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Settimo Torinese
16 Marzo 2023 - 00:49
Di solito le nonne guardano i nipoti, ma non tutte.
A Settimo abbiamo Tina Foe, 61 anni, due figli, Giacomo e Michela, rispettivamente di 27 e 40 anni, un nipote Kevin di 11, e un marito Carmine di 50. Le piace ballare il liscio e le canzoni degli anni ’60-’70. Qualche volta in estate va con le amiche al Parco Ruffini a Torino, e passa il pomeriggio tra chiacchiere e balli.
Da settembre 2022, Tina è diventata “Nonna Vigile”. La prima e unica nonna vigile a Settimo che tutti i giorni, da lunedì a venerdì, facilita l’attraversamento pedonale ai bambini davanti alla scuola elementare Giuseppe Giacosa in via Buonarroti 8 a Settimo.
Tina è di origine sarda, ma abita a Settimo da più di vent’anni, e nella sua vita ha svolto moltissimi lavori: dalla barista alla badante, dalla babysitter alla manutenzione delle aree verdi per il Comune di Settimo. L’anno scorso, mentre lavorava come supporto alle collaboratrici scolastiche della Guerrino Nicoli di Settimo nota il lavoro svolto da un nonno vigile davanti alla scuola e si chiede il perché non potrebbe farlo anche lei.
A Settimo ci sono solo uomini che svolgono questo tipo di volontariato, ma Tina non si perde d’animo. Parla con la sindaca Elena Piastra e con il vicesindaco Giancarlo Brino che la indirizzano immediatamente da Renato Pontoliero, il comandante dei Vigili Urbani della città e responsabile del servizio dei nonni vigile.
“Ho subito pensato del perché una donna non potesse fare il nonno vigile, anzi la nonna vigile- dice Tina alle sette mezza di mattina impaziente di iniziare il suo servizio davanti alla scuola Giacosa- e mi è sembrata un’ingiustizia. Ma devo dire che sia Elena Piastra e Giancarlo Brino che Renato Pontoliero sono stati subito disponibili e mi hanno dato l’opportunità di fare le ore di preparazione, l’affiancamento con dei vigili veri e propri e poi di svolgere questa bellissima attività di volontariato”.
Tina è sempre presente all’entrata e all’uscita degli scolari con la sua pettorina e la paletta d’ordinanza. Sorride e saluta i piccoli studenti, le loro mamme e i loro papà, e conosce molti nomi dei bambini e delle bambine che la ringraziano con solerzia e affetto.
“A me sono sempre piaciuti i bambini e con loro mi trovo bene. Alla Nicoli mi chiamavano Tina la BEDELLA, perché io non avevo il ruolo della bidella, ma le aiutavo, e quindi storpiavano il nome del ruolo. A me piaceva, erano affettuosi nel loro apostrofarmi così”.
Freddo e pioggia non la spaventano, Tina è lì, in via Buonarroti, che ferma le automobili all’occorrenza prima delle strisce pedonali. È voluta bene da tutti, e lo si nota da: “Per l’8 marzo mi hanno portato delle mimose per la festa della donna. Mi sono commessa per il gentile gesto. Ero felice”.
Tina, però, a settembre parteciperà alle domande per i cantieri comunali e, forse, dovrà mettere da parte temporaneamente l’attività della nonna vigile.
“Ma non per sempre, mi piace vedere i bambini andare a scuola e aiutarli ad attraversare la strada - ha concluso Tina- e sono sicura che appena andrò in pensione, spero tra breve, questa sarà la mia attività principale. Non mi piace rimanere a casa, e voglio state in mezzo alla gente”.
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