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11 Marzo 2023 - 16:24
Non c'è pace per il cavallo Remì. Anziano e mezzo cieco, era stato abbandonato nelle campagne tra San Carlo Canavese e Nole, in Borgata Sant'Apollonia. A farsene carico era subito stato il Comune dopo che la vigilessa Patrizia Sanna, grande esperta di cavalli, era riuscita a recuperarlo dal giardino di una casa in cui il povero animale spaventato aveva cercato rifugio.
Borgata sant'Apollonia
Sono passati quattro mesi da quel giorno e nulla è ancora cambiato.
"Non siamo rimasti con le mani in mano - spiega il sindaco Ugo Papurello -, L'abbiamo curato, gli abbiamo fatto fare il libretto sanitario, è stato poi microchippato e siamo arrivati a febbraio. Da quel momento ci siamo messi in cerca di qualcuno che potesse prenderlo con sé".
"La prossima settimana, probabilmente, sarà quella giusta per l'adozione" dichiara speranzoso.
Remì, infatti è ancora nella scuderia di San Carlo che lo sta ospitando.
A spese del comune, ovviamente.
"L'altra sera, durante un incontro con le associazione, l'ho detto - spiega Papurello -. Pochi euro, ma tutte le famiglie di San Carlo stanno pagando per il mantenimento di questo cavallo. Tutta colpa degli scellerati che l'hanno abbandonato".
L'impegno di spesa iniziale di mille euro preso dal Comune, in questi mesi è aumentato: "Siamo a quota tremila" allarga le braccia il sindaco.
Eppure per il cavallo Remì si era scatenata fin da subito una gara di solidarietà.
"E' vero - conferma il primo cittadino - ci hanno contattati in molti. Credo un centinaio addirittura. Ma abbiamo fatto una selezione molto accurata. Abbiamo detto no ai macellai. E sono stati i primi a contattarci. Abbiamo detto di no anche ai privati che hanno uno o due cavalli perché Remì è cieco da un occhio ed è bisognoso di assistenza. Serve gente capace ed esperta. Per questo motivo cercavamo un'associazione con molti cavalli".
L'associazione è stata anche individuata, ma i tempi si sono allungati e Remì è ancora a San Carlo.
Per quanto riguarda l'adozione Papurello anticipa: "Remì andrà verso la Lombardia, non resterà in Piemonte. E questo è quasi certo ormai".
"Ci mancava solo il cavallo - allarga le braccia Papurello - con tutti i problemi che ci danno gli animali selvatici dai cinghiali ai cani randagi ai tassi. Proprio un tasso, qualche tempo fa, ha causato un incidente".
Per questo comune ai confini della riserva della Vauda, quello dei cinghiali è uno dei problemi più grandi.
Il sindaco UGO PAPURELLO
"Ora sembra che ci stiano dando un po' tregua, ma fino a qualche tempo fa era un'emergenza - spiega il sindaco -. Ora si sono spostati verso Vauda Canavese e San Francesco a Campo. Probabilmente perché hanno capito che qui si spara. Nel corso dello scorso anno in un'operazione congiunta tra ATC caccia, agricoltori e cacciatori, sono stati uccisi 350 esemplari. E questo solo per far comprendere la dimensione del problema. Anche gli agricoltori sono stati autorizzati ad abbatterli. Purché abbiano il porto d'armi e abbiano fatto il corso".
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