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Castellamonte

Antennone a Filia: spunta l'ipotesi di un altro terreno

Dall'incontro tra residenti e Comune è emersa una soluzione sottoposta anche a INWITT

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Il progetto di un'antenna di 30 metri spaventa i residenti di Filia

Dopo l’incontro svoltosi due settimane fa in Comune, gli abitanti di Filia attendono con ansia di conoscere il loro futuro.

Un futuro sul quale si addensano le nubi scure di un ripetitore telefonico alto 30 metri e piazzato in mezzo alle case.

La frazione castellamontese è stata infatti scelta dalla INWITT per ospitare questa presenza ingombrante e probabilmente inquinante. L’avverbio “probabilmente” è dovuto al fatto che, trattandosi di tecnologie recenti, non è ancora passato abbastanza tempo per poter raccogliere dati scientifici significativi ma i sospetti sulla nocività di queste strutture sono diffusi e fondati.

L'area coltivata nei pressi della zona individuata per la posa dell'antenna di INWITT

Il confronto fra cittadini da un lato e la INWITT dall’altro (con la maggioranza che governa il Comune presa nel mezzo) era stato aspro ma costruttivo ed aveva condotto alla formulazione di ipotesi alternative. Pochi giorni più tardi, nel tardo pomeriggio del venerdì di Pasqua, una corposa delegazione di residenti (una quindicina all’incirca) e l’amministrazione comunale si erano incontrati nuovamente e ne era uscita una proposta precisa, poi comunicata alla società interessata.

Si è ora in attesa di una risposta.

In cosa consiste l’ipotesi alternativa?

Abbiamo identificato un altro terreno – spiegano i cittadini coinvolti – Un’area boscosa, non vicina alle abitazioni. Abbiamo contattato il proprietario, che sembra d’accordo o perlomeno non contrario. Deturpante quell’installazione lo sarebbe ugualmente: un palo alto trenta metri svetta ben oltre le cime degli alberi! La differenza è che non incomberebbe sulle case.  Ora bisogna vedere cosa dirà la INWITT: occorre portarvi la linea elettrica (che tuttavia non passa lontano da lì) e la strada per arrivarci è sterrata e stretta”.

D’altra parte anche quella che conduce al terreno scelto in precedenza è tutto meno che un’autostrada e l’ultimo tratto sale in mezzo a meleti visitati dalle scolaresche perché rappresentano un  modello di… coltivazione biologica!

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