorgnè

L'ex sindaco scomparso dona un terzo dell'eredità al Comune

Reso noto il testamento di Giancarlo Vacca Cavalot

L'ex sindaco scomparso dona un terzo dell'eredità al Comune

Il Municipio di Cuorgnè

La notizia è clamorosa ma nemmeno tanto: il defunto ex-sindaco di Cuorgnè Giancarlo Vacca Cavalot ha lasciato al Comune un terzo della sua eredità.

Lo ha comunicato l’attuale prima cittadina Giovanna Cresto mercoledì 10 maggio in apertura di consiglio, come terzo argomento delle sue “Comunicazioni”, dichiarando: “Premetto che non mi commuoverò”. Non ha mantenuto la promessa perché alla fine del suo intervento era visibilmente emozionata.

L'ex sindaco Giancarlo Vacca Cavalot

Nessuno dei consiglieri – ha proseguito - sa ancora nulla, nemmeno quelli di  maggioranza: è una notizia di oggi. Stamattina, dopo la fine della giunta, l’avvocato Terrando mi ha annunciato che è stato rinvenuto un testamento olografo di Vacca Cavalot nel quale, all’interno di tutta una serie di disposizioni testamentarie che non sono ancora pubbliche, ha ritenuto di lasciare al Comune  un terzo delle sue sostanze. Non è una cosa inaspettata ma sicuramente ci ha fatto molto piacere perché, la di là delle considerazioni a livello politico, è indubbio che abbia voluto bene alla sua città. E’ un gesto nobile”.

L’ex-sindaco non aveva eredi diretti e tutto sommato, per chi avesse riflettuto sulla questione, non sarebbe stato difficile immaginare una scelta di questo tipo: basti pensare al grande interesse con il quale aveva seguito vicende come quelle del Lascito Thesia, con il quale la signora Ludovica Thesia aveva destinato in eredità alla Città di Cuorgnè una serie di preziosi quadri, esposti da due mesi nella Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea.

Quanto alla destinazione dei suoi beni, se si guarda ai temi che gli stavano più a cuore, al centro dei suoi pensieri vi erano la Casa di Riposo “Umberto I” e l’Ospedale della sua città. Un tempo sarebbe probabilmente stata questa la destinazione ma il Servizio Sanitario era strutturato in un modo diverso da  quello odierno.

Non resta che attendere per conoscere nel dettaglio le sue disposizioni ma i suoi amici più stretti ne erano al corrente, come il suo successore in consiglio Davide Trettene, che ha commentato: “Sapevo tutto”.

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