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Carnevale a Crescentino

Piccola guida ad uso di chi non si fa intortare dalla propaganda di palazzo

Limitazione della libertà di circolare, discriminazione tra i cittadini e altre amenità

Bazzano e il sindaco

Bazzano e il sindaco

Il livello del dibattito pubblico crescentinese si riconosce - quale ultimo esempio di una lunga serie - dal fatto che nessuna delle numerose, scomposte e spesso sguaiate reazioni a quanto fatto rilevare sul numero scorso a proposito della decisione di chiudere il centro storico in occasione della sfilata carnevalesca del 12 febbraio si riferisca ai due problemi evidenziati nell’articolo, e che nessuno abbia tentato di entrare nel merito e magari confutare le argomentazioni ivi riportate. E’ quindi opportuno ignorare il canaio della tifoseria, che evidentemente non vuole o non è in grado di cogliere il senso di quanto scritto, e soffermarsi sui due aspetti della decisione: quello della legittimazione e quello economico. 

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La prima questione è quella della limitazione della libertà di circolazione. L’art. 16 della Costituzione prevede che “ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza”. Ora: se il 12 febbraio un cittadino intende recarsi nel centro storico di Crescentino, ciò gli può essere vietato solo in forza di una motivata ordinanza emessa dall’autorità, non dalla decisione di un’associazione carnevalesca. Non hanno quindi alcun senso, dal punto di vista giuridico, le affermazioni del presidente dell’associazione, Andrea Bazzano (secondo cui la scelta di far entrare ad assistere alla sfilata a pagamento è «esclusivamente dei Birichin», e che eventuali lamentele devono essere rivolte «a me e ai Birichin che ho l’onore di guidare»), e del sindaco Vittorio Ferrero (che tenta di defilarsi dicendo che non intende «commentare le decisioni organizzative che una associazione adotta»). Bazzano e i “Birichin” - almeno per ora, in futuro chissà - non hanno alcun potere di vietare alcunché: se nel centro di Crescentino quel giorno sarà limitata (in quanto riservata ai paganti) la libertà di circolazione, e ci saranno vigilantes ai varchi per tener fuori chi non compra il biglietto, è perché la proposta di Bazzano sarà stata formalizzata con atto firmato da Ferrero (che oltretutto risulta essere tuttora socio dei “Birichin”, dopo esserne stato vicepresidente).

A corollario si può aggiungere che la limitazione non viene posta né per motivi di sanità (come p. es. quando, nel pieno della pandemia, si vietavano gli assembramenti) né per motivi di sicurezza (p. es. per contenere l’afflusso di un eccessivo numero di persone in un sol luogo), ma - per espressa dichiarazione dei “Birichin” - per fare cassa («per far quadrare il bilancio dell’associazione che è in sofferenza»). La libertà di circolazione, nella fattispecie, viene quindi limitata dall’autorità pubblica per favorire gli incassi da parte di un’associazione privata.

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La seconda questione è quella della discriminazione tra i cittadini per quanto riguarda l’aspetto economico. Per il Carnevale 2023 il Comune di Crescentino ha erogato all’associazione “I Birichin” un contributo di seimila euro. A Crescentino risiedono circa 7700 persone: se togliamo coloro che alla sfilata sicuramente non andranno (i neonati, gli infermi, gli allettati, i trasfertisti, coloro che pur risiedendo formalmente qui vivono altrove...) scendiamo a seimila: si può quindi dire che il Comune paga ai Birichin, in anticipo, circa un euro per ogni crescentinese “potenzialmente interessato” al Carnevale. Il consigliere Carmine Speranza, che auspicava di poter andare a bere un caffè in un bar del centro nel pomeriggio di domenica 12 febbraio (e che viene perculato su Fb da Bazzano con un video in cui mostra che la domenica pomeriggio il centro di Crescentino è deserto), sappia dunque che, anche senza spendere un euro per il caffè e senza andare ad assistere al corso mascherato, l’euro per lui - come per gli altri seimila crescentinesi “attivi” - l’ha già versato il Comune ai “Birichin”.

Ora: quel giorno i crescentinesi residenti in centro potranno assistere alla sfilata gratis (diciamo quasi gratis: 1 euro, come detto, l’ha pagato preventivamente il Comune per ciascuno di loro), mentre i crescentinesi residenti, putacaso, ai Galli o a San Silvestro dovranno pagare 5 euro a testa (e quindi complessivamente 6, perché uno l’ha già messo il Comune con i loro soldi): sono tutti ugualmente crescentinesi, ma con tariffe diverse. Se poi uno arriva da Saluggia, o da Fontanetto, o da Verrua... è più fortunato del crescentinese che abita fuori dal centro storico, perché paga 5 euro (e niente più: i loro Comuni ai “Birichin” non hanno pagato nulla). Ne risulta quindi che, secondo il criterio Bazzano avallato da Ferrero, i cittadini che assistono alla sfilata vengono suddivisi in tre categorie: quelli di “serie A” (che abitano in via Mazzini o in corso Roma o dintorni: 1 euro), quelli di “serie B” (che arrivano da fuori Crescentino: 5 euro) e quelli di “serie C” (i crescentinesi che abitano fuori dal centro o nelle frazioni: 6 euro, becchi e bastonati). Un’oggettiva discriminazione, introdotta sempre con lo scopo di permettere ai “Birichin” di far cassa.

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Ci sarebbe poi un’ultima questione, che riguarda Bazzano e il suo oggettivo conflitto di interessi. Come è noto, da quando Ferrero è sindaco, a Bazzano è stato affidato l’incarico - che fino ad allora, nell’organigramma comunale, non c’era: è stato creato appositamente per lui - di occuparsi di “manifestazioni, comunicazione e marketing territoriale”. In occasione del Carnevale ci si trova così nella situazione in cui l’addetto alla comunicazione, social media manager ecc. promuove - p. es. sui social del Comune - una manifestazione organizzata e gestita, (anche) con soldi comunali, da un’associazione privata di cui lui è presidente. In qualsiasi altro Municipio il segretario comunale, o qualcuno della minoranza consiliare, quantomeno alzerebbe un sopracciglio. Ma siccome ci rendiamo conto che il concetto è troppo difficile da assimilare e sviluppare per il comprendonio della stragrande maggioranza dei crescentinesi, lasciamo stare: #stateconbaz e godetevi il Carnevale.

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