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Barbania
31 Marzo 2023 - 11:00
"Purtroppo siamo di nuovo qua a chiedere il vostro aiuto! Stamattina dopo la visita di controllo abbiamo ricevuto la notizia che speravamo proprio di non ricevere: 'La zampetta di Coco é di nuovo da operare'".
Così ieri la Casa del Cane Vagabondo di Barbania sui social network. La cagnolina Coco, lo ricordiamo, era stata abbandonata con una zampetta rotta. Il rifugio per cani, guidato da Patrizia Ceccarelli, aveva subito dato il via a una prima raccolta fondi per raggiungere l'obiettivo dei mille euro, utili ad operare subito la cagnolina e ad evitare l'amputazione dell'arto.
La raccolta fondi era andata ottimamente, erano stati raccolti più di 1300 euro, e la cagnolina era stata operata al femore. L'operazione era stata effettuata d'urgenza il 28 febbraio scorso. "Questa piccolina ce l'ha fatta - scrivevano infatti dal Rifugio il 28 febbraio - operata d'urgenza oggi, ha superato un'anestesia e un'operazione con i contro..., siamo contentissimi".
Ora, però, quando tutto sembrava finito, ecco che spunta la necessità di una nuova operazione. "Nonostante la prima operazione fosse andata bene, la zampetta non si é stabilizzata nel modo corretto e sará necessario intervenire una seconda volta. Dovrá seguire un costosa fisioterapia, quindi la fattura finale, vola alle stelle".
Per questo il rifugio chiede aiuto: "Siamo consapevoli che é chiedere tanto ma abbiamo bisogno di tutti voi, dato che nonostante il prezzo di favore, è comunque difficile per noi sostenere tale spesa". Chi volesse donare potrà farlo al link di GoFundMe:
https://www.gofundme.com/f/coco-e-la-sua-zampetta-sfortunata/share/embed.
La Casa del Cane Vagabondo aiuta dal 2013 gli animali in difficoltà. Avevamo raccontato la sua storia in un nostro articolo del 9 gennaio. Nella Casa sono ormai presenti circa cento cani e trenta cavalli. Patrizia, qui, tiene in piedi la struttura da dieci anni, anche se il suo percorso di vita assieme agli animali comincia molto prima. “Avevo un rifugio a Lauriano Po - ci diceva - venticinque anni fa. Poi, nel 2013 ci siamo trasferiti qui”.
Patrizia Ceccarelli
Prima di mettere in piedi quella struttura, Patrizia, che è torinese doc, ha gestito per venticinque anni un’attività di abbigliamento a Borgaro Torinese assieme alla mamma. “Mi piaceva, ma sono sempre stata una che soffriva a stare al chiuso”.
A Lauriano, quella che Patrizia aveva aperto doveva essere una semplice pensione per cani. “Mai più - commenta - sospettavo che un giorno avrei aperto un rifugio. Poi sono stati i Comuni stessi a chiedermi di cominciare un’attività di cattura e custodia degli animali”.
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