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07 Marzo 2023 - 16:29
Le cisterne potrebbero portare l'acqua, in caso di necessità, al Caseificio e alla Luxottica
S.O.S. siccità. Non solo per l’agricoltura, ma anche per le aziende del territorio.
Arriva da Lauriano l’allarme sugli approvvigionamenti idrici di due tra le più importanti realtà produttive del chivassese: lo stabilimento Luxottica, dove sono impiegati un migliaio di dipendenti nella produzione di occhiali, e il caseificio Pugliese Conrado, che conta centoventi dipendenti diretti e un indotto di circa duecento lavoratori.
E’ un film già visto nella primavera 2022 quello a cui stiamo assistendo oggi.
Un anno, lo scorso, che aveva dato problemi in particolare al Caseificio, dove l’acqua è fondamentale per il ciclo della produzione e quello dei lavaggi. Se non piove, si esauriscono i pozzi. E se non piove sono “cavoli” amari.
Così, questa volta, s’è deciso di correre ai “ripari” per tempo.
“Il Comune di Lauriano, a seguito del perdurare della grave situazione di carenza idrica, ha indetto un tavolo di confronto con i maggiori attori la cui attività è a rischio in seguito all’attuale e futura situazione”, si legge in un comunicato stampa diffuso dall’amministrazione di Matilde Casa.
Nel mese di febbraio il sindaco ha convocato due riunioni a cui sono stati invitati i due importanti gruppi presenti sul territorio e il Consorzio dei Comuni dell’Acquedotto del Monferrato.
Il Caseificio Pugliese Conrado di Lauriano
Erano presenti al tavolo Aldo Quilico, Fabio Corno, Andrea Mesturini, Roberto Tamburini in qualità rispettivamente di presidente e funzionari del CCAM, Francesco Sottile in rappresentanza della società Luxottica spa e Gianni Vercellotti del Gruppo Caseario Casa Radicci.
“Sono stati affrontati il grave tema della possibile carenza di acqua che già da ora sta compromettendo parte della produzione del Caseificio e che potrebbe creare grandi difficoltà ad entrambe le importanti realtà produttive con possibilità di arrivare alla forzata interruzione delle lavorazioni”, si legge nella nota stampa diffusa dal Comune.
La lavorazione all'interno del Caseificio Pugliese Conrado
Al terzo incontro, tenutosi ieri, lunedì 6 marzo, il Presidente Quilico ha offerto ai due stabilimenti la possibilità di avere, oltre alla normale fornitura di acqua delle condotte, anche un approvvigionamento ulteriore presso la centrale di Verrua Savoia nel caso in cui la crisi idrica perdurasse. Ha inoltre rassicurato l’amministrazione circa la disponibilità di acqua per ciò che riguarda il Comune di Lauriano.
Il sindaco Casa ha comunicato di aver contattato il Presidente di Smat (Società Metropolitana Acque Torino), Paolo Romano, che “ha garantito, in seguito alla richiesta dell’amministrazione di Lauriano, la disponibilità di ulteriore approvvigionamento per le due ditte anche presso il punto di erogazione Smat di San Raffaele Cimena”.
Matilde Casa sindaco di Lauriano
“Il tavolo di unità di crisi sarà convocato nei prossimi mesi - conclude la nota a firma di Matilde Casa - per monitorare la situazione nella speranza che le condizioni metereologiche aiutino, comunque, a risolvere una situazione che si sta facendo via via più problematica”.
L’approvvigionamento da Verrua Savoia e da San Raffaele Cimena avverrà per mezzo di autobotti.
L’emergenza siccità sta investendo in modo particolare il settore agricolo.
Coldiretti Torino ha lanciato proprio nei giorni scorsi l’allarme: “La prossima estate si rischia il disastro”.
"L'acqua raccolta dalle dighe idroelettriche deve servire anche al soccorso dell'agricoltura altrimenti la prossima estate si rischia il disastro".
Siccità 2022
Lo sostiene Coldiretti Torino, che chiede che venga esteso a tutte le società di produzione idroelettrica che operano nelle vallate torinesi l'accordo tra Iren e Coldiretti Torino che, nell'estate 2022 ha permesso di soccorrere i consorzi irrigui, concedendo acqua dalla diga di Ceresole.
Bruno Mecca Cici presidente di Coldiretti Torino
"L'annata agraria è ormai alle porte - osserva il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici -. La neve caduta in questi giorni non sarà sufficiente a risolvere la carenza idrica. Tutti gli indicatori suggeriscono che sarà un 2023 all'insegna mancanza d'acqua eppure continuano a rimanere inascoltate le nostre richieste che sono dettata solo dal buonsenso", in una nota in cui viene sostenuto che "le concessioni nate anche un secolo fa seguono logiche oggi improponibili, garantendo ai gestori idroelettrici un uso monopolistico dell'acqua, risorsa che viene spesso utilizzata a ciclo chiuso con scarsissimo rilascio".
Coldiretti Torino ricorda come nel 2022 il Consiglio regionale abbia approvato la nuova legge sulle concessioni idroelettriche. "Una partita che vale 200 milioni di euro e che dà l'occasione alla Regione di attuare un vero uso plurimo delle acque e di disporre di risorse per interventi contro la siccità" evidenzia l'organizzazione di categoria.
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